martedì 30 novembre 2010

Tonnarelli, zucchine, gamberetti e pesto

Questa ricetta risalente ad un millennio fa, trovata non so più dove, è diventata una ricetta di famiglia... con le opportune modifiche! La ricetta originale prevedeva le penne lisce (che io non ho mai sopportato) e il pesto...
Le penne lisce le ho sempre sostituite con le mezze penne rigate.
Il pesto, quello vero non l'ho mai fatto, usavo quello di mia zia che coltivava il basilico nell'orto...

Questa volta non avevo le mezze penne e neanche il pesto della zia.
Ho usato i tonnarelli (spaghetti alla chitarra) e il mio pesto di rucola:
e andata alla grande!!!

Ingredienti per il pesto:
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di olio evo
100gr di rucola
80gr di parmiggiano
40gr di pinoli
sale q.b.
mettere tutto nel frullatore e azionate, aggiungendo l'olio un po' alla volta fino ad ottenere una crema.

Una volta pronto, distribuitelo nei contenitori per fare i cubetti di ghiaccio, congelatelo e poi conservatelo in un sacchetto nel freezer.

Far imbiondire 2 scalogni (questa volta avevo una cipolla rossa) in poco olio e aggiungere le zucchine tagliate a rondelle sottili (oppure grattugiarle con la grattugia a fori larghi), aggiungere un cucchiaio d'acqua e lasciar cuocere le verdure.
Lessare i gamberetti e poi unirli alle zucchine e far insaporire.
Aggiustare di sale e pepe (io ho messo peperoncino... e le bambine hanno apprezzato)
Cuocere i tonnarelli e ripassarli in padella con le zucchine e i gamberetti.
Aggiustare di sale e pepe (o peperoncino) e servire!


la cena post-compleanno per il Comandante ;)

La cena è prontaaaaaaaaaa!
A tavooooooolaaaaaaaa!!!


lunedì 29 novembre 2010

Relax alle terme

Per il compleanno del Comandante ci siamo regalati una giornata alle terme di Montegrotto.

idromassaggio
Un sabato di totale relax, piscina, letture, nulla da cucinare, stirare o pulire, nessun orario da rispettare... in più le nane erano dalla nonna: insomma genitori in fuga per un giorno.
Alla faccia di chi non crede che io possa starmene placidamente inattiva!

L'ambiente era un po' da geriatrico, è servito a farci sentire ancora dei giovincelli :)
C'erano tantissimi austriaci che ovviamente si rivolgevano al Comandante nella loro lingua... così biondo sarà mica italiano???
Appena arrivati ci siamo cambiati per andare ala calduccio in piscina e io mi accorgo di essermi dimenticata il libro in macchina. "Va beh, lo prendo dopo pranzo" e lui "No, te lo prendo io!" e io "Ma non vorrai mica uscire in accappatoio???" diciamocelo, temevo già la vedovanza!
Il nostro eroe decide di uscire e nel farlo incrocia una signora (austriaca) di una certa età che rimane stupita e si gira 3 volte per vedere se 'sto matto va davvero fuori in costume!
Lo squadra e poi fa un segno di assenso con la testa, poi si gira, mi vede e sorridente, mi augura buona giornata in tedesco... secondo me ha pensato che venissimo dalle isole Frisone o forse addirittura dalla scandinavia, comunque non sospettava certo che io avessi i piedi gelati e non vedessi l'ora di tuffarmi nell'acqua calda!

Le terme di Montegrotto non assomigliano ad una beauty farm, piuttosto ad una struttura per le cure... però l'effetto relax è stato magnifico e per un giorno abbiamo pensato solo a noi stessi.

Quando ce vo', ce vo'!

Il libro che mi ha tenuto compagnia è l'ultimo di Ken Follet, lo consiglio perchè è all'altezza di tutti gli altri:

sabato 27 novembre 2010

Un libro dallo scaffale...

Per il suo primo compleanno la nostra primogenita ha ricevuo una piccola libreria.
Un mobile adatto a lei, una libreria da bambini, alla quale lei potesse agevolmente accedere, come insegna Maria Montessori: una strutura a misura di bambino.
C, era libera di posizionare i libri come meglio credeva ed era in grado di raggiungere anche l'ultimo scaffale solo mettendosi in punta dei piedi.
Le abbiamo regalato una piccola libreria perchè ne aveva davvero bisogno, i suoi libri erano già molti ed erano ovviamente destinati aa crescere di numero... infatti anche la libreria ora è più grande.

Ho sempre letto molto, mi è piaciuto fin da piccola immergermi nella lettura e quando sono nate le bambine ho ho riversato su di loro questa mia passione.

