giovedì 31 marzo 2011

Pesce d'Aprile: Paperplate Fish!

Lavoretto veloce, veloce ma di grande soddisfazione!

il pesce di C.

il pesce di T.
 vi serviranno:
  • piatti di carta di varie dimensioni
  • cartoncino colorato
  • cartoncino di recupero
  • colori a tempera
  • colla
  • graffettatrice
Dal cartoncino ritagliate le pinne e la coda, dipingete il corpo del pesce a vostro piacimento.
Dal cartoncino di recupero ritagliate degli ovali per gli ochhi che poi dipingerete di bianco, con la pupila  avostro piacimento... i nostri pesci hanno gli occhi blu!

il pesce di A.
 Per il secondo pesce utilizzerete un piatto grande e uno piccolo.
Con il piatto grande fareter il corpo.
Tagliate a metà il piatto piccolo, da una metà ricavate la coda, sagomando leggermente con la forbice.
Tagliate in due l'altra metà e otterrete le due pinne.
Dipingete a piacere e una volta asciutta la tempara, assemblate con la pinzatrice o con la colla.
Anche qui l'occhio è ricavato dal cartoncino.

Finchè aspettiamo che ttto si asciughi per poter assemblare i pesci, facciamo merenda con un panino alla nutella, da un'idea di Claudia.




mercoledì 30 marzo 2011

Coniglio Pasquale.

Oggi abbiamo realizzato un Coniglio Pasquale per inaugurare la stagione dei lavoretti di Pasqua.



Vi occorreranno:
  • un piatto di plastica monouso piccolo
  • un tappo di plastica
  • cartoncino di recupero (scatola della pasta)
  • tempera bianca, rosa, marrone e nera
  • forbici
  • colla
  • graffettatrice
Dipingete di bianco il piatto e di rosa il tappo di plastica.
Ritagliate le sgome delle orecchie, degli occhi e dei baffi.
Dipingete le sagome dei colori adatti: marroni i baffi, bianco e rosa per le orecchie...

Attendete che la tempera asciughi e poi componete la faccia del coniglio aiutandovi con la colla e la pinzatrice.

Finchè attendete che il coniglio asciughi, potete leggere questo libretto molto carino che narra le avventure di Fiocco e del suo amico Leprotto alla ricerca del Coniglio Pasquale.


Altri lavoretti di Pasqua che vi potrebbero interessare:


martedì 29 marzo 2011

Homeschooling: city tour #6 i pozzi veneziani.

Camminando per Venezia, ci si accorge immediatamente che , in ogni campo, campiello, corte, ovunque ci sia dello spazio aperto, si trova una "costruzione" in pietra. Un manufatto di forma cilindrica, di dimensioni variabili, spesso riccamente decorato e con una copertura in metallo.

Questi sono quelli che  a Venezia si chiamano Pozzi... ma in realtà non hanno nulla a che vedere con i pozzi che si trovano sulla terra ferma.
Un pozzo e uno scavo nel terreno che raggiunge una falda acquifera e permette così di sfruttarla dalla superficie, per mezzo di secchi calati nello stesso.

Ne sottosuolo di Venezia però, non ci sono falde acquifere di acqua potabile, semmai si può trovare dell’acqua salmastra che però non è adatta all’uso domestico.
In antichità si era trovata qualche piccola falda di acqua dolce al Lido, ma in città nulla, comunque non sufficiente al bisogno della popolazione.

Una delle due vere da pozzo nel cortile del Palazzo Ducale
Quindi vennero costruiti questi Pozzi che, in realtà sono delle cisterne per raccogliere l’acqua piovana, ma anche per stoccare l’acqua portata tramite le barche – burchi - dalla terraferma. Delle barche a fondo piatto, di lunghezza compresa tra i 20 e 35 metri, con portata dalle 70 alle 250 tonnellate. 

Anche le cisterne dovettero però affrontare il problema del sottosuolo veneziano, argilloso e salmastro. Si dovette inventare un sistema per isolarne il contenuto.

