... domenica scorsa, dovevo accompagnare le bimbe da mia mamma perchè poi sarei partita per Roma, per poter partire con meno senso di colpa abbiamo fatto un giretto....
Partiamo dal Lido con la linea 1 ma questa volta scendiamo alla fermata di Calle Vallaresso e raggiungeremo Rialto facendo attenzione a quello che c’è sui muri delle case: i ninzioletti che ci dicono i nomi delle calli e le Patere o altri bassorilievi che raccontano qualcosa della città.
Partiamo dal Lido con la linea 1 ma questa volta scendiamo alla fermata di Calle Vallaresso e raggiungeremo Rialto facendo attenzione a quello che c’è sui muri delle case: i ninzioletti che ci dicono i nomi delle calli e le Patere o altri bassorilievi che raccontano qualcosa della città.
Raggiungiamo la Piazza percorrendo un pezzo della Frezzeria : la calle dove venivamo costruite e vendute le frecce.
Entriamo in Piazza attraverso la Bocca di Piazza, sotto all’ala napoleonica: qui c’era una chiesa che Napoleone fece abbattere per ampliare un’ala del palazzo.
Proseguiamo a sinistra sotto i portici ed imbocchiamo Sottoportego dei Dai con omonima calle e ponte, pare che abbia preso il nome dal grido “Dai! Dai!” (dagli, dagli) urlato dal popolo ai congiurati che fuggivano alla disfatta del loro tentativo di rivolta, gli stessi della Vecchia col Mortaio.
Però in alcuni documenti, compare il nome Calle dei Dadi, quindi potrebbe derivare anche dalla presenza di una bottega che costruiva dadi da gioco.
Superiamo anche il Ponte dei Dai ed entriamo quindi in Calle dei Favri così detta per la presenza delle botteghe dei Fabbri.
Continuando a guardare in alto ecco cosa troviamo:
Civico 790: tabernacolo con san Giuliano
Civico 791/a: fra il secondo e terzo piano una croce del 1496
Cominciamo a leggere anche qualche ninzioleto:
Calle e Corte delle Ancore dove un fabbro nella sua officina costruiva ancore per le navi.
Calle Fiubera dove si fabbricavano le fibbie per le scarpe e dove oggi si trova l'ottimo laboratorio di Rosa Salva... consiglio una pausa per una frittella ora che siamo in periodo di Carnevale!
Calle del Forner una calle con un forno per il pane
Ripercorrendo a ritroso la calle Fiubera, rientriamo in calle dei Fabbri e proseguiamo in direzione Rialto, a destra vediamo:
Sottoportego della Malvasia e Rio terà delle colonne dove ancora si vedono le colonne, al civico 1061 si trova la lapide che ricorda l’interramento del canale e l’abbattimento del ponte, che non era più necessario.
Calle delle Strazze: sede degli Strazzaroli coloro che raccoglievano e lavoravano gli stracci
Calle Scoacamini: dove avevano le botteghe gli Spazzacamini
Ponte delle Pignatte: dove si trovava una bottega di pentole “pignatte”
Calle de meso/ delle Balanze dove si costruivano le bilance, allo sbocco in campo san Luca c’è un arco con lo stemma dei Pesaro che lì avevano dimora.
Sempre in Calle dei Favri, al civico 4720 su una colonna sul pilastro di una bottega c’è un bassorilievo con una campana, probabilmente simbolo di una antica fonderia che costruiva campane.
Alla fine di Calle dei fabbri proseguendo sempre dritti si imbocca Calle Bembo, al civico 4780 troviamo un bassorilievo di Madonna con Bambino, percorriamo la calle fino a sbucare sulla riva lungo il Canal Grande: Riva del Carbon che più avanti viene detta Riva del Ferro, dalle barche che qui vi scaricavano appunto il carbone e il ferro. Dall’altro lato del canale troviamo invece la Riva del Vin.
Raggiungiamo il Ponte di Rialto dal quale possiamo vedere il Fondaco dei Tedeschi: così detto perché era la sede dell’emporio dei mercanti di lingua tedesca, la facciata così “semplice” un tempo era ricoperta di affreschi. La planimetria quadrata attorno ad una corte interna era invece inusuale per la città di Venezia.(ex sede delle poste centrali)
Fondamenta del Traghetto del Buso: un aneddoto adatto a mamme e papà sta all’origine di questo nome. La fondamenta fu battezzata così quando vi attraccò il traghetto delle Cortigiane che, inizialmente bandite dalla città, ne facevano ritorno, con tutti gli onori, richiamate dalla stessa Serenissima.
Per oggi la nostra caccia al tesoro finisce qui, speriamo di avervi invogliati a percorrere le calli di Venezia prestando attenzione anche alle piccole cose che possono raccontarci qualcosa della sua storia. Di alcune cose abbiamo messo le foto... per le altre: datevi da fare voi!
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