domenica 23 luglio 2023

Un libro dallo scaffale: Il giocatore di Fedor Dostoevskij

 Si tratta di un libro scritto in poco meno di un mese, anzi dettato alla sua futura moglie che era stenografa. Un libro che Dostoevskij deve consegnare in fretta, un libro per il quale aveva già ricevuto un acconto che ha perso al gioco a Wiesbaden. Deve assolutamente essere pagato e saldare i suoi debiti e rispettare l'accordo con gli editori. Lui appunto era dipendente dal gioco d'azzardo e scrive questo libro con cognizione di causa.



Riesce ad analizzare e descrivere non solo i vari tipi di giocatori e i sentimenti e le emozioni che attraversano il protagonista, ma anche tutti i personaggi più o meno loschi che girano loro attorno nei casinò.

Il romanzo è appunto ambientata in una città termale della Germania, una città fittizia dal nome evocativo: Roulettenburg.
Ed è proprio al gioco della Roulette che si perdono e si accumulano fortune nel giro di qualche ora.
Una località che attira persone da tutta Europa e Dostoevskij riesce a dare una descrizione accurata delle peculiarità degli individui provenienti dai diversi paesi: vi troviamo  l'altezzoso Barone tedesco con cui il protagonista si scontra, il francese mellifluo e manipolatore che si mette alle costole di un generale russo in pensione, il gentleman inglese ricco educato e riservato,  il polacco scorretto e avido e poi un vasto dispiegamento di personaggi russi.
Il protagonista è un semplice precettore che gioca una sera per conto di una donna russa della quale è innamorato e che viene contagiato dalla febbre del gioco.
Durante tutto il romanzo i vari giocatori attraversano momenti di lucidità a momenti di febbrile follia, tutto ciò descritto magistralmente in questo romanzo che, seppur scritto in velocità e per bisogno di soldi, è  divenuto un capolavoro della letteratura russa dell'800.

domenica 2 luglio 2023

Letture del mese di giugno

 


Per il mese di giugno, il tema scelto dal club del libro era "romanzo storico" e io lo affrontato leggendo questi libri.

La portalettere
di Francesca Giannone

In una calda giornata di giugno del 1934, in un piccolo paesino del Salento una famiglia scende dalla corriera: Carlo, il marito, felice di essere ritornato a casa, Anna, la moglie, è ligure e già sente la nostalgia della sua terra e si stringe al petto il figlioletto.
Ad accoglierli Antonio, il fratello maggiore di Carlo che per tutta la vita resterà stregato dagli occhi verdi della cognata.
Anna è  la forestiera, quella del nord, con abitudini e modi fi fare diversi... e che nel 1935 fa qualcosa di inimmaginabile: prende il posto del defunto portalettere.
Non sarà però l'unica azione che parlerà della forza di autodeterminazione di Anna e del suo desiderio di uguaglianza.
Un romanzo storico che ci mostra l'Italia dagli anni 30 fino agli anno 50, facendo i conti con una guerra e le lotte femministe.




Dove non mi hai portata
di Maria Grazia Calandrone

Nell'estate del 1965 Lucia e il suo uomo, dopo aver adagiato su una coperta nel parco di Villa Borghese la figlioletta neonata, trovano  la morte gettandosi nel biondo Tevere.
La bambina abbandonata è la scrittrice Maria Grazia Calandrone. In questo romanzo ripercorre la storia di sua madre  dall'infanzia fino al momento del suicidio per scoprire la ragione che ha mosso lei e il suo amante a compiere un tale sacrificio.
Con un'accurata indagine riscopre e visita i luoghi dove sua madre è cresciuta, dove ha vissuto, studiato, lavorato, amato e anche tanto sofferto. Con questa indagine "poliziesca" accurata, lucida e appassionata allo stesso tempo, getta una luce nuova sulla vita di sua madre ma anche sulla sua.

Attraverso il racconto della vita della madre, la scrittrice ci fa attraversare un pezzo di storia del nostro paese e racconta la difficile condizione delle donne.  Un racconto coinvolgente, che non lascia indifferenti e da grandi spunti di riflessione.


Tornare dal bosco
di Maddalena Vaglia

Inizio anni '70, un paese nelle montagne piemontesi: Giovanna, scolara difficile, a soli 11 anni si suicida e questo turba terribilmente la sua maestra, Silvia, la quale sparisce mettendo in agitazione tutto il paese che si dà alle ricerche.
La scomparsa di Silvia si intreccia con la vita di Martino, un bambino torinese condannato a lasciare la grande città per vivere in un paese dall'aria pulita che possa alleviare la sua asma.
Un viaggio nell'animo umano, nelle sue paure ed incertezze ma anche un racconti  della forza delle decisioni prese con coraggio.

"Se ne stava conficcata nella vita di sbieco come una vite spanata che non fa presa del tutto e che non coincide come dovrebbe con la sua impronta."



Le quattro ragazze Wieselberg
di Fausta Cialente

Romanzo storico che attraverso la vita delle 4 sorelle triestine Wieselberg e dei loro discendenti racconta la storia d'Italia dalla fine dell'800 fino alla fine della seconda guerra mondiale.


 

Il treno dei bambini
di Viola Ardone

Nell'inverno del  1946 Amerigo un bimbo di 8 anni lascia i quartieri spagnoli di Napoli,  sale su un "treno della felicità", assieme a mollti altri bambini, per raggiungere l'Emila ed essere ospitati da alcune famiglie durante l'inverno.
Si tratta di un iniziativa del P.C.I. pubblicizzata da Maddalena Cresciuolo, che racconta la sua vita di combattente contro l’oppressione dei nazisti e cerca di convincere quante più madri possibili a dare questa opportunità ai figli. Nonostante l'ignoranza e la paura dell'ignoto, molte madri faranno salire i loro figli su quei treni.
Tra queste anche Antonietta che lascerà partire Amerigo per il suo bene.

Amerigo vivrà Derna, per alcuni mesi, andrà a scuola, imparerà a leggere e a scrivere, trascorrerà le giornate con la famiglia della sorella di Derna e si affezionerà ad Alcide, il capofamiglia, che si comporterà con lui come un padre. Amerigo imparerà tra le altre cose anche a suonare il violino e quando ritornerà a Napoli, deluso dalla reazione e della madre scapperà di nuovo verso il Nord e raggiungerà la "famiglia di sopra". Farà ritorno nella sua città natale solo molti anni dopo per il funerale di sua madre. Questo ritorno gli farà capire tante cose, sulla sua vita e sulle scelte della madre e gli farà guardare il mondo con occhi diversi.



Mussolini Capobanda
di Aldo Cazzullo

Ancora un libro storico.
Un libro interessante che spiega per filo e per segno nascita, vita e tramonto del fascismo.
Dovrebbero leggerlo in molti: quelli che credono che Mussolini abbia fatto anche cose buone , quelli che pensano che i cattivi fossero solo i nazisti , quelli che credono che le leggi razziali da noi non siano state poi così dure ... quelli che non vedono gli anni del ventennio per la dittatura che sono stati.