Inoltre venne messo a punto un sistema per ottimizzare la raccolta di acqua piovana.
I tetti costituivano il primo punto di raccolta, le loro falde sporgenti gettavano l’acqua sul selciato e su chi vi passava sotto per poi raggiungere le cisterne. Più tardi le falde vennero costruite a filo degli edifici e l’acqua piovana venne canalizzata nelle grondaie gornee convogliata alle cisterne senza disturbare i passanti.

La cisterna veniva costruita così:
si scavava una buca di circa 3, 4 metri di profondità e di larghezza variabile a seconda dello spazio disponibile. La buca veniva foderata con argilla impermeabilizzante e al suo centro si collocava una spessa lastra rotonda in pietra su cui avrebbe poggiato la canna circolare della cisterna costruita con speciali mattoni tondeggianti detti pozzali. Al livello del pavimento, la canna era sormontata da una vera da pozzo generalmente in pietra d’Istria.

uno dei pozzali
La vera da pozzo del cortile delle Prigioni Nuove
La buca veniva riempita di sabbia che aveva la funzione di filtro, nella parte più vicina alla pavimentazione, veniva costruita una specie di galleria a cerchio che circondava la cisterna, cassoni, che raccoglieva acqua piovana tramite delle specie di tombini in pietra detti pilelle.

Dai cassoni l’acqua scendeva a filo nella sabbia , spongia, e si puliva.
In fine la vera da pozzo era chiusa con un coperchio in ferro chiuso a chiave.

una cisterna in sezione... homemade!
Questo sistema di stoccaggio dell’acqua piovana aveva ovviamente bisogno di spazi aperti.
Guardando la mappa della città, disegnata da  Jacopo de’Barbari nel Medioevo, si nota come Venezia, a differenza di altre città abbia molti più spazi scoperti, senza edifici. Ovviamente una scelta dettata dalla necessità di procurarsi più acqua possibile.


domenica 27 marzo 2011

BILFAM: un sabato a Roma per imparare qualcosa sul bilinguismo.

Avevo avuto notizia della nascita di questo progetto e non sarei potuta mancare alla presentazione!

Si tratta di un progetto supportato da vari partner, quello italiano è l'Università Sapienza di Roma, ideato per aiutare le famiglie nell'insegnamento della seconda lingua ai propri figli utilizzando un modello defitino "format narrativo" ideato dalla professoressa Traute Taeschner.
Questo metodo è già stato utilizzato nelle scuole (dal nido alla Scuola Primaria) ed ora viene proposto anche ai genitori per poter crescere dei figli bilingue.

Il "nodo" di questo programma sono i dvd di Hocus&Lotus dei quali avevo già parlato in questo post. Sono le avventure di due Dinocroc (un po' dinosauri e un po' coccodrilli) che vivono in un parco e combinano un sacco di cose ed hanno molti amici.

Il cartone è un piccolo musical, le musichette orecchiabili aiutano la memorizzazione delle canzoni, il sincronismo perfetto tra il racconto e le immagini lo rende di immediata comprensione anche per bambini totalmente digiuni della nuova lingua.

Ci sono anche dei cd con le musiche e i testi dei musical, per potersi esercitare anche lontano dal televisore.
Esistono anche dei libretti per imparare a raccontare le storie da soli, guardando le immagini.

Il programma proposto dalla Sapienza è ovviamente arricchito di molti altri suggeriementi per aiutare i genitori nel loro cammino per far diventare tutta la famiglia una BILINGUAL FAMILY !

Se volete acquistare il materiale potete rivolgervi qui www.hocus-lotus.edu 
Se volete informazioni dalla coordinatrice del progetto guardate qui
Se volete maggiori informazioni sul progetto BILFAM www.bilfam.eu

Se volete dare un'occhiata a Hocus & Lotus, questo è quello che ho trovato in rete!



Let's become a Bilingual Family!

sabato 26 marzo 2011

Homeschooling: city tour #5, Il Ponte dei Sospiri e le Prigioni.

