« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
Non sapevo che libro scegliere a memoria di questo tragico evento, ho scelto i primi due che lessi, quando ancora ero una bambina alle elementari e una ragazzina alle medie:
Il diario di Anna Frank e Se questo è un uomo.
Il primo libro racconta della vita nascosta e clandestina da fuggiaschi, della famiglia Frank, che tenta di fuggire alla cattura.
Il secondo racconta l'orrore dei campi di sterminio vissuto in prima persona.
Sono due testi che hanno segnato profondamente il mio animo di fanciulla e che mi hanno portato ad un lungo percorso di conoscenza, è nata in me una sete di sapere, di conoscere.
Volevo capire cosa fosse successo, come fosse accaduo, perchè ci fosse ora dei negazionisti...
Ho letto, letto, letto... non so più quanti libri: diari dei sopravvissuti, lettere dai campi, interviste agli aguzzini, libri che spiegavano l'ideologia nazista, libri che spiegavano "la banalità del male", libri che mostravano la burocrazie e l'organizzazione dello sterminio...
Non si può porre rimedio a ciò che è stato, se non coltivandone la memoria e tramandandola ai nostri figli, per il been di tutti, per ripetto alle vittime e come monito a noi e alle generazioni future:
ricordiamoci di cosa l'essere umano può essere capace.
Ricordiamoci quello che scrisse Levi: l'uomo è pericoloso!
Ieri sera ho visto lo spettacolo di Paolini, sferzante come sempre!
E per convincervi che non erano solo i tedeschi dalla parte dei cattivi... date un'occhiata a questa pubblicazione, che parla di 6 pazienti di nazionalità ebraica prelevati dall'ospedale di San Servolo di Venezia, condotti ai campi di sterminio.
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