mercoledì 16 settembre 2015

Doll Cake: Monster High a modo mio


Mia figlia Anna per il suo compleanno mi ha chiesto una Doll Cake fatta con una Monster High anziché con la classica Barbie . Inoltre ha voluto una torta Vegan a l cioccolato!


Ingredienti per una Vegan Cake al cioccolato (per la Doll Cake ne servono tre!):
  • 200gr farina
  • 100gr zucchero
  • 50gr cacao amaro
  • una bustina di lievito per dolci
  • 250ml latte di soia
Setacciare bene tutti gli ingredienti secchi e poi aggiungere gradatamente il latte di soia.
Cuocere a 180°C per 25 minuti.

Cuocere una torta in una ciotola per dare la forma tondeggiante della parte alta del vestito, cuocere la seconda torta in una tortiera da 18cm di diametro in modo da ottenere la parte centrale bella alta (6/7cm almeno). L'ultima dose l'ho cotta in una tortiera da 22cm di diametro ed è venuta una torta un po' più larga e alta solo 3 cm che mi è servita per la base del vestito.



Tagliare orizzontalmente le due torte più alte e farcirle di Nutella, montare la torta utilizzando della glassa di chiara d'uovo e zucchero a velo (1 albume e 200/250gr di zucchero) come collante per tenere unite le varie torte.
Con un coltello scavare un cilindro al centro della torta , nel quale inserirete la bambola (preventivamente avvolta nella pellicola alimentare).
Ricoprire la torta con glassa di zucchero in modo da livellare eventuali difetti e ricoprire con pasta di zucchero colorata a piacere.


Avvolgere il busto della bambola con della pasta di zucchero in modo da creare il corpetto del vestito.

giovedì 10 settembre 2015

Venerdì del Libro: EMMA di Jane Austen



Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma 

Stimolata dalla proposta del gruppo fb SEGNALIBRO: consigli e sconsigli di lettura per la lettura dei mesi estivi, mi sono cimentata con

Emma 
di Jane Austen
1815
emma_jane_austen_book_cover (1)

« Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere. »

Come si sa il tema principale del romanzo è il fraintendimento amoroso... io direi i fraintendimenti che causa Emma nella giovane mente dell'amica Herriet. Nella sua presunzione di superiorità, Emma crea disguidi e dispiaceri senza minimamente assumersene la colpa. Anzi, imputandola spesso agli altri, e anche quando ammette i proprio errori, trova sempre il modo di scusarsi ampiamente.
L'unico personaggio che pare inizialmente tenerle testa, il signor Knightley, alla fine capitola anche lui.
Emma cerca di elevare socialmente l sua giovane amica Herriet, spacciandosi per grande e generosa amica, dispensiera di saggi consgli, quale lei non è per nulla. Lo rivela il fatto che ad ogni sua intuizione e ad ogni suo consiglio, segue un disastro del quale la buona Emma non si prende mai la responsabilità.
Nel momento in cui la sua giovane amica sembra essere per lei un intralcio, non esita ad allontanarla, facendole credere di esserne lei la colpa.

Mi sembra il romanzo dell'egoismo: Emma è egoista e suo padre ancor più di lei, fino a pensare di negarle la felicità coniugale, salvo poi scorgere un vantaggio in questo matrimonio.
Emma ed il padre si sentono al di sopra di tutti gli altri, pensando di poter dispensare "saggi" consigli non richiesti, risentendosi anche del fatto che essi non  vengano eseguiti alla lettera.

Una figlia viziata ed un padre ipocondriaco, attorno ai quali ruotano altri interessanti personaggi, più o meno piacevoli, ma tutti con delle spiccate caratteristiche.

lo stile narrativo della Austen è ovviamente impeccabile e la sua capacità di descrivere i personaggi facendoli amare o detestare è impareggiabile.

Il meschino signor Elton, inizialmente sembra una vittima delle elucubrazioni di Emma , ma poi deluso nell'amore rincorre la soluzione più ovvia, la vendetta, sposando infine una donna meschina quanto lui.

Inizialmente la lettura mi ha fatto sentire più spettatrice di una pece teatrale che lettrice di un libro, poi con l'avanzare dei capitoli sono riuscita ad entrare nel clima del libro.
colpi di scena di questo romanzo, sono abbastanza prevedili ma la bellezza dello scritto sta , a mio avviso, nella capacità della Austen di descrivere luoghi e personaggi in modo dettagliato e coinvolgente.