Approfittando di una spendida giornata di sole, ci siamo dedicate a visitare un altro pezzettino della nostra città. Arrivate a San Marco ci siamo dirette alla Porta del Frumento con l'idea di accedere al Palazzo Ducale questa volta per vedere le sale istituzionali, l'armeria e le Prigioni!

il Palazzo Ducale dal Ponte della Paglia,
subito giù dal ponte si trova la Porta del Frumento
Il Palazzo Ducale, sede del governo fin dall'inizio della storia di Venezia, ha da sempre ospitato al suo interno luoghi di pena. All'inizio le prigioni dovevano trovarsi all'interno della torre fortificata detta "Torresella" presente nella prima costruzione del palazzo demolita in parte e inglobata poi nel palazzo che vediamo adesso nell'angolo vicino al ponte della Paglia. Ma il numero delle celle si rivelavano subito insufficienti.
Tanto insufficienti da doverne creare di nuove sul lato Sud al piano terra di fronte al bacino ai lati della porta del Frumento che ora è l'ingresso del palazzo ducale. In seguito ne verranno aggiunte altre soppalcando gli alti soffitti creando delle ulteriori celle, per non parlare delle celle sotto i tetti piombati.

Le prigioni sotterranee del Palazzo, collocate al disotto del livello dell'acqua e perciò estremamente umide e malsane, destinate ai prigionieri di condizioni inferiori, rinchiusi in celle oscure ed anguste, prendevano il nome di Pozzi.

Al disotto del tetto del palazzo e delle sue coperture erano invece i Piombi, che devono il loro nome alla copertura del tetto: qui trovavano posto i prigionieri più particolari (Giacomo Casanova il più noto, e autore di una spettacolare evasione), nobili, ricchi, religiosi, che venivano relegati quindi in un ambiente che, per quanto duro, risultava meno malsano rispetto agli infernali Pozzi. Questi prigionieri potevano addirittura, a loro spese, provvedere a dotare le loro celle di piccoli sollievi, mobilia e di buon cibo. Tutte queste prigioni erano direttamente collegate ai tribunali presenti nel Palazzo.

proviamo la leggenda...
La leggenda

Una leggenda narra che un tempo ai condannati a morte fosse concessa, come ultima possibilità di scampo, di tentare il giro della colonna. Infatti tuttora si può notare che una delle colonne del Palazzo Ducale è leggermente più grande delle altre. Il tentativo consisteva nel girare intorno alla colonna, dalla parte esterna, con le mani legate, senza scivolare ma quasi nessuno riusciva a completare l'operazione.

niente da fere... ci tocca andare in prigione...
La funzione delle prigioni del Palazzo Ducale cessa nel 1500 quando vennero costruite le Prigioni Nuove dopo il ponte della Paglia e collegate al palazzo con il famoso Ponte dei Sospiri.

Le celle delle nuove prigioni erano rivestite in triplo strato di assi in larice fittamente inchiodate: pavimento, muri, soffitto. Ma l'umido le imputridiva rapidamente tanto che bisognava sostituirle ogni tre o quattro anni. Per dormire si usava un tavolato in legno inchiodato alla parete e appoggiato su due pietre d' Istria. C'era poi una mensola messa ad altezza d'uomo, il secchio per i bisogni naturali, un materasso di paglia e un recipiente per l'acqua.

I giacigli



Graffiti.
Rivestimento in legno.
Le condizioni di vita dei prigionieri erano dure: mancanza d'aria, sporcizia, cibo cattivo, caldo torrido d'estate e freddo d'inverno. C'erano poi i topi e altri parassiti che portavano malattie a volte anche mortali. Ma le loro condizioni non erano diverse se non migliori delle altre condizioni di vita delle altre carceri italiane e straniere.

Le celle avevano dei nomi, come quelle antiche che si trovavano nel Palazzo Ducale.




Se volete vedere le Prigioni Vecchie, dovrete prenotare una visita guidata degli Itinerari Segreti.
A noi per oggi è bastato così... ora ci vuole una bella passeggiata nel sole!


 

venerdì 25 marzo 2011

Il Venerdì del libro: English for Beginners!

english version below, by Adriana

Aderendo ad un'iniziativa di HomeMadeMamma anche questa settimana parteciperò a I Venerdì del Libro. ** alla fine del post tutti i link degli altri bolg partecipanti.

Questo post è dedicato ai più piccoli o comunque a quei bambini che hanno meno familiarità con la lingua inglese, che stanno iniziando ora ad avvicinarsi alla seconda lingua.
Mi ci ha fatto pensare un'amica M.G. che ha una bimba A. all'ultimo anno di materna che sta iniziando con l'inglese ma ... lo odia! O almeno così dice lei. La mamma mi aveva chiesto qualche libro in prestito, per vedere di farle cambiare idea. Forse con questi libretti divertenti la facciamo appassionare!