Giunta al momento di dover scegliere qualche libro che ci aiutasse anche con l'inglese, ho chiesto aiuto alle mie amiche mamme d'oltre oceano ed ho trovato molti libri interessanti, un po' alla volta li posterò.
Iniziamo da questo dolcissimo classico per la buona notte.


Io ho scelto la versione audiolibro, ovvero il libro con cd. Un ottimo sistema per far sentire la fiaba anche narrata da un native speaker. Inoltre il cd contiene anche una canzone e un racconto interattivo.

E' una storia semplice  e di facile comprensione che accompagna dolcemente verso il sonno.

Questo libro lo potete comperare online, lo trovate qui e anche qui nella sezione books.

venerdì 26 novembre 2010

Buon compleanno Pippicalzelunghe!

Pippilotta Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe compie oggi 65 anni!



La serie televisiva è tratta dal libro di Astrid Lindgren.
È la storia di una bambina a dir poco speciale che vive in una grande villa, "Villa Colle", in compagnia di Zietto, un cavallo a pallini neri e del Signor Nilson una scimmietta microscopica che veste con pantaloni e panciotto
Pippi non va a scuola e ha la forza di 100 uomini.
I due fratelli Tommy e Annika, diventano subito ottimi amici di Pippi e condividono col lei molte delle sue avventure.
Le avventure spingono i tre fin sull’isola di Taka Taka per liberare il papà di Pippi, tenuto prigioniero dai pirati.

Da piccola guardavo le avventure di Pippicalzelunghe alla televisione e ora mio cognato ha regalato i dvd della serie alle mie bambine… mio marito però teme che siano diseducativi perché, effettivamente Pippi, non si comporta proprio benissimo ;)
Io, invece, davo per scontato che le bambine avrebbero capito che quello era il mondo della fantasia e i comportamenti di Pippi non si sarebbero potuti riproporre nella realtà.
In fin dei conti, anche nei libri ci sono cose fantastiche, ma le bambine non si sognano di fermarsi a parlare con un gatto per strada, solo perché il gatto con gli stivali parla…
Però forse le cose viste in tv assumono un’altra valenza?

Un paio d'anni fa siamo andati a teatro a vedere una rappresentazione di Pippicalzelunghe con i burattini, è stata un'esperienza che le bambine hanno apprezzato molto... pensare che A aveva solo due anni, seduta sul suo passeggino è rimasta tutto il tempo con gli occhi incollati alla scena.

burattini e persone si muovevano assieme sulla scena

In realtà io devo ringraziare Astrid Lindgren per un altro suo romanzo, che io ho trovato favoloso Vacanze all'isola dei gabbiani  e che, all’età di 8 anni mi ha appassionato, trasportandomi in un mondo meraviglioso, quello dell'isola! 
Non vedo l’ora di poterlo leggere alle mie bambine!


E poi ve le ricordate le avventure di Emil ?

A quanto pare Astrid Lindgren era specializzata in bambini monelli.

Non mi rsta che augurare a voi buona lettura e Buon compleanno a Pippi!

Go fish!

Eccomi qui con un’altra idea ispirata da manumanie-kids

L’idea originale prevedeva di usare dei tappi di plastica, quelli delle bottiglie dell’acqua, ma noi in casa beviamo acqua filtrata e di tappi quasi non ce ne sono.
Quindi ho apportato le opportune modifiche J
Stampate i disegni direttamente da qui, io li ho un po’ingranditi, e poi li ho incollati su cartoncino rigido, creando delle carte.
Se invece avete dei tappi, non occorre nessuna modifica, le immagini sono della misura perfetta per essere incollate dentro ai tappi!
Le carte sono 5,5cm per 3,5cm non molto grandi, sono risultate essere un ottimo gioco da viaggio.
Io le ho semplicemente infilate in un sacchettino Ikea di quelli con la zip, ma con un po’ di fantasia e manualità si può creare un contenitore più artistico, magari decorando una scatoletta in cartone e questo lavoretto fatto dai bambini, può diventare un regalo carino per gli amichetti.


le carte pronte per un viaggetto, nel loro sacchettino

“Go Fish” è un gioco che le mie bambine hanno imparato dalla nostra meravigliosa Nanny Canadese (uno dei tanti) ed è un gioco che le ha sempre divertite molto.
E’ utile per imparare e memorizzare nuovi vocaboli senza stress, giocando e impegnandosi più nel cercare di vincere che non nell’imperare l’inglese… in realtà poi, per vincere bisogna imparare l’inglese… ma di questo loro non se ne sono mai accorte.
Il punto è che certi giochi, a casa nostra, si fanno solo in inglese. Un po’ come le bambole di Claudia che parlano solo italiano, anche noi abbiamo alcuni giochi che si fanno solo nella seconda lingua.

