martedì 29 novembre 2016

America'Cup Lap book

Chiara quest'anno va da un'insegnate madrelingua inglese a fare conversazione, per lunedì doveva preparare qualche notizia sulla Coppa America, per poter raccontare all'insegnate qualcosa di questa manifestazione così importante e famosa.


Ho cercato in rete i punti salienti riguardanti l'America's Cup e poi Chiara ha disegnato una Mind Map dalla quale poi abbiamo organizzato un lap book. 

Sulla copertina si trovano: il logo della Coppa America, le date salienti (la prima regata, l'ultima e la prossima).

Il tipo di regata: Match Race e un accenno alla Louis Vitton Cup che decreta chi sarà o sfidante al titolo.  




Le pagine centrali sono dedicate alla storia della Coppa America:
  • l'isola di Wight attorno alla quale è stata disputata la prima regata,
  • lo schooner America che vinse lasciando gli inglesi indietro di 8 minuti,
  • Sit Thomas Lipton, magnate del te, disputò ben 5 regate per fare pubblicità al suo prodotto,
  • il motto e la sua origine "there is no sencond"
  • le 25 vittorie degli U.S.A. in 132 anni
Dopo la Seconda Guerra Mondiale:
  • la classe delle imbarcazioni viene codificata in 12 metri
  • nasce la I.A.C.C.
  • nel 1983 nasce la Luois Vitton Cup nella quale si lotta per il diritto a sfidare il detentore della Coppa America 
  • La partecipazione Italiana alla Coppa America
  • Azzurra, Il Moro di Venezia e Luna Rossa


Sir Lipton

 

Un disegno dello schooner e la spiegazione di quale tipo di barca  si tratti: due o più alberi dove l'albero a prua non sia più alto di quello maestro. 

Sull'ultima pagina ancora non c'è nulla, ma forse scriveremo qualcosa degli skipper italiani o che hanno condotto le barche italiane: Cino Ricci, Paul Cayard e Francesco De Angelis (primo skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup)








Altri Lapbook creati da noi:




lunedì 28 novembre 2016

Zuppa di cicerchia saporita e senza sale







La cicerchia, nome scientifico Lathyrus Sativus, è una leguminosa si tratta di una pianta erbacea spontanea a ciclo annuale proveniente dal Medio Oriente. In Italia viene coltivata in Lazio, Marche, Molise, Puglia ed Umbria. Di questa pianta si consumano i semi che sono molto simili ai ceci. Non ha bisogno di cure particolari, cresce in condizioni difficili, anzi scarsità di acqua le conferisce un sapore farinoso e gradevole.
La cicerchia contiene un principio amaro “latirina” indigesto per l’uomo quindi necessita di ammollo in acqua tiepida, salata o con un cucchiaio di bicarbonato per otto, dodici ore, cambiando l’acqua due o tre volte. 
Questo rende più facile la cottura ma anche più digeribile la cicerchia. L'acqua dell’ammollo non va utilizzata poiché contiene una sostanza tossica resistente alla cottura che, assunta in grandi quantità, può causare problemi al sistema nervoso.

Ingredienti per 2 persone:
  • 150 gr cicerchie 
  • 1 spicchio d'aglio
  • 50gr di carote
  • 3 o 4  di pomodori secchi (anche sottolio)
  • 40 gr di sedano
  • olio evo


Lasciare in ammollo la cicerchia per 8, 12 ore.
Dopo l'ammollo, cuocere la cicerchia per circa un'ora in acqua bollente (rapporto 1:5) e schiumare.

Preparare un soffritto tritando finemente carota, sedano, aglio e pomodori secchi.

Una volta cotta la cicerchia, aggiungere il soffritto alla zuppa.
Servire calda con crostini di pane.

Grazie alla presenza dell'aglio, del sedano e dei pomodori secchi, non è necessario aggiungere il sale.




domenica 27 novembre 2016

Mind Map: Presente de indicativo per la prima media

Prima media: spagnolo ... sembrava così facile ;) 

Spesso la scelta dello spagnolo è dettata dall'idea che sia una lingua molto facile, che sia praticamente italiano. Certo l'assonanza con la nostra lingua aiuto, ma la grammatica spagnola è complessa quanto quella italiana e già dalle prime unit i ragazzi si trovano a dover imparare a declinare i verbi.

In questi primi mesi di scuola sto aiutando un paio di ragazzine a raccapezzarsi con la nuova lingua straniera. 
Le tre coniugazioni -AR -ER -IR  nonostante richiamino molto l'italiano are ere ire, o forse proprio per questo, hanno avuto difficoltà nel capire come declinare i verbi.

Ho pensato di utilizzare i colori del libro di testo in modo da creare un collegamento visivo che sia di aiuto per memorizzare.

Per la prossima verifica le ragazze devono imparare anche i verbi riflessivi e anche qui ho notato che la particella riflessiva -SE crea confusione e distoglie dalla desinenza del verbo, anche qui ho usato i colori per distinguere la coniugazione dalla particella riflessiva.




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INGLESE:


sabato 26 novembre 2016

Vellutata di zucca e quenelle di cavolo nero


L'autunno e l'inverno sono le stagioni delle zuppe e  delle vellutate qui a casa mia. Ho trovato una ricetta di polpettine di cavolo nero, l'ho modificata a gusto mio e le ho servite con una vellutata di zucca, patate e cipolla.


Ingredienti:
  • una zucca verde media
  • una cipolla di Chioggia
  • 3 patate a buccia rossa
  • due rametti di rosmarino fresco
  • olio evo 
  • 200gr circa di cavolo nero
  • 2 spicchi d'aglio
  • pan grattato q.b.
  • peperncino a piacere
Tagliare zucca e patata a pezzi, metterle in un unico strato su su una teglia da forno rivestita di carta, condire con un filo d'olio e sbriciolare gli aghi di rosmarino.
Infornare a 180°C per 34 minuti circa (o fino a cottura).