Oggi vi propongo ben 4 libri, sono tra i primi che le mie bambine hanno sfogliato, letto, guardato, ascoltato...


Spot's First Easter  by Eric Hill
è un libretto di dimensioni ridotte (20x20cm 10pagine) ottimo da poter portare in giro. E un libro con le finestrelle, dalle illustrazioni molto carine e semplici. Racconta la storia del cagnolino Spot che cerca le uova che ha nascosto per lui il Coniglio Pasquale. Lo trovate su Amazon.

"The Easter Bunny has hidden some eggs for you, Spot! Come on Helen. Let's find them. How many eggs did the Easter Bunny hide?
Has Spot found the first egg? Now Helen has found one. So have I ..."

Gli altri libri di Spot sono: Where's Spot - Spot's first walk - Spot goes to school - Spot goes to the beach - Spot's baby sister - Spot goes to the circus - Spot's big book af words.

WADDLE!
Questo libro ce l'hanno portato come regalo, di ritorno dal Giappone, due cari amici. Le bambine ne sono andate matte subito.
Muovendo la copertina del libro, l'animale nel cerchio si muove. Ogni pagina ha un animale diverso che ovviamente fa un movimento diverso. Qui potete trovare questo e gli altri scanimation picture book.

"Can you WADDLE like a penguin? Can you HOP like a frog? Can you PRANCE like a pig? Can you STOMP like an elefant?...
...If you can WADDLE, STOMP or HOP, LEAP or FLAP or PRANCE around... if you can SCAMPER like a bear or SLITTER on the ground... you'd better RUN. The alligator's GONNA GETCHA!"


That's not my plane...
Questo per le bambine è un libro speciale perchè è un second-hand book che hanno ricevuto in regalo dal loro amichetto M. che vive a Londra ma che ha la mamma italiana e quindi d'estate viene qui al mare. M e la sorella S sono diventati grandi amici delle mie figlie, quindi questo libretto ha un grande valore affettivo MA è anche un ottimo libretto per iniziare a familiarizzare con questa lingua.
Inoltre è di Fiona Watt! Ecco qui tutta la serie di That's not my... by Fiona Watt.

MAX'S BEDTIME by Rosemary Wells
Inutile dire che anche questo è un gradito regalo e anche questo arriva dalla California, dalla madrina di A, che contribuisce sempre al miglioramento del nostro inglese.
Il libro narra la storia del coniglietto Max e della sua paziente sorellina Ruby. Max per dormire ha bisogno del suo pupazzo, ma non lo trova. Allora Ruby gli suggerisce altre soluzioni... ma nulla riesce a far rilassare Max... alla fine poi...
Anche questo è un libretto semplice e piacevole.
Piccolo, maneggevole, con le pagine cartonate e pratico da portare in viaggio ed è abbastanza robusto da essere maneggiato dai più piccoli. Lo trovate in vendita qui.

"Go to sleep, Max, said Max's sister Ruby. But Max cuold not sleep withouthis red rubber elephant.
Take my bear and be quiet! Said Ruby. But Ruby's bear was too tockly for Max to sleep with so..."

Gli altri titoli della collana: Max's Bath - Max's Birthday - Max's Breakfast - Max First Word - Max New Suit - Max's Ride - Max's Toys.



English for beginners

This post is dedicated to the children, or at least to those children who are less familiar with English, who are now beginning to approach a second language.
Today I propose 4 books that are among the first that my girls browsed, read, looked at, listened to...

Spot's First Easteris a small booklet (20x20cm 10pagine), great to carry around. It is a book with flaps, with very cute and simple illustrations. It tells the story of the little dog Spot who is searching for the eggs that were hidden by the Easter Bunny for him. I found it on Amazon.

"The Easter Bunny has hidden some eggs for you, Spot! Come on Helen. Let's find them. How many eggs did the Easter Bunny hide?

Spot has found the first egg? Now Helen has found one. So I Have ... "

Waddle!This book was given to us as a gift by two dear friends returning from Japan. The girls went crazy over it right away.