“Go Fish”in Italia è conosciuto come Gioco delle Famiglie e si può fare semplicemente con delle carte da scala40 oppure con delle carte tematiche, ma si può fare anche con delle carte da Memory.
In questo caso le “famiglie” saranno composte solo da 2 elementi.

Le nostre regole
Si distribuiscono 4 carte ad ogni giocatore.
Il giocatore di turno chiede ad uno qualsiasi degli altri “Do you have a…?” (Hai un…?)
Se il giocatore è in possesso della carta richiesta la deve consegnare,
altrimenti risponde “No.Go fish!” e chi ha fatto la domanda deve pescare una carta dal mazzo.
Il gioco consiste nel formare le famiglie (o le coppie, nel caso si utilizzino carte da Memory) il più velocemente possibile.
Chi rimane senza carte per primo, vince!

Noi abbiamo iniziato mescolando le carte e mostrandole una ad una ai bambini, per capire se conoscessero tutte le parole (Sì!!!)
Una volta riconosciuta la figura, chiedevamo loro a quale famiglia appartenesse (giocattoli, fiori..)
Alla fine avevamo sul pavimento (noi giochiamo spesso sul pavimento) le famiglie ben allineate.




Alcune famiglie: clothes, letters, toys, colors, numbers, shapes, flowers
 Abbiamo mischiato nuovamente le carte, distribuite ai giocatori ed iniziata la partita.
Nella versione originale, il turno passa da chi fa la domanda a chi risponde, se questo non ha la carta richiesta, sennò rimane in gioco il richiedente. Noi abbiamo preferito seguire comunque il senso orario, e non far raddoppiare il turno in caso di vincita per evitare che qualche bambino restasse, involontariamente, fuori dal gioco. Il nostro piccolo Playgroup è composto da bambini che frequentano la materna (dai 3 ai 5 anni) quindi dobbiamo cercare di coinvolgerli tutti allo stesso modo, trovando attività in grado di stimolare i più grandicelli, ma che non escludano i piccolini.

Altre bellissime carte per giocare e imparare l’inglese si possono trovare qui su Amazon uk.

Altre si possono scaricare dal sito di Mammafelice e altre ancora le potete semplicemente inventare voi… le nostre prossime carte saranno sulle emozioni!

giovedì 25 novembre 2010

Si Può Fare!



Si può fare!
Citando uno dei miei film preferiti “Frankestein Junior”
Si può fare!
Ed è più facile di quanto sembri.
Si può fare!
Anche se siete impediti come me con i disegni.
Si può fare!

Con i pennarelli per tessuto è abbastanza facile disegnare su stoffa, il trucco sta nel trovare delle magliette un po’ più consistenti di quelle che ho usato io per Halloween.
Le prime prove le ho fatte su ciò che avevo a portata di mano, delle magliette bianche “underwear” OVS. Sono un po’ troppo morbide e si fa un po’ fatica a disegnarci sopra con i pennarelli.
Ma con un po’ di pazienza si riesce nell’impresa.


Un consiglio, se non siete di maghi del pennello, disegnate il soggetto su un foglio con un pennarello nero. Poi inserite il foglio dentro la maglietta e ricalcate il disegno sul tessuto con gli appositi pennarelli.
Io ovviamente ho fatto così!

la strega di A

la strega di C.

Finito di disegnare lasciate asciugare e poi stirate il capo sul rovescio per fissare il colore e renderlo sicuro per il lavaggio.
Alcuni colori resistono fino ad un lavaggio a 60°C altri solo fino a 40°C, quindi controllate sulle confezioni.
A me è capitato di lavare una maglietta decorata, con una lavatrice di capi bianchi a 60°C, finita là dentro assolutamente per errore, così ho però potuto verificare la resistenza dei colori.

Per il 6° compleanno di G. ho decorato una maglietta con una testa d’aquila in stile tatoo, vista la passione di questo bimbo per questi rapaci.
Un regalo semplice e di poche pretese, però fatto con le mie mani, nel quale ho messo un pizzico di me… ed è stata una gran soddisfazione sapere che al piccolo è piaciuta molto e la vuole sempre indossare.
A. ha consegnato il regalo tutta emozionata "te l'ha fatto la mia mamma", che carina, ha apprezzato l'impegno!


Quest’anno sto cercando di spiegare alle mie figlie che il valore di un regalo può stare anche nell’impegno e nell’amore che ci si mette per crearlo. Forse i regali comperati sono più belli e più scintillanti, più alla moda ma il regalo può avere anche un’altra valenza: l’impegno e il lavoro che ci metto per crearlo per te. L’amore che ti manifesto con un mio piccolo manufatto. Spero di riuscire a coinvolgerle.

Sto leggendo La Sindrome Lolita di Anna Oliviero Ferraresi, libro interessantissimo che ho scoperto su questo blog.

