domenica 17 gennaio 2016

Slow Sunday : colazione con i waffles

Ho rimesso in funzione la mia macchina per i waffles e questa mattina, dato che avvamo un po' di tempo, ci siamo concesse una sontuosa colazione.

La ricetta era nella scatola delle istruzioni, risale a circa 32 anni fa, quando mia zia mi regalò questo apparecchio per Natale, quindi oramai è una ricetta di famiglia ;)  .  Questa mattina ne ho fatta metà dose e sono venute una quindicina di cialde.
Poi dipende dalla misura della vostra macchinetta.



Ingredienti
  • 125 gr di burro morbido
  • 75 gr di zucchero
  • 1 bustina di vanilline zucker
  • un pizzico di sale
  • 3 uova (separare i tuorli dagli albumi)
  • 250 gr di farina
  • una puntina di cucchiaino di lievito per dolci
  • 250 ml di latte (io ho usato soia perchè avevo quello)
  • 125 ml di acqua frizzante
Setacciare la farina con il lievito.
In una ciotola montare a pomata burro e zucchero, aggiungere i tuorli e miscelare bene.
A questo punto aggiungere latte e farina alternandoli.
Per ultima aggiungere l'acqua.

Scaldare la macchinetta per le cialde e seguire le istruzioni per la cottura.
La mia ha una spia luminosa che segnala quando è sufficientemente calda per poter cuocere e segnala anche quando è cotta la cialda.



Cospargere leggermente le cialde con zucchero a velo e servire.
Sono buone sia calde che fredde.


Possono essere servite con marmellata, crema al cacao, panna o gelato...




Le cialde sono ottime anche nella versione salata ... per il brunch ;)

sabato 2 gennaio 2016

Homeschooling City Tour # 14: Chioggia e la "Torta Ciosota"



Quest'estate siamo andati a Chioggia, una mattinata trascorsa cercando di imparare qualcosa sul campo ;).
Per raggiungere Chioggia dal Lido basta prendere l'autobus linea 11 dal centro e percorrere tutta l'isola, fino agli Alberoni, dove il bus si imbarca sul Ferryboat per Pellestrina (un'altra delle isole che formano il cordone litoraneo che forma la laguna di Venezia), percorsa tutta l'isola si scende dall'autobus per imbarcarsi su un battello foraneo fino a Chioggia.

Il viaggio dal Lido dura un po' più di un'ora.

Il centro storico di Chioggia, se osservato dall'alto, appare a forma di lisca di pesce. La città viene denominata la Piccola Venezia per le caratteristiche urbanistiche della zona antica molto simile a quella di Venezia A Chioggia sono presenti, quindi, al pari di Venezia, calli, campi e canali. Il principale è il Canal Vena, attraversato da nove ponti, per molti versi simili a quelli presenti a Venezia. A Chioggia però ci sono le macchine!


Scesi dal battello foraneo ci si ritrova all'inizio di Corso del Popolo, nella piazza Vigo, che prende il nome dal ponte li vicino, Ponte Vigo, il più imponente dei 9 ponti che attraversano Canal Vena.
In Piazza Vigo troneggia un'alta colonna sormontata dal Leone Marciano, simbolo dell'orgoglio veneto ma ironicamente chiamato dai veneziani el gato (il gatto) perché di dimensioni molto inferiori a quelle del leone di Venezia.
Mio nonno mi raccontava che, per far arrabbiare i chiosoti, quand'era ragazzo, si usava andar a mettere delle sardine sotto alla statua: il cibo per il gatto!


La leggenda sulle origini di Chioggia risale ad Enea, l'eroe troiano, fuggito dalla sua città, navigò per il Mediterraneo fermandosi nel Latinum.
Con lui partirono anche Antenore,  Aquilio e Clodio che, a metà del viaggio, si separarono dal loro concittadino per dirigersi verso la laguna veneta fondando rispettivamente Padova, Aquileia  e Clodid. A prova di questa leggenda  c’è il simbolo della città, un leone rampante rosso, scelto da Clodio in ricordo della sua città natale, e il nome della città stessa deriva dal nome del suo fondatore.

La Storia sulle origini di Chioggia, grazie ai ritrovamenti archeologici, narra invece che la città sia stata fondata attorno al 2000 a.C. dai Pelasgi, popolo di navigatori.  Il nome Chioggia quindi deriverebbe da Cluza, "costruita artificialmente" , per spiegare che la città insulare, senza modificazioni umane, sarebbe stata sommersa dalle acque ad ogni alta marea e sarebbe presto sparita.
La prova che Chioggia esistesse in epoca romana è la struttura tipica del reticolato geometrico che la contraddistingue ,formata da un "Cardo", l'attuale Corso del Popolo, e da un "Decumanus".