Moving the cover of the book, the animal moves in the circle. Each page has a different animal that obviously does a different movement. Here you can find this and other “scanimation” picture books.

"Can you WADDLE like a penguin? Can you HOP like a frog? Can you PRANCE like a pig? Can you STOMP like an elephant? ...

... If you can WADDLE, STOMP or HOP, LEAP or FLAP or PRANCE around ... If you can SCAMPER like a bear or SLITTER on the ground ... you'd better RUN. The alligator's GONNA GETCHA! "

That's not my plane ...This book is special to the girls because it is a second-hand book that they received as a gift from their friend M. who lives in London, but whose mother is Italian and therefore spends the summer here at the beach. M and his sister S have become great friends with my daughters, so this book has great sentimental value BUT it is also a great book to begin to become familiar with this language.

In addition, it’s by Fiona Watt! Here is the whole series of That's Not My ... by Fiona Watt.

MAX'S BEDTIMENeedless to say, this book was also a gift and it came to us from California, from A’s godmother, who always contributes to improving our English.

The book tells the story of the bunny Max and his patient sister Ruby. Max needs his teddy in order to sleep, but he cannot find it. Ruby then suggests other solutions ... but nothing can help calm Max... and then ...

This is also an easy and enjoyable book.
Small, easy to handle, with hardcover pages, it is practical to take on trips and is strong enough to be handled by the younger ones.

**

giovedì 24 marzo 2011

Puntinismo?


Il Puntinismo è una tecnica pittorica nata in Francia verso il 1884 e tra i maggiori rappresentanti vi sono Giorgio Seurat e Paul Signac. Tale tecnica, diffondendosi in Italia, prese il nome di Divisionismo.

Il Puntinismo è un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione della luce nei colori dello spettro. Si era iniziato infatti a constatare l’inesistenza di un colore locale, ciascun colore è influenzato dal colore cui è posto accanto e quindi i colori non dovranno essere mescolati ma anzi accostati, soprattutto i colori complementari così da creare il contrasto.


La tecnica del puntinismo con i pennarelli che prende spunto da questa forma d'arte viene utilizzata nelle scuole. I ragazzi utilizzano i pennarelli colorati per fare tanti puntini di diverso colore che nella loro complessità visiva danno vita a diversi disegni e sfumature.
Mi ricordo di quando lo facevo io alle medie, mi divertiva molto, non era neppure necessario essere portati per il disegno, al professore bastavano anche figure molto semplici.
Io ovviamente mi dirigevo verso case, palazzi… tutto quello che si poteva fare con stecca a squadra.

La tecnica col pennarello, facendo i puntini vicinissimi che cambiano d’intensità di colore man mano che ci si allontana dalla zona di luce… tutto questo per le mie bambine sarebbe stato troppo difficile, però l’idea di farle colorare con i puntini mi piaceva.
Quindi ho realizzato dei disegni semplici, con matita bianca su cartoncino nero, che loro hanno poi colorato a zone con puntini di colori diversi.

soggetto marino per C


gli insetti dell'aria per A

Invece dei pennarelli abbiamo utilizzato i colori a tempera e degli stoppini d’ovatta, che già avevano utilizzato con successo qui.
Ho disegnato per loro dei soggetti molto semplici usando una matita bianca su un cartoncino nero, seguendo le loro indicazioni per quanto riguarda i soggetti.

Eccole all'opera, una ciotolina per ogni colore e una scatola di stoppini come pennelli.
Questa volta ho persino coperto il tavolo (in legno) con una tovaglia di plastica, fermata con del nastro adesivo di carta.
Poi ripulire è stato un attimo!

Inizialmente c'è voluta un po' di attenzione, però alle bambine questa attività è piaciuta molto e hanno preso la mano velocemente.


il tucano di A

la tartaruga marina di C
 Si è rivelato essere un esercizio che ha stimolato molto la loro capacità di concentrazione. Per esempio, si sono impegnate per non commettere "errori" attente a non strisciare il pennello anzichè fare i puntini.

Penso che sarebbe un ottima attività da svolgere in classe, credo che il doversi applicare e concentrare potrebbe servire a calmare anche i più turbolenti. Inoltre, imparare a concentrarsi su un progetto, per un tempo un po' più lungo è un ottima preparazione per affrontare la scuola elementare!