  “Per i bambini “avere bisogno” dei giocattoli e degli accessori di Harry Potter autorizzati dalla Warner Brothers significa che non riescono immaginare di poter giocare con un costume cucito in casa anziché con uno acquistato in un negozio, con un manico di scopa utilizzata per spazzare il pavimento della cucina anziché con una scopa da quiddtich che vibra ed è azionata a batterie, oppure con un bastoncino che possono trovare in un giardino anziché con la bacchetta magica ufficiale di Harry Potter”

Questo dovrebbe far riflettere noi genitori sul fatto che, a volte la nostra smania di dare è eccessiva, in fin dei conti la nostra generazione ha avuto molto meno, ma si è saputa divertire moltissimo utilizzando la più grande ricchezza dell’infanzia: la fantasia.

L'anno scorso ho costruito delle casette con gli scatoloni e poi le bambine le hanno decorate ed arredate a loro gsto... ci hanno giocato tantissimo, alla fine le ho buttate solo perchè pedevano briciole di cartone per casa, ma le avranno usate almeno per 3 mesi.


le casette costruite da me

la casetta di Anna decorata per Halloween


mercoledì 24 novembre 2010

Happy Birthday Doll Cake!!!

Una Torta dedicata alla regina delle bambole, la Barbie... 
alla quale abbiamo dedicato anche tanti altri lavoretti  

mezzo busto

Non avendo lo stampo originale, ho optato per utilizzare 3 diversi stampi sovrapponendo poi le torte. 
Ragazzi, la Barbie ha le gambe lunghissime 19,5cm dal punto vita all’alluce!!!
Ho avuto la tentazione di farle un vestito a vita bassa…

Ho usato:
una scodella di quelle per bere il latte (foderata con carta da forno)
uno stampo a cerniera da 18cm
uno stampo a cerniera da 24cm di diametro

La torta è alla vaniglia, farcita in modo alternato con Nutella e crema di burro al cioccolato bianco e ricoperta con un vestitino di cioccolato plastico che è stato "incollato" con dell'altra crema al burro.



La torta è stata il regalo per una compagna di asilo di A. la bambina è rimasta davvero stupita e mi ha chiesto "ma dopo la possiamo mangiare veramente?"

Alla fine qualcuno ha avuto il coraggio di tagliarla!!!


martedì 23 novembre 2010

Aste numeriche

Navigando qua e là, alla ricerca di nuove ispirazioni per i nostri pomeriggi pieni di domande, mi sono imbattuta nelle Aste Numeriche di Maria Montessori.
Un ottimo e semplice metodo per far capire ai bambini la quantità legata al nome di un numero.
Le mie bambine hanno 4 e 5 anni e mezzo, ovviamente, come tutte le bambine di quell’età, sanno contare, i numeri sono una filastrocca facile da imparare.
Associare la quantità al nome del numero è tutt’altra cosa.

Me ne sono accorta così:
“a che ora mi vieni a prendere?”
“alle 2”
“uffa, io volevo alle 3”
“ok, vuoi restare più a lungo a scuola? Credevo fossi stanca:”
“no, voglio venire via prima di quello che hai detto tu”
“ma alle 3 non è prima, è dopo”
“??”
“è più grande 3 o 2?”
“??”
“viene prima il 3 o il 2?”
“il 2”
“allora qual è il più grande?”
”??”

Sembrava scontato, se sa l’ordine dei numeri, saprà anche che il più piccolo viene prima… e invece no!
E allora facciamoci aiutare dalle Aste Montessori e da La Pappa Dolce che ci spiega come utilizzarle.

Le aste si possono comperare, ma noi con 10€ di spesa, un po’ di colori a tempera e del nastro adesivo di carta, ce le siamo fatte in casa… beh, ci ha aiutato il Comandante, le aste le ha segate lui!

Noi le abbiamo realizzate con delle assicelle di legno a sezione quadrata di 2cm di lato.
La misura consigliata era 2,5cm ma questo è quello che ho trovato io, vanno bene ugualmente!
Le aste sono 10, una per ciascuna misura: 10cm, 20cm, 30cm,40cm….1metro.
Vanno divise in sezioni da 10cm l’una.
Vanno colorate di due colori alternati: noi abbiamo scelto bluette e rosa carico.

Le nostre aste si asciugano al sole sul terrazzo

Lo scopo dell’utilizzo di queste aste sta nell’imparare a contare fino a 10 e capire il valore di ogni numero.
Imparare i nomi dei numeri da uno a dieci ed associare i nomi alle quantità, in modo che non siano più astratti.

