venerdì 13 maggio 2011

Il Venerdì del libro: Mamma non si nasce.

Aderendo ad un'iniziativa di HomeMadeMamma anche questa settimana parteciperò a I Venerdì del Libro. 

"Mamma Non si nasce"
di Serena Sabella, alias Bismama .


"Diario semiserio di una donna
che scopre come si diventa mamma"


Fortuna che l’hai scritto tu che è un “diario semiserio” perché io in certi momenti mi son proprio sbellicata… ed ero quasi sempre su un mezzo pubblico con un vicino maschio che mi guardava un po’ così…

Il tuo libro l’ho letto in un soffio (un paio di viaggi in vaporetto e una serata a letto). In realtà non l’avevo preso per me, lo volevo regalare ad un’amica, mamma da poco, che forse si prende troppo sul serio, pensavo le sarebbe potuto servire leggere qualcosa sulle altre mamme e capire che per certe forche caudine ci passano un po’ tutte, anche quelle che fingono di avere figli perfetti.

Prima di regalarlo ho voluto leggerne un paio di pagine, per capire se fosse il regalo adatto.
Beh, non mi son più fermata!
Ed è stato un bene, perché ho letto un bel libro ed ho anche capito che, per leggere un libro così e divertirsi, bisogna essere uscite dal tunnel.

Mi piace il tuo modo dissacrante ed ironico di affrontare certi temi duri come la difficoltà di concepimento e il baby blues, che spesso vengono ignorati dagli altri e vissuti con vergogna e come una colpa da chi ci finisce dentro.

Nella quarta di copertina scrivi “un distillato di vita vera e vissuta. Niente verità rimaneggiate ad uso e consumo di future mamme”.
La mia prima domanda è quindi :
Perché hai deciso di scrivere questo libro? Qual è il suo scopo?
Questo libro non ha uno scopo ben preciso, nel senso che non volevo arrivare io e salvare il mondo delle mamme dall'estinzione sicura (LOL), semplicemente volevo raccontarmi e red! mi ha dato l'opportunità e la voglia (standomi dietro per le scadenze di consegna!!). Senz'altro per me è stato terapeutico e lo è tutt'ora rileggendolo. 
Molte donne che lo hanno letto, però, mi hanno detto di averlo trovato estremamente performante alla realtà ma anche stimolante a non buttarsi giù e sorridere. 
Quindi, ehm ehm, ridiamoci un tono: lo scopo del mio libro è stimolare a sorridere anche nei momenti hostile-mommy!! :))

A questo punto allora si può dire: missione compiuta! Direi che il tuo libro incoraggia, ci si sente meno sole e si pensa “se qualcuno ha anche avuto coraggio di scriverlo… allora sono autorizzata a sentirmi a pezzi qualche volta!”

Riguardo al taglio cesareo, altro argomento che tratti in modo profondo,  ho avuto delle amiche che hanno dovuto ricorrere ad un cesareo d’urgenza e una di loro mi ha raccontato il suo senso di inadeguatezza che si risolveva in “non sono neanche stata capace di partorire” e io le dicevo che i medici avevano scelto la via migliore per la vita della sua bambina… non capivo perché si colpevolizzasse.
Leggendo il tuo libro ho visto che anche a te questa cosa è pesata molto, ma non riesco a capire perché ci si sente “meno mamme”, forse siete state anche più brave, vi siete in qualche modo sacrificate per il bene dei vostri figli.
A proposito dell’istinto materno, credi davvero che il tuo abbia fatto cilecca con first perché non sei riuscita ad avere un parto naturale e non l’hai allattato?
Il mio istinto materno non ha fatto cilecca "a causa del taglio cesareo". Anche il secondo lo è stato ma è stato ben diverso. È stato il modo in cui mi hanno separato da First che mi ha fatto stare male. Non mi sentivo meno mamma o mamma di serie B. Non mi sentivo proprio mamma, che è ben diverso. Non avevo vissuto il distacco da lui e mi sembrava di galleggiare nei ricordi della mia gravidanza, come se in quel momento, nel mio liquido amniotico, ci fossi io. Per alcune donne, il taglio cesareo è la salvezza, per me, che avevo investito pensieri e sensazioni nell'attesa di un parto naturale, è stato un trauma. È tutto molto relativo.

