mercoledì 29 dicembre 2010

Homeschooling: voglia matta di leggere!


Quando Chiara aveva 2 anni e mezzo,  stavamo andando a trovare la nonna in treno, passando davanti ad una zona industriale, lei rimase colpita dalle "cose" che c'erano sopra le case:
"Cosa sono?"
"Sono delle scritte, sono i nomi delle fabbriche"
"E tu come fai a saperlo?"
"Perché sono come le parole dei libri, posso leggerle"
"Uhm... e tu sai leggere?"
"Sì"
... silenzio, Chiara continua a fissare fuori dal finestrino...
... e dopo un po'
"Ma io non so leggere, come faccio?"
"Ma tu hai sono 2 anni e mezzo, certo che non sai leggere, imparerai, non ti preoccupare".

Un anno dopo sapeva scrivere il suo nome e riconosceva il mio e quello di suo padre, quello della sorella, le parole mamma e papà, nonna e nonno. Tutto scritto in stampatello maiuscolo.
Però continuava a chiedere, cercava di ricopiare le parole, chiedeva i nomi delle lettere delle quali non era sicura, chiedeva, chiedeva, chiedeva... e noi rispondevamo, senza dare troppo peso alla cosa, senza pensare ad un "metodo".
Pensavamo solo a soddisfare la sua curiosità.

Una sera, aveva 4 anni e mezzo, chiese a suo padre
"Ti prego, ti prego, insegnami a leggere"
e così il Comandante cominciò a scrivere semplici sillabe TO - DA- MA...
La sera seguente "Papà mi scrivi altre parole"... e così la sera dopo.
Poi rientrò la sorellina, che aveva trascorso qualche giorno dalla nonna e i giochi presero il posto delle "lezioni "serali di lettura.
Dopo una settimana, a tavola, a cena, mentre aspettavamo che A. finisse di mangiare, C ricominciò a fare domande e il Comandante ricominciò a scrivere semplici parole...
... e poi le parole divennero sempre più complesse...
... le parole divennero piccole frasi...
... alla mattina Chiara trovava un bigliettino scritto dal papà, ecco alcuni esempi, ha conservato gelosamente il blocchetto sul quale il Comandante le scriveva i messaggi.





Non so perché, ma io non ero molto propensa ad insegnarle a leggere prima dell'inizio della scuola.
Temevo quello che mi dicevano le mamme "Se impara a leggere prima di andare a scuola, poi in prima elementare, si annoia e si distrae e quando dovrà stare attenta perché spiegheranno cose che lei non sa, non sarà in grado di prestare attenzione".
Lo so, suona davvero assurdo, eppure io ci son cascata!!!
Non ci posso credere, ma me la son bevuta per un bel po'.
Poi un giorno chiesi consiglio a mia suocera (insegnante elementare in pensione)
"B.R. che faccio? Tutti mi dicono di non sforzarla"
e lei "Beh, sforzarla no, ma se è lei a chiedere non puoi neanche tarparle le ali!"
Già, semplice saggezza di mamma e maestra di lunga esperienza... ma perché io mi son fatta imbambolare così?
No, dico, io son quella che ha fatto iniziare a frequentare un corso d'inglese alle sue bimbe, quando queste avevano solo 2 anni... e me ne hanno dette di tutti i colori, gli altri, eppure non mi son fatta intimorire, anzi!

Rincuorata dal consiglio di mia suocera e spronata dall'irrefrenabile voglia di sapere di mia figlia ho lasciato che il Comandante continuasse con i suoi esercizi serali, ogni qualvolta la bambina lo richiedeva.
Anche io rispondevo alle sue domande, questa volta con più convinzione e meno timore.

Chiara era felicissima e cercava di leggere tutto quello che poteva.
Ad un certo punto ha affrontato i libri, ce ne sono moltissimi scritti solo in stampatello maiuscolo, quindi lei ha cominciato a raccontare le storie alla sorella, un po' raccontando e un po' leggendo.

Qualche mese fa, era in Time Out, sarebbe dovuta rimanere in bagno a riflettere... la sento furtiva sgattaiolare in camera sua e poi ritornare in camera mia. Dopo un po' vado a vedere cosa sta combinando, sicura di trovarla con un giocattolo... mi accoglie con gli occhi luccicanti di gioia:
"Guarda mamma, nei tuoi libri, ho trovato questo biglietto di auguri, ma è scritto metà in maiuscolo e metà in minuscolo. Allora io sono andata a prendere il mio libro dell'alfabeto, così ho potuto tradurre. Vedi mamma, questa è una a, lo so perché se guardi sul libro, c'è la A e poi vicino c'è la a... quindi qui c'è scritto - a te - adesso traduco anche il resto"
Beh, che dire, alla faccia del Time Out, forse non avrà riflettuto sulla malefatta, ma su qualcosa ha comunque riflettuto ;)
E così è cominciata la nostra avventura nell'alfabeto minuscolo.

Poi però anche la sorellina mi ha chiesto "E a me quando insegni?" e io non sapevo proprio da che parte iniziare, fortunatamente un'amica mi aveva parlato degli scritti di Glenn Doman, così ho comperato il suo libro Leggere a tre anni ed ho trovato degli ottimi suggerimenti.
Anna è entusiasta della cosa e Chiara vuole fare anche lei "lezione" perché con questo metodo si impara direttamente con l'alfabeto minuscolo... ragazze comincia la corsa!!!