La cosa più importante all’inizio, e forse anche la più difficile è quella di far stare i bambini seduti di fronte a voi, in modo da avere la stessa corretta visuale delle aste… le mie bimbe inizialmente tendevano a sedersi dal mio lato oppure girovagare attorno allo spazio dedicato alle aste.
Le aste sono colorate e di tante dimensioni: si presterebbero a molti bei giochi!!
Quindi ho dovuto spiegare loro che le potevamo usare solo per imparare i numeri e non per altri giochi.
Una volta superato questo piccolo scoglio abbiamo iniziato come consigliato dal metodo:

Prendo un’asta, la separo dalle altre e la metto di fronte alle bambine e ne pronuncio il nome.
Loro lo ripetono.
Conto i segmenti dell’asta, indicandoli uno ad uno col dito
Li  faccio contare a loro.
Metto le aste in ordine di grandezza casuale e chiedo alle bambine di indicarmene una specifica. Verificando così se ne hanno realmente appreso i nomi.

Agli esercizi consigliati ne ho aggiunto uno di mia iniziativa, sempre lavorando solo con il gruppo di aste conosciuto:
Metto l’asta del 4 affiancata a quella del tre e chiedo qual’è il più grande, qual è il più piccolo e che differenza c’è tra i due e poi chiedo cosa serve al 3 per diventare come il 4.
Invito le bambine ad aggiungere al 3 ciò che serve per farlo diventare uguale al 4.

Questo primo passo l’ho fatto con le aste dall’uno al quattro, poi lentamente, nei giorni seguenti ho aggiunto altre aste. Generalmente una per volta, senza fretta. Non ho mai aggiunto un’asta se quelle precedenti non erano state ben assimilate.
Ovviamente C, reagiva più velocemente di A, 18mesi di differenza a quest’età si notano, quindi inizialmente ho preferito lavorare con loro separatamente.

Adesso quando andiamo all’asilo, C mi chiede di dirle gli orari di uscita e poi mi chiede a che ora vado a prenderla: l’uscita dell’una viene prima di quella delle tre e poi c'è quella delle quattro… adesso le uscite non sono più “quella dei piccoli” “quella dopo mangiato” o “quella prima della merenda”, hanno per nome un numero!

le aste dall'uno al 10
Le nostre aste numeriche sono state dipinte con le tempere delle bambine, forse necessiterebbero di una mano di vernice trasparente per essere più brillanti e durature…
ma che ci volete fare, io devo fare tutto velocemente nell’esatto momento in cui mi viene l’idea, quindi uso ciò che ho a disposizione ed una volta messe in uso, chi ha più avuto voglia di verniciarle J

lunedì 22 novembre 2010

TdC dal vivo a Schio!

Una domenica speciale, trascorsa in compagnia di persone speciali.


Inizialmente stavo solo cercando la presentazione del libro di Natalia più vicina a casa mia, poi ho scoperto questa bella iniziativa organizzata da La Cometa Pasticciona.

Il “giù dalle brande” è scattato alle 6 del mattino e alle 9:30, puntuali come degli orologi svizzeri, stavamo parcheggiando davanti alla Giardineria Drago di Schio!

Una pioggia torrenziale ci stava accompagnando sin dai primi chilometri, fortunatamente tutte le attività si sarebbero svolte al coperto.
All’ingresso una sorridente Mannu ci da il benvenuto: e finalmente ci conosciamo di persona!
Uno dei motivi del viaggio era anche riuscire ad incontrarci, dopo tanti scambi di battute e opinioni sul blog di Natalia.
Entriamo nella zona dedicata ai laboratori, tutto è pronto per iniziare:
alla postazione cucina, Natalia ha messo in bell’ordine ciotole e ciotoline, farina, uova, burro e zucchero: si faranno i biscotti!

Natalia parla ai bambini per vedere se riconoscono gli ingredienti

I bambini vengono forniti di grembiulino, ognuno ha la sua postazione con gli ingredienti, basta seguire le indicazioni di Natalia.
Piazzo le mie due pupe al tavolo, maniche arrotolate e grembiule annodato “ascoltate Natalia e io sto qui dietro a scattare qualche foto”… e a fare quattro chiacchiere con la Mannu.
A, che è forse la più piccolina del gruppo, si impegna molto ma le serve l’aiuto di Sara per arrivare alla meta, così mi avvicino al tavolo per dare una mano. C. non vuole aiuto, lei se la cava da sola, non è mica la prima volta che facciamo i biscotti e poi, di fronte  a lei, ci sono due bimbe sui 7 anni con le quali vuole fare bella figura. Arriva il momento del mattarello: stendiamo la frolla e poi via con gli stampini.


impastare
stendere
ritagliare i biscotti

L’organizzazione perfetta, prevede di portarsi a casa i biscotti per poterli cuocere nel forno.
Che soddisfazione!

prima...

e dopo la cottura!