Concordo con te, quando dici che, passata la stanchezza, l’amore per i propri figli sboccia in maniera incommensurabile. Penso che per null’altro al mondo saremmo in grado di affrontare certe fatiche, certe tensioni e tali stravolgimenti senza gettare la spugna.

Quando si resta in cinta per la seconda volta, tutti ti dicono che sarà più facile che sarà “tutta in discesa” perché molte cose “di base le sai già” e quindi ti impanchi di meno… e questo è vero… però quando una nana ha 9 mesi e si sveglia urlando perché le fanno male i denti che escono e le provocano scariche di cacca bruciante con annesso culetto viola è l’altra che di mesi ne ha 25 ha un attacco di vomito (contemporaneamente) e tu sei da sola perché il Comandante sta a La Spezia… tutta la tua esperienza non ti fa crescere 2 mani in più.
Inoltre come hai fatto notare tu, ogni bambino ha bisogno di una nuova mamma:
Come procede la stesura del libretto di istruzioni di Second?
Bella domanda. Sai, ho scoperto da poco che ho una nana imprevedibile, temeraria e vittima inevitabile dei Terrible Two. Sinceramente penso non ci sarà mai un libretto d'istruzioni adatto a lei. Non c'è speranza!

The Terribile Two… altra cosa di cui ti dovrebbero avvisare quando decidi di procreare, dovrebbero dirti che un giorno a 24 mesi dalla nascita, qualcosa si impossesserà di quell’angioletto e lo trasformera in un esserino  contestatore che alla CGL e ai sessantottini gli fa un baffo!
Cara Serena, è stato davvero un piacere leggere il tuo libro e “conoscerti” e poter scambiare due chiacchiere con te, spero che il tuo libro abbia il successo che merita!

7 commenti:

  1. Che carino, sembra davvero divertente! E l'intervista: bella idea!

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  2. quasi, quasi lo leggo. Soprattutto m'incuriosisce il fatto dei cesarei (due come i miei, non programmati, tutt'altro! io volevo la giusta sofferenza...:))) ): anchio mi sono sentita meno mamma. Quasi, quasi vorrei il terzo ma mio marito...................

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  3. Evviva le mamme, le blogger, le scrittrici! Ho letto il libro di un'altra mamma blogger ed è stato molto divertente. Questo me lo debbo procurare!

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  4. Grazie mille :DDD
    Anche a me ha fatto molto piacere conoscerti e scambiare qualche chiacchera con te.
    A presto

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  5. Bella recensione, bell'idea l'intervista e mi incuriosisce molto il libro, sembra molto divertente, mi vien voglia di leggerlo anche se noi siamo fermi a una e, entra anche il brutto TC imprevisto in questa scelta.

    Sui terrible two, vi riporto una frase di una mamma ed educatrice di nido che ho frequentato per un po':
    "non esistono i terribile two è solo che ... sono meravigliosamente vivi! :-D "

    Un piccolo tasselo del mio crescere come mamma...

    ciao!

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  6. fantastica l'intervista recensione è una cosa che non avevo mai visto! :-D anche io stò leggendo il libro e mi stà piacendo ma non ho avuto ancora il tempo di finirlo. Ho subito il parto cesareo ed è vero che ci rimani male al momento anche se col senno di poi quando si sentono i racconti di chi ha partorito naturalmente pensi (mi è andata bene!)Il mio riscatto l'ho cercato e trovato nell'allattamento entrambi i Child per un anno mi ha fatto riallacciare quel legame che si era rotto con un parto troppo frettoloso e freddo

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