Tagliare il cavolo nero a tocchetti, lasciare rosolare leggermente lo spicchio d'aglio e poi aggiungere il cavolo, due cucchiai di acqua, coprite e lasciate cuocere per 10/15 minuti. Insaporire con peperoncino.

Aggiungere due pezzi di patata cotta e frullare, se l'impasto dovesse risultare troppo molle aggiungere del pangrattato. Formare delle quenelle e metterle a cuocere in forno per 10 minuti.

Per la zuppa, soffriggere leggermente la cipolla finemente tritata, aggiungere patate e zucca, lasciar insaporire, aggiunegre acqua , frullare o passare con il passaverdura.

Servire la zuppa con le quenelle che daranno un tocco amarognolo e piccantino alla zuppa dal carattere dolce.

Buon appetito !










venerdì 11 novembre 2016

San Martino 2010 -- San Martino 2016 : 6 anni di Unconventional Blog ;-)


San Martin xe 'nda in sofitta, 

a trovar ea so novissa, 

ea novissa no ghe gera,

San Martin xe 'nda par tera.

E col nostro sachetin, cari signori xe San Martin!

Fora el soldìn!

San Martin m'ha mandà qua

 che ne fassa ea carità.

 Anca iu col ghe n'aveva,

 carità 'l ghe ne faseva

Viva viva san Martin

cari signori xe San Martin!

Fora el soldìn!


Sei anni fa iniziava così questo blog, con una ricetta della tradizione, con un lavoretto fatto dalle mie bambine. Iniziava così questo diario nel quale giorno dopo giorno, anno dopo anno, ho annotato le nostre esperienze e la nostra crescita.

Ho imparato piano piano a fare la mamma, a capire di cosa avessero bisogno le mie figlie, a lavorare con loro o per loro. Adesso il periodo della colla e dei cartoncini colorati sta lentamente finendo, al loro posto ci sono le Mind Map, i discorsi seri, i viaggi i musei ...

in cucina adesso non ci sono solo io, ma anche loro vogliono fare le loro esperienze in autonomia.
Così questo blog si è modificato ed è cresciuto nel tempo, così come siamo cambiate noi.

Questa mattina, mentre loro erano a scuola, ho cotto e decorato i biscotti di san Martino dolce tipico veneziano per questa ricorrenza.
Quest'anno non andranno a "batter San Martin" come hanno fatto in passato quando erano più piccole, sia alle elementari che alla materna.

Domani Chiara parte per Izola per andare a disputare la Regata di San Martino e Anna avrà il corso d'inglese ... ma potranno comunque gustare il dolce della tradizione, fatto in casa, come tradizione vuole.



Quest'anno ho abbandonato la mia ricetta storica della frolla, in favore di quella di Natalia per la Crostata senza Mattarello alla quale ho aggiunto solo un po' di vaniglia.
Cottura in forno a 180°C per 12 minuti circa.

Invece di usare lo stampo grande, questa volta ho usato uno stampino a misura di biscotto, così i dolcetti saranno più facili da trasportare, sia verso il campo di regata che per la merenda a scuola.

Con la ricetta di natalia (600g di farina) sono venuti 34 San Martini e ... un biscottone tondo che ho mangiato io ... per testare il prodotto!

Per decorare il San Martino classico, si usa glassa di zucchero, poi in qualche momento della mia adolescenza ho visto comparire quello ricoperto al cioccolato ed è stato amore a prima vista! Anche le bambine preferiscono il cioccolato alla glassa di zucchero, anche se qust'ultima è decisamente molto più decorativa.

Il biscotto di san Martino, ritrae il santo a cavallo, con la spada sguainata, pronto a tagliare il mantello per dividerlo con il viadante bisognoso  



Leggenda di san Martino
La leggenda narra che quell’ 11 novembre fosse un giorno piovoso e freddo, Martino stava galoppando sul suo cavallo ben avvolto in un pesante mantello. La sua strada si incrociò però con quella di un povero vecchio coperto di pochi stracci, barcollante e infreddolito. Martino decise di aiutarlo ma non avendo con se denaro  o altri abiti da offrirgli sacrificò il suo mantello e tagliandolo in due pezzi con la spada e donandone una parte al vecchio viandante. Poco dopo il clima si riscaldò e dalle nuvole spuntò un sole radioso, un modo del Signore per ringraziare la generosità di Martino. Ancor oggi, in memoria di quel fatto, le belle giornate di metà novembre,  vengono chiamate l'estate di S.Martino. 


San Martino
Giosuè Carducci

La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.


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domenica 6 novembre 2016

Un libro dallo scaffale: L'ultimo sopravvissuto



L'ultimo spravvissuto
di

La vita di Sam cambia radicalmente il primo settembre del 1939, giorno del suo tredicesimo compleanno, quando la Germania invade la Polonia. Sam è un ragazzo ebreo. Lui e la sua famiglia vengono deportati nel ghetto di Kamionka dove, dopo una rivolta repressa nel sangue, i superstiti vengono inviati ad Auschwitz.
Al momento della selezione la famiglia viene messa dal lato di quelli destinati alle camere a gas, la mamma di Sam lo costringe a nascondersi nell'altra fila, tra coloro considerati abili al lavoro e gli salva così la vita...


... inizia per Sam la trafila del campo di concentramento: le docce, gli abiti logori, la baracca, i kapò.
Inizia la discesa nell'abisso dell'orrore dei KZ, la morte, la disperazione.
Ma Sam sopravvive, sopravvive e un giorno decide di raccontare, per non dimenticare.

Un libro intenso, da leggere.