Concludendo, consiglio la lettura di Emma, ma devo ammettere che ho preferito Mansfield Park e Orgoglio e Pregiudizio.


gay-map-highbury




martedì 14 luglio 2015

Lista nera: A caccia dell'orso.

Continua su Facebook il movimento #49libri49giorni e anche io continuo qui sul blog a leggere e proporre i libri della famigerata lista
Oggi il libro scelto è
di Rosen Michael


Noi questo libro l'avevamo letto in inglese, ascoltato con il cd allegato e ci era piaciuto molto.
Un libro che parla di come si possono sconfiggere le paure restando uniti come famiglia, di come l'amore e l'unione famigliare possano aiutarci a superare i problemi e ci renda più forti e sereni.
Qui potete trovare il testo in italiano

Ecco invece il testo della flasctrocca in inglese e, a seguire, un bellissimo video: 
Buona Lettura !!!

(Leader)
We're going on a bear hunt!
(Group)
We're going on a bear hunt!

We're gonna catch a big one!
We're gonna catch a big one!
I'm not afraid!
I'm not afraid!
Are you?
Are you?
Not me!
Not me!
Here comes the gate 
" " (Group Echos)
Now we're on a bear hunt " "
We're gonna catch a big one " "
I'm not afraid " "
Are you? " " Not me! " "
We're coming to a tall mountain " "
It sure is high " "
It sure is wide " "
Let's climb up it " "
Well, there's nothing over there " "
Nothing over there " "
Nothing back there " "
Hey! Wait! I think I see something
Quick! Everybody run down!
We're going on a bear hunt!
We're going on a bear hunt!
We're gonna catch a big one!
We're gonna catch a big one!
I'm not afraid!
I'm not afraid!
Are you?
Are you?
Not me!
Not me!
We're going thru the tall grass " "
We're going thru the short grass " "
Hey! Look! There's a little tree " "
Well, let's shinny on up it
Whoa! It gets a little skinny up here at the top
See anything over that way? " "
Anything over that way?, Uh, oh!,
Oh, no! Whoa! Agh! let's get down!
We're going on a bear hunt!
We're going on a bear hunt!
We're gonna catch a big one!
We're gonna catch a big one!
I'm not afraid!
I'm not afraid!
Are you?
Are you?
Not me!
Not me!
Oh, no! " "
It's a big puddle of mud " "
Can't go around it " "
Gotta go right thru it " "
Yeuk! " "
Well, let's go.
Squish, Sqwish, Blaaahh.
We're going on a bear hunt!
We're going on a bear hunt!
We're gonna catch a big one!
We're gonna catch a big one!
I'm not afraid!
I'm not afraid!
Are you?
Are you?
Not me!
Not me!
We're coming to a wide river " "
And there's no bridge going over it " "
No tunnel going under it " "
It's just plain old water " "
And we're gonna have to swim " "
All right, dive in!
Start swimming
Do the back stroke
Do the side stroke
Do the doggie paddle
Try the little cat paddle
OK Jump out, shake yourself off
We're going on a bear hunt!
We're going on a bear hunt!
We're gonna catch a big one!
We're gonna catch a big one!
I'm not afraid!
I'm not afraid!
Are you?
Are you?
Not me!
Not me!
Shhh, it's a cave " "
Looks like the kind of cave that B-bears live in " "
I don't know if I want to go in there
You think we oughta go in?
Are you nuts?
There's probably a bear in there
All right I'll go in, You stay here,
And if I find a bear, I'll come out and get you
And we'll all go in and grab him together
Now, quiet, don't make a sound while I'm in that cave,
Cuz if you wake him up, I'll be in trouble
Bears are awful ornery when they first wake up, you know
OK, I'm going on in
Oooo, It's dark in here
It's really dark in here
I can't see a thing
Agh, there's spiders webs
Ooo, what was that???
What's this??.... it's soft, uh oh,it's kind of fuzzy
Ahg!!!!!!!!! Run! Everybody run!!
I saw a bear!!!!
Jump in the water! Swim fast!!
Do the backstroke!
The sidestroke, the doggie paddle
Jump out of the water
Run through the mud!
Forget the tree!!
Go through the tall grass
The short grass
Quick! Go up the mountain
Down the other side
Go thru the gate
Into the house, under the bed
Under the pillow
Hide!!!!!
Uh, it's awful quiet around here
I'm not afraid
I'm not afraid
Are you?
Are you?




domenica 12 luglio 2015

Lista Nera: Nei panni di Zaff

Continuano le recensioni dei libri eliminati dalle biblioteche scolastiche del veneziano, questa volta si tratta di un libretto che parla di un bambino che amava vestirsi da principessa...