Dopo il primo laboratorio, un momento di relax con una bella favola raccontata da una gentile signora dall’accento parigino J



E adesso facciamo il formaggio.

latte di capra e sale

aggiungiamo il caglio

Latte, sale, un po’ di caglio, un po’ di pazienza, poi si versa tutto in uno stampo da ricotta, si scrive il nome sulla bandierina e si lascia lì, fino al momento di andare a casa.
I bambini, affascinati dal liquido magico che faceva diventare solido il latte, seguivano attenti le istruzioni della maestra casearia.
Che emozione per le mie bimbe l’idea di poter mangiare il formaggio fatto da loro, è stata la prima cosa che hanno assaggiato appena messo piede in casa!


 
pazienza...

magia: è diventato solido!
Mentre A. si rilassa con un’altra fiaba, C. trova il posto ideale al tavolo dei lavoretti.
Con semi di girasole, foglie secche, anice stellato, colla e pennarelli ecco creato un bel riccio.




A ricordo della bella mattinata, a me rimane il ricettario della Cometa Pasticciona ed il Calendario, oltre ad una piacevole sensazione di aver trascorso qualche ora con persone speciali, impegnate ad aiutare il prossimo.

La Cometa Pasticciona la potete trovare anche domenica 28 Novembre in Piazza dei Signori a Vicenza.
Date un’occhiata al loro progetto, ne vale la pena!









sabato 20 novembre 2010

The Very Hungry Caterpillar

Questo libro è nato da un’idea trovata qui e dal ricordo di un libro a schede che aveva ricevuto mia figlia Chiara all’età di due anni.
Il vantaggio di questo tipi di libri sta nel fatto che mentre l’adulto legge il testo dal retro della scheda, i bambini seduti di fronte a lui possono guardare le figure.

La copertina del libro

Nell’attesa di ricevere il tutorial da Manumanie, con Anna e Chiara abbiamo creato questa nostra versione del famoso libro di Eric Carle: The very Hungry Caterpillar.
Io ho disegnato le sagome delle varie figure su cartoncini colorati e le bambine le hanno pazientemente ritagliate (le imperfezioni garantiscono l’originalità del prodotto) e poi incollate, ricreando pagina per pagina tutto il libro.
Sul retro di ogni scheda abbiamo incollato il brano di testo corrispondente.

On Wednsday he ate through three plums, but he was still hungry.
On Thursday he ate through four strawberries, but he was still hungry.

Alle bambine il libro era piaciuto molto e riprodurlo ha fatto si che lo amassero ancor di più.
Questo è uno dei libri che usiamo per imparare l’inglese, qui si imparano i colori, i giorni della settimana, i numeri, i nomi di alcuni frutti.
Il testo semplice facilita la comprensione e la memorizzazione della storia, tant’è che ora le bambine raccontano loro stesse la storia.
E' un pretesto per poter chiedere (in Inglese) cos'hanno mangiato loro a scuola, che giorno è oggi... e da questi semplici spunti, iniziare in modo naturale la nostra quotidiana chiacchierata in inglese.
Noi abbiamo la versione con cd che è molto utile perchè i bambini possono ascoltare la storia narrata da un native



Il libro del “Drago Sputa Aranciata”, l’abbiamo realizzato per Halloween, usando una tecnica un po’ diversa da quella del post d’ispirazione. Io ho ritagliato le sagome in cartoncino bianco ed A. le ha dipinte con i colori a tempera.

Le sagome dipinte da A. attendiamo che si asciughino per incollarle alle pagine del nostro libro
Poi le abbiamo incollate su cartoncino giallo formato A4.
Sul retro del quale avevo precedentemente stampato le parti corrispondenti della storia.


Il libro finito lo abbiamo portato alla materna perchè A. potesse leggerlo assieme ai suoi compagni di classe.

L’idea di poter ricreare dei libri è piaciuta molto alle mie bambine ed anche agli altri 2 bimbi del Plygroup, quindi ora ci stiamo cimentando nella versione casalinga di Brown Bear,Brown Bear What You See?
Un ottimo metodo per imparare nuove parole: animali, colori.
Per imparare a porre domande nel modo corretto.
Per imparare ad ascoltare le risposte, per capire se sono corrette ed anche per imparare la pazienza, la pazienza di aspettare il proprio turno per rispondere.