Ora tocca a voi!

mercoledì 23 marzo 2011

A for Apple , B for Ball... alfabeto.

Dopo le lettere tattili di ieri, oggi abbiamo continuato con l'alfabeto.

Ho stampato queste schede dell'alfabeto inglese da qui, ho scelto la versione
"Handwriting Worksheets Standard block", poi sul retro del foglio ho riportato le righe in modo che per ogni lettera ci fosse un'intera pagina per fare esercizio e migliorare la grafia. In realtà, dopo averla disegnata, ho scoperto che la pagina per esercitarsi si può scaricare anche dal sito (sono sempre distratta) però ho visto che le righe non sarebbero andate bene per C.
Così abbiamo costruito il nostro Lapbook Abecedario.


Questo "esercizio" l'ha fatto solo C, che a settembre andrà in prima elementare e sa già leggere discretamente.
Prima ha colorato le lettere e le figure e poi si è esercitata nella scrittura.





Per A, invece l'attività consta ancora nel riconoscere le lettere, quindi ho affiancato alle lettere tattili anche le flash cards dell'alfabeto inglese con gli stessi soggetti del Lapbook di C.



Queste flash cards le usiamo anche per l'inglese.
A. ripeteva i suoni delle lettere e poi le scriveva col dito.


Alla fine però anche lei ha voluto avere la soddisfazione di scrivere con una penna, così abbiamo utilizzato un libro di Dora the Explorer di quelli che si puliscono come le lavagne... ed ha potuto scrivere le prime 5 lettere dell'alfabeto.

A. riesce a riconoscere il suono di alcune lettere. A volte mi spiazza perchè io tenderei a dire "C come Casa" mentre per lei esiste la "S di caSa"... effettivamente per convenzione usiamo la prima lettera di una parola, ma i bambini riconoscono delle lettere nelle parole e non ha nessuna importanza in che posizione esse siano.




martedì 22 marzo 2011

Lettere tattili.

Oggi mi sono cimentata nella costruzione di un alfabeto tattile per Anna.
Ne avevo accennato in questo post, dove però avevo utilizzato una scorciatoia: un libretto con le lettere in rilievo.

Non si può dire che questo libretto sia esattamente come il Metodo Montessori insegna, infatti le pagine del libro sono bianche e le lettere nere.
L'alfabeto tattile, lo dice il nome, serve per stimolare il senso del tatto e non della vista, quindi sarebbe opportuno che le lettere fossero di una tinta molto simile allo sfondo.

Era da un po' che volevo cimentarmi nella costruzione di un alfabeto tattile, ma un paio di volte son passata in ferramenta e non avevano la carta vetrata sottile, quindi avevo accantonato il progetto.
Poi l'altro giorno, cercando un detersivo, sono incappata in queste spugne colorate e sottili, panno spugna (mezzo centimetro circa) ed ho avuto l'illuminazione :)
Beh, il nostro alfabeto è in multicolor!


Vi serviranno:

  • delle spugne sottili (panno spugna)
  • del cartoncino da colorare nei colori delle spugne (o del cartoncino negli stessi colori delle spugne)
  • le forbici
  • una penna


Disegnate con la penna e poi ritagliate le sagome delle lettere dal panno spugna e incollatele sui cartoncini che avrete dipinto negli stessi colori. I nostri cartoncini sono 10x11.5cm.



Io ho scelto di iniziare con le lettere a stampatello maiuscolo, anche se bisognerebbe iniziare dal minuscolo, ma all'asilo stanno facendo le lettere così e mi pareva più corretto proseguire il lavoro iniziato dalle maestre.
Insomma, come avrete capito, non sono una purista del metodo Montessori... ne prendo spunto e lo adatto alla nostra vita. Se però volete saperne di più, andate qui, dove vi verrà spiegato in modo preciso e dettagliato come utilizzare l'alfabeto.



Lo scopo dell'alfabeto tattile è di far seguire il contorno delle lettere con il dito, seguendo lo stesso percorso che poi seguirà la penna.
Questa è un'attività che va fatta assieme al bambino, per aiutarlo a seguire la direzione giusta.
Per aiutare il bambino è consigliabile mettere un freccia per indicare da dove va iniziato il movimento della "scrittura". Questa cosa che a noi sembra scontata, per il bambino non lo è affatto.