Nei panni di Zaff


... Ma Zaff, tu 6 maschio!
Puoi fare il re, il principe, il meccanico, l'ingegnere, il maresciallo dei carabinieri...
ma la principessa proprio no!

dalla quarta di copertina:
L'autrice e l'illustratrice affrontano con i più piccoli, in un albo pieno di divertimento e di colore, un tema assai delicato: quello dell'identità sessuale e della discriminazione cui spesso vengono fatti oggetto i bambini che si trovano bene "nei panni dell'altro" piuttosto che in quelli canonici attribuiti al proprio sesso. Avviene infatti molto spesso che il maschietto voglia vestirsi da bambina e giochi con le bambole sognando di fare la ballerina o che la bimba voglia vestirsi da maschio e sogni di fare il calciatore. Altrettanto spesso avviene che, soprattutto nei confronti del maschietto, da un lato si creino tra i bambini situazioni di canzonature e di emarginazione, dall'altro, negli adulti, sensazioni di imbarazzo se non di allarme che rischiano di intervenire grossolanamente nella libertà di espressione di cui i bambini hanno bisogno per riconoscersi e accettarsi. La ricerca della propria identità sessuale, dei "panni" nei quali ognuno di noi si sente bene perché si riconosce, talvolta è già acquisita fin dalla prima infanzia, altre volte ha bisogno di tempo per manifestarsi. Questo libro da un lato vuole parlare con i bambini della libera esplorazione della propria identità e del rispetto di quella dei compagni, dall'altro è un messaggio per gli adulti perché ne accompagnino la crescita senza ansia e senza atteggiamenti di controllo o, peggio, di emarginazione.
Vorrei inoltre aggiungere che questo libro può servire per togliere la paura di affrontare giochi e giocatoli che non siano del "genere adatto". Cosa potrà mai accadere ad un bambino che voglia giocare con le bambole o che voglia spingere un passeggino?
Forse corre il rischio di diventare un padre amorevole?
Ad una bambina piace giocare a pallone ... sarà un problema per lei, da grande, avere un' indole sportiva?

Tempo fa girava in facebook questa foto. Una pagina di un libro per bambini, descrittiva di ciò che compete ad una mamma ... come se la mamma fosse SOLO questo e come se il papà non fosse in grado di svolgere altrettanto bene le stesse mansioni, limitato forse dal suo essere uomo?

dal libro PAROLE 1, del 1972 ... ma ancora in uso ...

Il piccolo Zaff è certamente fuori da questi schemi... ma questo è male?
Perché temiamo così tanto un bambino attratto dai giochi "da femmina"? 
Ricordo, quando Anna era all'asilo, un paio di mamme un po' scettiche nell'accettare l'invito fatto da mia figlia ai loro figli (maschi), di venire a casa a giocare. 
Alla mia domanda "Cosa c'è che non va?" mi sentivo dire "Beh, hai due femmine, quindi a casa hai solo giochi da femmina!"
A parte il fatto che i blocchi da costruzione, i puzzle e i pupazzi di peluche non mi sembra abbiano un genere ... in realtà i bambini impazzivano per giocare "al ristorante" usando tutte le pentoline e le stoviglie delle mie figlie, il cibo finto, il cesto della spesa...

Ultimamente (classe terza elementare) un bimbo è venuto a casa ed ha subito chiesto "Ma voi le Barbie ce le avete?" hanno trascorso un intero pomeriggio ad inventare storie e personaggi... il gioco di ruolo è educativo no??? E quindi pupazzi, bambole e Barbie si prestano perfettamente.

Le mie figlie non hanno mai seguito corsi di danza, i loro sport sono stati judo e vela... quest'anno Anna ha chiesto di frequentare la scuola di ginnastica artistica e Chiara ha provato a frequentare il capo di atletica e le è piaciuto... sono per questo meno femminili, rischiano di perdere l'essenza del loro genere? No, non credo proprio.

Perché abbiamo paura che i nostri figli esplorino terreni non convenzionalmente adatti al loro genere? Temiamo che possano "smarrire" la retta via? ... tutto questo potere ad un pallone o ad un passeggino? Mah, mi par davvero irrealistico.