Le mie bambine, come credo molti bimbi nell'età prescolare, adorano ritagliare ed incollare e questa attività di ricreare libri le ha molto affascinate e coinvolte.
I due libri hanno avuto delle valenze totalmente diverse.
La storia del Drago è una favola lunga da ascoltare in totale relax, mentre il libro in inglese, anche se molto più corto, le ha impegnate dal punto di vista linguistico. Anna e Chiara hanno una sufficiente capacità di comprensione della lingua per apprezzare brevi racconti in inglese (questo è estremamente breve, ma si prestava al collage), ma cerco sempre di coinvolgerle anche con altre attività, per rendere tutto ancora più stimolante ed interessante.
Il momento è un po' critico, da quando la nostra meravigliosa Nanny Canadese è partita, fatico un po' a far accettare loro che possiamo continuare a parlare in inglese anche se lei non c'è... ma tornerà!!!

Ho trovato molti ottimi supporti per perseguire questo mio scopo, un po' alla volta li posterò, magari a qualcun'altro serve un piccolo aiuto per procedere in questa direzione: i bambini possono imparare una lingua sin da piccolissimi anche se non hanno genitori stranieri!

venerdì 19 novembre 2010

Gessi colorati, fatti in casa!

Questa “ricettina” l’ho trovata su Viaggiare è il mio peccato!! ed ho voluto subito sperimentarla.
Così per il compleanno di un amichetto di A. ci siamo cimentate con gesso da muratori, acqua e colori a tempera.


Ho usato tutto materiale in plastica che poi ho gettato… non mi fidavo a risciacquare gli utensili e rischiare di intasare le tubature. Magari questo pericolo non c’è, essendo io ignorante in materia, non ho voluto rischiare.
Abbiamo lavorato poco gesso alla volta, anche per evitare pasticci:

  1. amalgamare due cucchiai di gesso e due di acqua,
  2. aggiungere il colore a tempera desiderato
  3. versare negli stampi.
Io avevo degli stampini a cuore di silicone.
Si possono però creare degli stampi cilindrici, foderando del cartoncino, con della carta da forno,per evitare che il gesso bagnato si attacchi e poi fermali con del nastro adesivo.
Appena solidificano, togliere i gessi dallo stampo e lasciarli asciugare completamente all’aria.
Più si asciugano meglio scrivono.



Ed ecco i gessetti finiti, poi li abbiamo confezionati in un sacchettino trasparente e sembravano dei dolcetti. Tant’è che A. consegnandoli all’amichetto si è raccomandata che non li mangiasse… anche perché la seconda parte del regalo era questa casetta di pasta frolla decorata con glassa di zucchero e caramelle e l'equivoco si sarebbe potuto verificare!



giovedì 18 novembre 2010

Muffin al mascarpone e mandorle, con sorpresa.

La ricetta originale la trovate qui. Prevedeva la pasta di mandorle, che però a me non piace e poi questi dolcetti dovevano essere la merenda di A.,C. e due loro amichette, ho pensato che la pasta di mandorle fosse un sapore troppo da adulti e l’ho sostituita con la Nutella (che va bene per grandi e piccini)!
Ecco la ricetta così come l’ho fatta io.

Ingredienti per circa 15 muffin:

150gr di farina,
100gr di mandorle tritate,
150gr di mascarpone,
3 uova,
120gr zucchero
1 bustina di lievito per dolci,
1 cucchiaio di cacao amaro
Nutella

Amalgamate bene il mascarpone e lo zucchero, aggiungete le uova, la farina setacciata con il lievito e il cucchiaio di cacao, in fine le mandorle tritate finemente. Versate una prima cucchiaiata di impasto negli stampi da muffin, aggiungere una nocciola di Nutella e poi terminare con altro impasto.

primo strato di impasto più Nutella


Infornare a 180°C per circa 20 minuti ed otterrete dei gustosi e morbidissimi muffin.



Sam orsetto goloso



mercoledì 17 novembre 2010

Risotto con la zucca


Zucca di Chioggia

Nel web, in questo periodo ci sono mille e più versioni di questo piatto, la mia ricetta non ha niente più delle altre, si tratta solo di quella che ho imparato dalla mia mamma, una ricetta che per me profuma d’infanzia.
Un piatto che anche le mie figlie hanno imparato ad apprezzare, una pietanza che sa di coccole, di amore, di famiglia.

Ingredienti:
1 zucca da un kilo circa
300gr di riso vialone nano
1lt di brodo vegetale
1 cipolla
sale, pepe
un po’ di burro o olio
formaggio grana (a piacere)

Tagliate una zucca a dadini, mettete ad imbiondire una cipolla con un po’ d’olio o burro e rosolatevi la zucca fino a cottura. Frullate con il frullatore ad immersione. Aggiustate di sale e pepe.
A questa crema aggiungete il riso e del brodo vegetale (poco alla volta) e cuocete il riso a fuoco lento.
La consistenza finale deve essere cremosa.
A fine cottura aggiustare di sale e pepe, e aggiungete un pugno di formaggio grana a piacere.


