Approfittando di una spendida giornata di sole, ci siamo dedicate a visitare un altro pezzettino della nostra città. Arrivate a San Marco ci siamo dirette alla Porta del Frumento con l'idea di accedere al Palazzo Ducale questa volta per vedere le sale istituzionali, l'armeria e le Prigioni!
Il Palazzo Ducale, sede del governo fin dall'inizio della storia di Venezia, ha da sempre ospitato al suo interno luoghi di pena. All'inizio le prigioni dovevano trovarsi all'interno della torre fortificata detta "Torresella" presente nella prima costruzione del palazzo demolita in parte e inglobata poi nel palazzo che vediamo adesso nell'angolo vicino al ponte della Paglia. Ma il numero delle celle si rivelavano subito insufficienti.
Tanto insufficienti da doverne creare di nuove sul lato Sud al piano terra di fronte al bacino ai lati della porta del Frumento che ora è l'ingresso del palazzo ducale. In seguito ne verranno aggiunte altre soppalcando gli alti soffitti creando delle ulteriori celle, per non parlare delle celle sotto i tetti piombati.
il Palazzo Ducale dal Ponte della Paglia, subito giù dal ponte si trova la Porta del Frumento |
Tanto insufficienti da doverne creare di nuove sul lato Sud al piano terra di fronte al bacino ai lati della porta del Frumento che ora è l'ingresso del palazzo ducale. In seguito ne verranno aggiunte altre soppalcando gli alti soffitti creando delle ulteriori celle, per non parlare delle celle sotto i tetti piombati.
Le prigioni sotterranee del Palazzo, collocate al disotto del livello dell'acqua e perciò estremamente umide e malsane, destinate ai prigionieri di condizioni inferiori, rinchiusi in celle oscure ed anguste, prendevano il nome di Pozzi.
Al disotto del tetto del palazzo e delle sue coperture erano invece i Piombi, che devono il loro nome alla copertura del tetto: qui trovavano posto i prigionieri più particolari (Giacomo Casanova il più noto, e autore di una spettacolare evasione), nobili, ricchi, religiosi, che venivano relegati quindi in un ambiente che, per quanto duro, risultava meno malsano rispetto agli infernali Pozzi. Questi prigionieri potevano addirittura, a loro spese, provvedere a dotare le loro celle di piccoli sollievi, mobilia e di buon cibo. Tutte queste prigioni erano direttamente collegate ai tribunali presenti nel Palazzo.
La leggenda
Una leggenda narra che un tempo ai condannati a morte fosse concessa, come ultima possibilità di scampo, di tentare il giro della colonna. Infatti tuttora si può notare che una delle colonne del Palazzo Ducale è leggermente più grande delle altre. Il tentativo consisteva nel girare intorno alla colonna, dalla parte esterna, con le mani legate, senza scivolare ma quasi nessuno riusciva a completare l'operazione.
niente da fere... ci tocca andare in prigione... |
Le celle delle nuove prigioni erano rivestite in triplo strato di assi in larice fittamente inchiodate: pavimento, muri, soffitto. Ma l'umido le imputridiva rapidamente tanto che bisognava sostituirle ogni tre o quattro anni. Per dormire si usava un tavolato in legno inchiodato alla parete e appoggiato su due pietre d' Istria. C'era poi una mensola messa ad altezza d'uomo, il secchio per i bisogni naturali, un materasso di paglia e un recipiente per l'acqua.
I giacigli |
Graffiti. Rivestimento in legno. |
Le condizioni di vita dei prigionieri erano dure: mancanza d'aria, sporcizia, cibo cattivo, caldo torrido d'estate e freddo d'inverno. C'erano poi i topi e altri parassiti che portavano malattie a volte anche mortali. Ma le loro condizioni non erano diverse se non migliori delle altre condizioni di vita delle altre carceri italiane e straniere.
Le celle avevano dei nomi, come quelle antiche che si trovavano nel Palazzo Ducale.
Se volete vedere le Prigioni Vecchie, dovrete prenotare una visita guidata degli Itinerari Segreti.
A noi per oggi è bastato così... ora ci vuole una bella passeggiata nel sole!
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