E se nostro figlio avesse davvero la necessità di seguire le vie del "genere opposto"? Allora che faremmo? Lo obbligheremmo a rimanere nelle vie convenzionali? Non sarebbe meglio lasciare che esprimesse il proprio io e stargli accanto per aiutarlo come genitore, senza pensare agli schemi e a quale casella ognuno di noi è destinato a riempire?

Vi consiglio di leggere questo bel post di Il Mondo di Cì , per capire come certi libri potrebbero aiutare ... certi adulti!

Un bell'articolo su Scuola 24 (24 ORE) spiega perchè Le politiche educative attente al genere sono un'arma per combattere le diseguaglianze!

Billy Elliot - I will dance

Billy Elliot  - billy-elliot Screencap


Altri libri della Lista Nera:





sabato 11 luglio 2015

Lista Nera: Il pentolino di Antonino ... keep reading!

Che centra la teoria gender con Il pentolino di Antonino?
Mah... proprio non saprei.

di Isabelle Carrier
Kite Edizioni


Dalla quarta di copertina:
Antonino è un bambino che trascina sempre dietro di sé il suo pentolino, non si sa molto bene perchè. Un giorno gli è caduto sulla testa e da allora Antonino non è più come tutti gli altri...deve faticare molto di più, e talvolta vorrebbe sbarazzarsi del pentolino, o nascondercisi dentro. Un giorno Antonino incontra una persona speciale che gli fa capire l’unico modo per essere felice: tirare fuori la testa dal pentolino e usarlo per esprimere tutte le proprie qualità. 

Dietro Il Pentolino di Antonino, si cela la diversità, l’handicap, la difficoltà che può nascere da differenti situazioni della vita. Antonino e il suo piccolo pentolino riescono a commuovere e ad essere allo stesso tempo divertenti. In quest’opera Isabelle Carrier riesce con parole semplici, un testo fluido e dei disegni teneri a trattare con delicatezza ed eleganza un argomento delicato.


Antonino, nel libro rappresentato da un goffo ippopotamo, è appunto un bambino un po' goffo un po' diverso, un bambino che si trascina dietro un pentolino, che gli impedisce di fare le cose come gli alti. Un giorno gli cade persino in testa e tutto diventa ancora più complicato.
Il pentolino è usato dall'autrice come simbolo, simbolo di una difficoltà che potrebbe affliggere il bambino: un trauma, la separazione dai genitori, un grande dolore, la situazione famigliare "diversa" da quella degli altri, una disabilità ... insomma un problema che blocca il piccolo nella sua crescita, nel suo sviluppo, rendendogli le cose più difficili.
Un problema grave o anche solo una piccola difficoltà da imparare a gestire come un cambiamento dell'ambiente circostante: il cambio di scuola o città,  la nascita di un nuovo fratellino... sono tante le piccole grandi cose che possono sembrare difficili e insormontabili per un bambino.

affrontare la disabilità con i bambini

A causa di questo pentolino, il bambino, nonostante le sue mille belle qualità, non riesce ad esser come gli altri. Stare al passo con gli altri è più faticoso per il bimbo con il pentolino!

I bambini come Antonino rischiano di non vedere riconosciuti i loro sforzi , solo perchè non raggiungono nei tempi stabiliti gli standard richiesti per quelli della loro età!
Quando i loro sforzi non vengono riconosciuti o non vengono sufficientemente apprezzati, i bambini col pentolino hanno diverse reazioni: chi diventa aggressivo, per scatenare la rabbia data dalla frustrazione; altri si chiudono in se stessi... a questo punto se l'attenzione di chi li circonda si focalizza sul comportamento "inadeguato" e  non sul motivo che invece lo scatena, per il bambino diventa difficile superare questa difficoltà.
A questo punto c'è il rischio che Antonino adegui il suo comportamento all'etichetta che gli è stata affibbiata, rinunciando ad essere se stesso: nascondendosi appunto sotto al pentolino.

interno de Il pentolino di Antonino

Il bambino nel libro è però molto fortunato, incontra Margherita, che non si concentra sul pentolino, ma sul piccolo ippopotamo. Aiutandolo a superare le sue difficoltà...


Auguro a tutti i bambini con un pentolino, di trovare la loro Margherita ... o che gli adulti che li circondano, possano aver un libro come questo per aiutarli!

.... magari anche a scuola ;)

Altri libri della Lista Nera:

domenica 5 luglio 2015

Lista Nera : Guizzino.

Come annunciato nel post di ieri , ho intenzione di protestare contro la messa all'indice di alcuni libri dalle scuole di Venezia. Anche oggi parlerò di uno dei suddetti libri.