Yummy!!!


martedì 16 novembre 2010

Biscottini per la colazione…

… o anche per la merenda, da regalare agli amici, da inzuppare nel te…

Questa è una ricetta che mi ha regalato circa vent’anni fa un pasticcere della zona e da allora questa è diventata la mia frolla per tutte le occasioni.
Unico strappo alla regola, qualche volta, se la utilizzo per le crostate, ci aggiungo un cucchiaino di lievito.



Ingredienti:
2 uova
200gr di zucchero
200gr di burro
400gr farina
1 pizzico di sale
buccia di 1 arancia
buccia di 1 limone
impastare tutto e  aggiungere ¼ di fialetta di vaniglia

Stendere dello spessore di mezzo centimetro e cuocere in forno caldo a 180°C per 12 minuti circa

Questi biscotti sono venuti un po’ cicciotti perché li ho fatti con  un avanzo di pasta frolla del San Martino, nella quale avevo messo anche il lievito.


... era avanzata anche un po' di cioccolata :)


lunedì 15 novembre 2010

Risotto col Radicchio Rosso di Treviso

Il Radicchio Rosso di Treviso è un eccellenza veneta, quindi sarebbe davvero un peccato non usufruirne. Noi a casa lo mangiamo sia crudo che cotto. Ottimo crudo in insalata condito semplicemente con sale, pepe, olio evo e un buon aceto di vino.
Meraviglioso grigliato.
Ma questa sera lo abbiamo gustato nel risotto, un risotto un po’ … unconventional!
La ricetta è della mia mamma, che mi ha cresciuta a minestre di riso con varie verdure.
Sì, minestre più che risotti, forse quelli che parlano bene direbbero “risotto all’onda” insomma una via di mezzo tra il risotto e la minestra: una consistenza cremosa.

Ingredienti per 4 persone:
3 o 4 cespi di radicchio
300gr di riso
1250gr di acqua
olio
una noce di burro

Rosolare il radicchio tagliato a pezzettini con un po’ d’olio finché si appassisce bene.
Aggiungere il riso
Un cucchiaino di dado vegetale
Aggiungere l’acqua e chiudere il coperchio della pentola a pressione… sì, sì, proprio la pentola  a pressione!

A fine cottura aggiungere una noce burro  ed eventualmente del formaggio grana (io non lo metto).

Buon appetito!


Teddy buongustaio!
   

Packaging

Chi mi conosce lo sa: io detesto la carta da regalo. Mi sembra un incredibile spreco.

Tutto è iniziato quand’ero bambina, una volta c’era la sana abitudine di riciclare la carta dei pacchetti, si scartavano con cura e si ripiegavano i fogli colorati per riutilizzarli.
Il riciclo della carta comprendeva anche la tecnica di imballaggio: ovvero l’inesistente o scarso utilizzo del nastro adesivo.
A casa avevo una borsa nella quale tutti i fogli di carta decorata venivano riposti, dopo essere stati ben ripiegati.
Col passare del tempo, mi sono accorta che la carta non si riutilizza più.
Al momento di aprire i regali, il pacchetto viene scartato con “furia selvaggia” e la carta fatta a brandelli.
Ho meravigliosi ricordi di pacchetti enormi, dove il regalino veniva avvolto in fogli e fogli di carta da giornale, prima di esser definitivamente impacchettato. Ora facciamo regali talmente grandi, che non basta un solo foglio di carta per avvolgerli completamente.
Scartare il pacchetto diventava così anche un gioco e la gioia di trovare finalmente l’oggetto nascosto tra le carte era  maggiore…

Così ho cercato di trovare un modo alternativo di impacchettare i regali.
Inizialmente utilizzavo delle borse in stoffa presentandole come “il nostro pacchetto biologico e riutilizzabile” poi, scoperti i pennarelli da tessuto, ho iniziato a decorare e personalizzare le borse nelle quali mettevo i regalini.



qui la borsa pacchetto funge anche da biglietto d'auguri
Un giorno però mi sono trovata ad impacchettare una scatola troppo grande per le mie borsette di stoffa, ma non volevo arrendermi alla carta da regalo e così mi sono inventata questo pacchetto con gambe e braccia!
Al bambino è piaciuto un sacco.


Mr Box
Ho utilizzato carta di giornale per braccia e gambe e carta da pacchi per foderare il “corpo” ho poi rivestito gli arti con della carta velina rosa applicata con della colla vinilica diluita con un po’ d’acqua. Le scarpine sono di carta crespa verde.
Non avendo a disposizione la carta velina, gli arti si possono anche dipingere con della tempera rosa.

Ieri mia figlia C. doveva andare ad un compleanno e ci siamo inventate un altro pacchetto "animato"!
Eccolo qui la signorina bionda con cappello che è uscita dal nostro laboratorio