Inizia l'avventura delle lettere!!!

Anche Cioccomamma le ha fatte, prendendo spunto da questo post, andate a vederle qui


lunedì 21 marzo 2011

Cosce di pollo al limone e miele... direttamente dalla Grecia!

Avevo mangiato questo piatto in Germania, da un'amica greca e poi un giorno ho trovato la ricetta in un libricino comperato su una bancherella "Cucina Graca" appunto.

Ingredienti:
6 fusi di pollo
1/4 di tazza di olio EVO
1/3 di tazza di succo di limone
1/2 tazza d'acqua
1 cucchiaio di miele
1 cucchiaio di origano secco
1 cucchiaio di rosmarino secco (io l'ho usato fresco e ne ho messo un po' di più)
2 spicchi d'aglio tagliati a fettine sottili
2 cucchiaini di maizena
1 dado di pollo (facoltativo)


Fate la marinata mischiando tutti gli ingredienti tranne la maizena.
Mettete i fusi nella marinata, sigillate la teglia con della pellicola trasparente e mettete in frigo per tutta la notte o per alcune ore, rigirando la carne di tanto in tanto.


pronte per andare a nanna nel frigo


Preriscaldare il forno a 180°C e cuocere il pollo su una griglia appoggiata ad una teglia per circa 30 minuti, girandolo una volta.
Trasferire la carne in una pirofila e tenerla al caldo.
In un pentolino mescolare la marinata con il dado di pollo (anche con dado vegetale), stemperare la maizena nella marinata e cuocere tutto a fiamma media per circa 5 minuti, sempre mescolando, fino ad addensare la marinata.
Versare la salsa ottenuta sul pollo ed infornarlo per altri 10 minuti.
Servire subito.
Io ho accompagnato questi fusi con i budini di carote di Natalia e l'abbinamento ci è piaciuto!



Il pollo marinato può anche essere cotto sulla griglia, bagnandolo con parte della marinata durante la cottura ed usando la restante per ottenere la salsina.

La salsina risulta un po' dolciastra quindi, se preferite, potete evitare di metterla, cuocendo semplicemente il pollo dopo averlo marinato... il Comandante, che non ama i sapori dolci, consiglia di non metterla :)

domenica 20 marzo 2011

Budino di carote di Natalia... e vai!!!

Ci sono delle mattinate durante le quali la mia cucina sembra quella di un ristorante, ci sono due o tre preparazioni in atto allo stesso momento. La pentola a pressione che fischia, il forno acceso, le verdure tagliate, la marinata pronta...
Capita no? Capita di avere tempo per preparare due o tre cose che tormeranno utili nell'arco della settimana.

Questa era una mattina così: il bollito sul fuoco (la pentola a pressione che fischia), il forno acceso con i muffin per la merenda, le cosce di pollo da annaffiare con la mariata e da mettere il frigo (per la sera), e le carote da cuocere a vapore per la ricettina di Natalia... anche quelle in pentola a pressione... se non ci fosse non so come farei!

La ricetta di questo budino la trovate qui, di seguito scrivo come ho eseguito io.
Ingredienti per 4 cocottine monodose:

400g di carote,
30g di latte
un uovo,
sale ,
poco peperoncino,
zenzero in polvere,
Volendo si può aggiungere del cumino per un gusto più speziato.

Pulire le carote e tagliarle a rondelle e cuocerle a vapore.
Lasciate raffreddare poi frullarle col frullatore ad immersione ed aggiungere l’uovo e il latte, aggiustare di sale e pepe ed eventualmente aromatizzare con cumino.

Versate il composto ottenuto in cocottine monoporzione imburrate e cuocere a bagnomaria in forno a 180 gradi per circa 40 minuti.

Questi budini si possono servire freddi o tiepidi e si possono anche fare in anticipo e poi scaldare nel micoonde!
 Io ho servito questi budini con dei fusi di pollo grigliati, una ricettina greca al limone, che si è sposata molto bene con le carote di Natalia!


Buon Appetito!!!