GUIZZINO
di Leo Lionni


La storia di un pesciolino NERO che sopravvive al suo branco di pesciolini ROSSI perchè lui nuota più veloce... Guizzino, rimasto solo, non si arrende ma supera la paura, impara ad esplorare il mondo sommerso da solo. Poi, quando incontra un alto branco di pesciolini rossi insegna loro a non arrendersi, a non aver paura. Insegna loro a collaborare, ad unire le forze per raggiungere un obbiettivo: 
il bene comune!

Un libro che tratta temi quali autonomia e solidarietà, spirito di gruppo .... anche questo non mi sembra un libro da mettere all'indice...
... opinione di una mamma.

Qui potete trovare il testo e un esercizio per la comprensione dello stesso, un compito da far fare a bimbi più grandi, ma i temi trattati in questo libro non sono solo per i più piccoli!

GUIZZINO

In un angolo lontano del mare viveva una famiglia di pesciolini tutti rossi
Solo uno era nero come una cozza. 
Nuotava più veloce degli altri. 
Si chiamava Guizzino. 

Un brutto giorno un grosso tonno, feroce e molto affamato, apparve tra le onde. 
In un solo boccone ingoiò tutti i pesciolini rossi. 
Solo Guizzino riuscì a fuggire. 
Nuotò lontano. 
Era spaventato e si sentì solo e molto triste. 
Ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando fra una meraviglia e l’altra, 
Guizzino tornò ad essere felice. 
Vide una medusa piena dei colori dell’arcobaleno; un’aragosta che si muoveva come una ruspa arrugginita; pesci misteriosi che sembravano tirati da fili invisibili; 
una foresta di alghe che crescevano da caramelle variopinte;
 un’anguilla così lunga che, a volte, si dimenticava la coda; 
e anemoni di mare che ondeggiavano come palme nel vento. 

Ed ecco che nell'ombra degli scogli e delle alghe scoprì una famiglia di pesciolini rossi proprio come quelli del suo branco.
«Andiamo a nuotare nel sole e a vedere il mondo,» disse felice.
«Non si può,» risposero i pesciolini, «i grandi tonni ci mangerebbero». 
«Ma non si può vivere così nella paura,» disse Guizzino «bisogna pur inventare qualcosa».
E Guizzino pensò, pensò a lungo. 
E improvvisamente disse: 
«Ho trovato: noi nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare».

E spiegò che dovevano nuotare tutti insieme vicini, ognuno al suo posto.
E quando ebbero imparato a nuotare vicini, disse: 
«Io sono l’occhio».
E nuotarono nel grande freddo del mattino e nel sole del mezzogiorno, 
ma uniti riuscirono a cacciare i grandi pesci cattivi.  


ed ecco a voi il video di questa bellissima favola,
buona visione.




Altri libri della Lista Nera:


sabato 4 luglio 2015

Che tristezza ... libri censurati... Venerdì del Libro listato a lutto!

La notizia che il neo sindaco della mia città abbia deciso di proibire la lettura di alcuni libri nelle scuole della città (nidi e materne) perché contengono argomenti che, a suo dire, devono essere trattati dalle famiglie e non a scuola... mi ha davvero lasciata basita.

L'idea che si possa dall'alto proibire di leggere qualcosa non mi è mai piaciuta, il fatto che non avesse bandito i libri, ma che li avesse "solo" estromessi dalle scuole, mi ha incuriosita e quindi sono andata a vedere la famigerata lista per capire da COSA si volessero proteggere le giovani menti...

... ed ecco a voi la lista.


La motivazione "trattano argomenti che non devono essere affrontati dalla scuola, ma dai genitori"

Ecco quindi qual'è il problema, leggendo alcuni di questi libri , affrontando alcuni dei temi da essi evidenziati, si potrebbe incorrere nel rischio di infastidire qualcuno.... gruppi conservatori di genitori che potrebbero non gradire che vengano trattati argomenti quali : la diversità, la disabilità, l'adozione ... qui , secondo me, si tratta solo di risparmiarsi delle rogne da parte dei conservatori.

Ma se le "rogne" arrivassero da parte di chi invece non gradisce questa censura?