Vi saprò dire com'è andata finire, però il libro è interessante e non solo per insegnare a leggere... leggetelo (scusate il gioco di parole) e ne rimarrete piacevolmente sorpresi.

Per chi volesse cominciare dall'alfabeto, questo è un ottimo libro, a noi è piaciuto molto.
Piccolo maneggevole, può essere portato ovunque ed ha le lettere in rilievo con anche le frecce per imparare a seguire le lettere e "scriverle" con le dita nel modo corretto... insomma una scorciatoia per non dover costruire da sé l'alfabeto tattile della Montessori ;)


libretto con pagine cartonate circa 10 x 10cm

le lettere sono in panno e le freccette indicano al bambino come seguirle

Le lettere magnetiche che ha portato Babbo Natale invogliano alla scrittura.


Se anche voi avete scritto dei messaggini ai vostri bimbi, per invogliarli alla lettura, andate da Cioccomamma che ha avuto una splendida idea di dove metterli!

8 commenti:

  1. Noi abbiamo iniziato a leggere col metodo doman a settembre...ed è stato un successo ...mia figlia si diverte moltissimo...per lei leggere è un gioco divertentissimo!!!

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  2. @Valeria: che bello! Un bell'incoraggiamento per noi che ci accingiamo ora... abbiamo avuto una battuta d'arresto durante le vacanze di Natale, ma stiamo riprendendo.
    Ma tua figlia quanti anni ha?
    Legge solo i "cartelli" di doman o anche altro? Da quello che scrivi, sembra che la lettura sia uno stimolo piacevole per lei.
    Tienimi aggiornata, che mi interessa :)

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  3. ho preso spunto dalla tua idea dei messaggi in un mio post, se ti va di passare da me e dirmi la tua ciao

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  4. grazie ancora, ma sai che ogni sera prepariamo i biglietti insieme, li mettiamo nelle cassette e la mattina non devo nemmeno insistere x farli alzare corrono a leggere i messaggi.

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  5. Ciao Monica,
    sai che è già da un po' che sono in preda al dilemma se insegnare o meno a scrivere & C. ad Anna?
    Lei ha 5 anni e mezzo, a gennaio ne farà sei, e abbiamo deciso di non farle fare la cosiddetta primina, per cui avrà ancora un anno di asilo, che immagino e spero sarà un anno "da grandi", ricco di stimoli, gioco e apprendimento.
    Resta il fatto però che lei ha da sempre avuto una gran passione per le lettere ed ultimamente anche per i numeri. Le sono sempre interessate e ha da sempre fatto domande, così ha imparato molto presto a riconoscere le lettere e a scrivere le parole e, nell'ultimo anno, a leggere.
    Io non ho mai calcato la mano, in un certo senso avevo paura di sbagliare metodo, di fare qualche errore che la mettesse in difficoltà nel futuro; ma non mi sembrava nemmeno carino smorzare la sua voglia di imparare..e così un colpo al cerchio e uno alla botte, siamo arrivati fin qui.
    Siccome ha una gran voglia di sapere, le ho comprato un quaderno come quello della cuginetta (che ha appena incominciato la prima elementare) e ho scaricato da internet qualche scheda sui Cd prerequisiti..le ho anche preso i regoli, che mi son sempre piaciuti sebbene non sapessi nemmeno bene come si usavano..
    quasi quasi potrei provare con il libro che suggerisci ..

    bacio,
    Marta

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    1. Dal tuo racconto mi pare di rivedere la storia di Chiara, anche lei di febbraio e non le abbiamo fatto fare la primina... anche se ora, ripensandoci, forse non sarebbe stata una mossa sbagliata.
      Comunque credo che, tutti quei discorsi riguardo al danno che potrebbero avere i bambini nell'imparare prima del tempo (il tempo deciso dall'organizzazione statale) qualcosa per cui provano interesse, siano in realtà un'ottima scusante per non agire.

      Chiara non si è affatto annoiata a scuola!

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    2. Quello che mi ha fatto scartare alla fine l'ipotesi primina è stato più che altro il fatto che Anna è sempre stata molto timida, quasi bloccata verso gli adulti non di stretta conoscenza. Così anche se per certi aspetti dimostrava una spiccata precocitá, abbiamo pensato che un anno in più potesse servirle per maturare e acquistare sicurezza. Ed eeffettivamente le cose stanno cambiando, è cresciuta tanto ultimamente, ed è molto più disinvolta con il mondo adulto.
      Ci tengo comunque che anche prima della scuola possa trovare a casa qualche risposta alle sue mille curiosità!

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    3. Infatti, anche per me la scelta di non mandarla a scuola un anno prima, è stata assolutamente dettata dal carattere timido e introverso della bambina. La sua migliore amica e molti dei suoi compagni d'asilo che ora sono in classe con lei,avrebbero continuato con la materna... quindi sarebbe stato uno strappo troppo forte. Anche Chiara è cresciuta molto durante l'ultimo anno d'asilo.

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