domenica 7 marzo 2021

Primavera: tisana depurativa

In vista della primavera prepariamoci a depurare l'organismo, soprattutto il fegato e le vie urinarie.




Per questa tisana vi serviranno Alburno di Tiglio, semi di Cardo Mariano , radice di Tarassaco in parti uguali.

Portate ad ebollizione un litro d'acqua e aggiungete  2 cucchiai da cucina di questa miscela, lasciate sbollire per 10 minuti e poi aggiungete del te verde giapponese ( ottimo contro i radicali liberi) e lasciate tutto in infusione per altri dieci minuti.

Per addolcire la tisana potete aggiungere 1 stella di anice stellata che allevia bene i dolori e i disagi associati alla digestione. Allevia il gonfiore e l'aerofagia, calma la flatulenza ed è ottima dopo un pasto pesante.

Trasferite la tisana in un thermos e bevetela durante la giornata, continuate per circa tre settimane. 

Vediamo le proprietà degli ingredienti scelti per questa tisana

Tarassaco

Le parti del Tarassaco (anche conosciuto come dente di leone) utilizzate per le tisane sono sia le radici che le foglie. Le due parti della pianta trattano fenomeni diversi: le radici sono più adatte per il trattamento di problemi digestivi, epatici, della cistifellea. La tisana di tarassaco esercita un effetto protettivo sul fegato, disintossicandolo.

La radice può anche essere arrostita e utilizzata per una bevanda sostitutiva del caffè, una valida alternativa al caffè, durante un periodo detox.

Il Tarassaco ha principi attivi notevoli:

Taraxina

Il suo sapore è amaro, ma esercita sull'organismo una potente azione disintossicante e in particolare stimola organi con funzione depurativa, come fegato e reni. Attiva anche la secrezione biliare per aiutare la digestione dei grassi. Purifica il sangue, stimola l'attività renale e ha proprietà diuretiche.

Flavonoidi

Questi componenti responsabili del colore di frutta e verdura, oltre che di acidi fenolici contengono molti antiossidanti, come la vitamina E e la vitamina C, oltre a determinati enzimi. Questi componenti svolgono un ruolo essenziale nella protezione dell'organismo. Bloccano l'influenza dei radicali liberi, responsabili di molte malattie, così come il processo di invecchiamento.

Alburno di Tiglio

L'alburno fa parte del tessuto vivente dell'albero, questo legno bianco e tenero si trova tra la corteccia e il cuore dell'albero, è in questa zona che la linfa grezza circola in modo ascendente, è cioè la linfa che contiene solo acqua e sali minerali che salgono dalla terra attraverso le radici dell'albero.

Ricco di minerali, oligo elementi e altri principi attivi, tra cui tannini e amminoacidi, l'alburno di tiglio ha notevoli proprietà salutari.

Grazie alle sue proprietà drenanti, deterge delicatamente il corpo senza rischiare la demineralizzazione.

Un rimedio naturale, semplice ma potente l'alburno di tiglio permette di mettere in ordine fegato, reni, intestino, cistifellea, necessario soprattutto dopo l'inverno, quindi le scorie sono meglio filtrate dal fegato, le tossine meglio eliminate, l'attività della vescicola è regolata, favorendo così una migliore digestione e un miglior transito intestinale.

L'alburno di tiglio è un vero drenante dell'organismo e viene utilizzato con successo anche per problemi di ritenzione idrica, emicrania e cellulite.

Può avere anche un blando effetto lassativo.

Cardo Mariano

Il nome (popolare) di questa pianta deriva dalle macchie bianche presenti sulle sue foglie, che ricordano delle gocce di latte.

Nei tempi antichi, i Greci usavano il Cardo Mariano per curare i disturbi del fegato e delle vie biliari. Plinio il Vecchio raccomandava quindi di consumare il succo della pianta mescolato al miele per eliminare la bile in eccesso. Nel Medioevo si credeva che il Cardo Mariano potesse dissipare la malinconia, detta anche "bile nera", che era associata a varie malattie di origine epatica o legate al fegato.

Successivamente, nel XIX secolo, è stato utilizzato per trattare alcuni disturbi mestruali ma anche vene varicose e congestione della cistifellea e dei reni.

Oggi aiuta a combattere l'insufficienza epatica.

 È la silimarina, un complesso flavonoide la responsabile delle qualità medicinali del Cardo Mariano: rendendo impermeabili le membrane epatiche alle tossine assorbite, conferisce alla pianta le sue proprietà epatoprotettive. La silimarina, isolata nel 1968, è presente in tutta la pianta ma ancor di più nei semi maturi.

Il cardo mariano è anche molto ben fornito di antiossidanti che sono molto efficaci nel combattere lo stress ossidativo neutralizzando i radicali liberi.

Infine, i semi di cardo sono ricchi di lipidi (principalmente acido oleico) e fitosteroli.

Nessuna controindicazione particolare, fatta eccezione per le donne in gravidanza o in allattamento. Se le persone sono allergiche alle piante della famiglia composta (come la camomilla o la margherita), anche il Cardo Mariano può avere reazioni.


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