Credo fermamente che scuola e famiglia debbano agire in sinergia, i genitori possono fare una parte del lavoro, molto grossa e molto importante e di grande responsabilità. La scuola ha d'altro canto anch'essa un ruolo fondamentale nella formazione dell'individuo e nell'educazione; insegna ad affrontare situazioni e temi in un contesto più allargato, approfittando del confronto con individui che vengono da altre famiglie, da nuclei che SICURAMENTE hanno idee o modalità diverse da quella di provenienza.
Quindi mi chiedo, se i temi trattati da questi libri, non devono essere discussi nelle scuole... di cosa dovrebbero occuparsi le insegnanti dei nidi e delle materne? Sono di lavoretti manuali e festine di compleanno? Non sono forse questi insegnati designati anche a formare i nostri bambini sul piano intellettivo e morale?
Se in una classe vi fossero bambini con genitori separati, bambini con un solo genitore, bambini adottati... magari palesemente diversi dai loro genitori nelle caratteristiche fisiche, cosa dovrebbero fare le maestre? Ignorare la cosa? Fingere che tutto ciò che non è "normale" non esista? Ignorare le eventuali domande dei piccoli alunni? Perché i bambini di domande ne fanno... eccome se ne fanno!!!

Quindi no, non sono affatto d'accordo! Lasciamo fare agli educatori il loro mestiere e forse otterremo una generazione di individui più tolleranti, più compassionevoli, più aperti e sicuramente più felici. 

Ci ho messo un po' a scrivere questo post, a metabolizzare questa notizia (inizialmente credevo fosse una delle solite bufale di fb), ora ho deciso di iniziare la mia protesta parlandovi di PEZZETTINO!
Un libro fantastico che la mia bimba più grande scoprì al primo anno di materna e che tentò di raccontarmi a modo suo. Lei e la sua amichetta erano entusiaste e si capiva quanto il libro fosse loro piaciuto, ma non riuscivano a raccontarmi bene la storia. Così comperai il libro e lo leggemmo e rileggemmo più volte. Nacquero da questa lettura mille domande e mille occasioni di confronto, confesso che, se il libro non fosse stato presentato a scuola (da una supplente peraltro ;) ) io non lo avrei letto alle mie figlie perchè non lo conoscevo.
Mi a aperto una finestra su un modo bellissimo, quello di Leo Lionni... e poi ne sono seguiti altri.


Il libro narra la storia di Pezzettino, così piccolo e "insignificante" rispetto agli altri da credere di essere solo un pezzetto appartenente a qualcuno e non un individuo esso stesso. Lui, così piccolo, un quadratino arancione, deve per forza appartenere a qualcun'altro, qualcuno di quelli grandi e forti e bravi che vede tutti attorno a lui, loro che sanno fare mille cose.
Dopo un lungo percorso alla ricerca di una risposta, Pezzettino scopre di essere lui stesso un individuo completo, composto da tanti pezzetti e di non essere affatto il pezzetto mancante di qualcun altro!

Rientrando dal suo viaggio comunica la bella notizia ai suoi amici che, se può non certi di averne capito il significato, si rallegrano per la sua felicità. Perché gli amici è questo che fanno si rallegrano della tua gioia!


Un libro che aiuta i bambini nella crescita e li fa riflettere sull'immagine che hanno di se stessi, aiutandoli ad accettarsi per ciò che sono e facendo loro capire l'importanza di accettare gli altri.
Un libro che allarga le prospettive e che aiuta a rafforzare l'autostima dei bambini più insicuri e a smorzare quelli che sono troppo sicuri di sé.

Ecco perchè non trovo che questo libro dovrebbe essere messo all'indice, ma anzi, dovrebbe esserne promossa la lettura nelle scuole ...
.... ma la mia è solo un'opinione di mamma !




Con questo post partecipo ...in ritardo ... al Venerdì del Libro di Homemademamma 

Atri libri della lista nera:



sabato 23 maggio 2015

Geronimo Stilton: letture in inglese!

Ho trovato questo libro di Geronimo Stlilton in inglese e l'ho preso per Chiara, dato che le avventure del Topo giornalista l'hanno sempre appassionata, ho provato a proporlo in inglese.
Un ottima scelta, il libro è leggibile, non troppo complesso e quindi mantiene inalterato il divertimento nella lettura.
Per ora lo stiamo leggendo assieme, sottolineando le parole che lei non sa (ma delle quali intuisce il significato dal contesto!) QUI un assaggio delle prime pagine del libro!