 

Passeggiando per Chioggia, lungo corso del Popolo troviamo tre importanti chiese:

La cattedrale di Santa Maria Assunta, presso la statua della Vergine detta “Refugium peccatorum” andavano a pregare le mogli dei pescatori affinché tornassero sani e salvi dalle battute di pesca.

 La Chiesa di san Gacomo


 La Chiesa di Sant'Andrea, costruita nel al 18° secolo, ha una torre in stile romanico - detta Torre dell'Orologio – che è più antica e risale all' 11°/12° secolo. Una volta era torre di difesa e di avvistamento militare. In questa torre c’è l'orologio da torre più antico al mondo realizzato da Giovanni Dondi dell'Orologio, gli storici hanno dimostrato che esisteva prima ancora di quello di  Salisbury in Gran Bretagna


Lungo la via principale si trova anche il mercato del pesce al dettaglio a Chioggia, il mercato del pesce è un’istituzione antica, dato che la pesca è sempre stata fra le attività più importanti della città.
          

Il mercato si trova tra la Piazza e il Canal Vena ed è formato da una trentina di banchi di pescivendoli, chiamati mògnoli, che vendono pesce di tutti i tipi, perché Chioggia è un punto d’incontro anche di pescatori non chioggiotti. 





 
L’accesso principale al mercato è dato dal “Portale a Prisca” scolpito dal padovano Amleto Sartori.


Il canale di san Domenico dove sono ormeggiati i pescherecci


Il ponte girevole che si apre per far uscire i pescherecci


Il ponte conduce al Mercato Ittico sull’Isola dell’Unione che si trova tra Chioggia e Sottomarina, in questo mercato il pesce fresco si scarica dai pescherecci alle 4 del mattino, viene subito contrattato, e poi distribuito per la città o destinato agli altri mercati italiani ed europei. 
La pesci di questa zona sono molto apprezzati per le particolarità dovute ai bassi fondali. Ci sono varie specialità, sia pregiate (sogliole, branzini, orate, capesante), sia modeste (alici e sarde).




Un'imbarcazione tipica è il Bragozzo barca da pesca di grandi dimensioni, con vela al terzo , che iniziò ad essere costruita negli squeri nell'ottocento.
La vela è sempre stata il simbolo, l’emblema caratteristico e più appariscente del bragozzo chioggiotto, tanto è vero che il vigariolo (un pescatore divenuto avvistatore marittimo) riconosceva a distanza i vari paroni (padroni) dei bragozzi dal colore e soprattutto dalle raffigurazioni dipinte sulle vele.
Un tempo lo scafo dei bragozzi veniva abbellito con varie decorazioni: a prua erano dipinte ad olio figure alate dette ànzoli (angeli), o soggetti sacri  con lo scopo di ottenere la protezione dei Santi o della Madonna.


Altro famoso prodotto di Chioggia è il radicchio con il quale si fa anche una torta molto gustosa e non troppo dolce. 

Torta Ciosòta

L'ingrediente principe di questa torta è il Radicchio di Chioggia.

Il radicchio di Chioggia (chiamato in dialetto chioggiotto "radicio de Ciosa") è una particolare specie di radicchio molto famoso anche a livello nazionale, per le sue proprietà e per il suo buon gusto.

A  differenza di quello trevigiano, ha una forma rotonda, che richiama proprio la rosa; da qui il nome rosa di Chioggia.

La varietà di questo radicchio è stata selezionata negli anni '30 dall'incrocio del radicchio trevigiano con l'indivia. Le tecniche di selezione naturale di questo vegetale si sono raffinate intorno agli anni '50, ottenendo piante a foglia screziata, maggiormente  resistenti ai parassiti e più facilmente conservabili. (Wikipedia)



150gr di burro
150gr di zucchero
5 uova
vaniglia
100gr di farina “00”
1 bustina di lievito
150gr di carote
200gr di radicchio di Chioggia
150gr di nocciole
6 fette biscottate

Montare a neve gli albumi
In un'altra ciotola montare a crema burro, tuorli e zucchero.
Triturare le fette biscottate, il radicchio, le nocciole e le carote e aggiungere questi ingredienti  al composto dei tuorli assieme alla vaniglia.




Unire adesso la farina miscelata con il lievito.
Per ultimi incorporare delicatamente gli albumi.
Versare il composto in uno stampo da 24cm di diametro e cuocere nel forno preriscaldato a 180°C per 45 minuti circa.
La torta risulterà morbida e leggermente umida, non troppo dolce.