Geronimo Stilton


Atri pdf per dare un'occhiata ai libri di Geronimo Stilton:
Con questo post partecipo al   Venerdì del Libro di Homemademamma 

Gli altri Venerdì del Libro su questo blog

venerdì 8 maggio 2015

Venerdì del Libro con intervista

Ho letto un libro Fantasy, genere che non avevo mai affrontato prima. La curiosità mi è venuta quando lo scrittore l'ha proposto in un gruppo Fb di consigli di Lettura.
Ho preso la versione e-book e mi sono tuffata nella lettura.

Da subito una strana e nuova sensazione, lo stile del racconto mi ha ricordato i telefilm americani (tipo Castle o C.S.I. per intenderci). il racconto riusciva perfettamente a far immaginare la l'ambientazione e le caratteristiche fisiche e caratteriali dei personaggi.



Come faccio con i film, quando ci sono scene troppo vibranti, cambio brevemente canale o mi alzo per far qualcosa in giro per casa....ok, sono una fifona! Così ho fatto con una scena all'inizio, mi sono data alla lettura veloce per evitare il panico: che dire... narrazione coinvolgente!!

La storia è ben bilanciata e ha degli intriganti colpi di scena e il racconto tiene la suspance fino alla fine, infatti mi è dispiaciuto arrivare al termine. Unico appunto, forse avrei curato un po' di più la conclusione post scena finale.

Ho avuto un senso di  déjà vu durante la prima parte del romanzo che poi però ha preso una piega totalmente inaspettata e mi ha incredibilmente coinvolto.

Il racconto inizia come un normalissimo giallo e  poi svolta nel fantasy in modo molto piacevole e anche "realistico" dato il tema trattato.
Ogni capitolo del libro ha come titolo, quello di una canzone e la storia è intrisa di citazioni musicali.

Spero vivamente che questo nuovo scrittore prosegua con altri libri che attenderò con piacere.


Ho inviato una mail con alcune domande per Harry Fog e ne è uscita una piccola intervista:

Ciao Monica,
Intanto grazie per le belle parole: non c’è cosa migliore per un autore (faccio fatica a definirmi scrittore) di sapere d’aver coinvolto il lettore come descrivi tu.
È bello ricevere complimenti, è ovvio e sono grato a chi mi sostiene in questo modo, ma sovente sono come una pacca sulla spalla: “molto bello, bravo mi è piaciuto, scrivi bene, continua così”, fanno piacere ma non rimangono impressi.
Per assurdo (mica tanto), mi ricordo di più delle critiche più o meno pesanti. Fortunatamente ne ricevo solamente un paio ogni venti circa e ci stanno tutte: per ora esprimono solamente disappunto legato al proprio gusto personale, cosa che rispetto a prescindere, sapendo di non poter raggiungere il favore di tutti con il mio modo di fantasticare.
Infine, ci sono i pareri come il tuo, positivi e che esternano sensazioni provate durante la lettura che avrei voluto suscitare e, in più, sono di persone che mi fanno domande per approfondire: di queste non mi dimenticherò mai.
Mi hai fatto sorridere con ragione quando ho letto che la storia ti ha ricordato i telefilm americani J A me piace un po’ di tutto purché mi coinvolga, spazio da Sciascia passando per Hesse e la Rowling per arrivare ai film Marvel!
Così è anche per i gusti musicali, come si nota facilmente dal libro. Questo per dirti che nel mio primo esperimento ho scelto un argomento di fantasia ed è venuta fuori più una sceneggiatura che un romanzo. Quella che qualcuno chiamerebbe un’americanata.

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere il romanzo due anni fa. Era tanto che avevo questa idea che mi frullava per la testa. La spinta me l’ha data la voglia di ritagliarmi un impegno tutto mio: io e mia moglie abbiamo due bimbi, e non abbiamo nonni; i figli sono un tesoro, si sa, ma cancellano per un buon periodo della vita la nostra individualità, mi sono allora buttato in questa avventura per ritrovarne un pezzo.
Come nasce l'idea per un romanzo così articolato con molti personaggi?
È una domanda a cui mi piace rispondere: nella mia mente avevo da tempo come dei brevi film in testa, a cui non riuscivo a dare un inizio, così non mettevo mai giù nulla. Poi c’è stata la seconda gravidanza di mia moglie; osservare i cambiamenti del fisico e della psiche di una donna in gravidanza mi ha fatto pensare che solo una magia avrebbe potuto fare altrettanto... ecco da dove è nata l’idea del gioiello e di Aikane, c’è un po’ di poesia in questo, anche se la storia non lo lascia trasparire.
Allora ho deciso di scrivere quello che mi passava per la mente, per intenderci ho iniziato da alcune parti di quello che è diventato il secondo capitolo, senza preoccuparmi di altro. È successa quindi un’altra magia: più scrivevo e più la storia mi appariva chiara espandendosi intorno al punto da cui avevo iniziato.
Invito, quindi, chiunque abbiamo un’idea che gli frulla nella testa a non esitare alla ricerca di un inizio o una fine: mettere giù nero su bianco una piccola fantasia significa coltivarla e vederla crescere.
Aikane, nella descrizione fisica, ricorda i disegni di Milo Manara, ti sei ispirato a qualche persona reale per la descrizione dei personaggi del racconto?
I personaggi del racconto hanno molte caratteristiche delle persone reali che ho conosciuto durante la mia vita… e anche molto di me! Non tanto al punto di vista fisico, ma quello psicologico, delle esperienze e del vissuto.
La parte fisica è solamente frutto della mia fantasia e di alcuni stereotipi cinematografici che possono essere banali, ma a me piacciono J. Può darsi che anche i disegni di Manara mi abbiano in qualche modo condizionato.
È quest’ultimo aspetto che probabilmente non è piaciuto ad alcuni lettori: amen, come già sottolineato non è possibile piacere a tutti, anzi, sarebbe disumano.
Perché hai scelto il fantasy?
In realtà il fantasy puro (quello in cui sia l’ambientazione che i personaggi sono tutti fantastici), escluse rare eccezioni come Tolkien, non mi fa impazzire. Preferisco storie in cui la fantasia si mescola alla realtà, forse per sognare un po’.
Come primo esperimento di scrittura ho optato quindi per il fantasy contemporaneo (si chiama così questo sottogenere) per lasciare spazio alla mia fantasia e alle mie esperienze reali senza addentrarmi in argomenti troppo complicati. Voglio avere più riscontri possibili sul fatto che il mio modo di scrivere sia piacevole, corretto e scorrevole innanzitutto, prima di cimentarmi in qualcosa di più profondo e complicato. Ovviamente, per rispetto ai lettori che aspettano l’eventuale continuazione della storia, porterò alla fine la saga di Aikane, della quale sto già scrivendo da alcuni mesi il secondo capitolo. Coi miei tempi ovviamente, non è la mia professione.
C'è qualcuno di speciale che legge il manoscritto man mano che scrivi oppure presenti il libro finito?
Durante la scrittura di questo primo libro, mia moglie e mio cognato (Renato Grossi che a sua volta è un autore dilettante come me) leggevano i capitoli man mano che li sfornavo, indicandomi errori e strafalcioni. Dopo metà romanzo, ho smesso di consegnare loro le parti perché nel frattempo avevo deciso di cambiare alcune situazioni già scritte, proprio perché la storia nasceva mentre buttavo giù, e alcune cose dovevano essere modificate per non contraddirmi.
Una volta terminato, ho quindi riconsegnato tutto il malloppo a loro due, a mia sorella e ad amici/conoscenti che si sono offerti come correttori di bozze: è stato un preziosissimo aiuto da parte di tanti.
Per il secondo consegnerò le copie solamente al termine, a chiunque si offrirà di aiutarmi con l’editor.

Prima di salutarti mi preme aggiungere un’ultima cosa che credo possa essere interessante: la musica! Ho scelto di battezzare ogni capitolo con il titolo di una canzone in esso richiamata perché, nella mia fantasia, le scene erano accompagnate dalla musica. Mi sono detto “se nascono così, perché eliminarle della loro colonna sonora?”.
Ecco che alcune volte le parti del romanzo nascevano con il loro brano, altre volte ho dovuto cercare una canzone da abbinare. Ultimamente, mi capita invece qualcosa di curioso: ascolto una canzone e mi viene in mente cosa scrivere! È fantastico!

Con questo post partecipo al   Venerdì del Libro di Homemademamma 


Altre recensioni con intervista:



domenica 3 maggio 2015

Veg biscotti di Anna

Dopo che Chiara si era preparata il salame di cioccolato... avrebbe potuto Anna esimersi dal voler preparare anche lei un dolce. Anna ha una passione per i biscotti farciti alla marmellata.
Abbiamo preso la nota ricetta dei  biscotti della salute di Natalia modificandola un po'... giusto il necessario per veganizzarli.

Ingredienti:
250gr di farina 
100ml di olio di semi di girasole
raspatura di limone
2 bustine di zucchero vanigliato + zucchero  fino ad arrivare a 100gr
1 uovo 1 cucchiaio di farina di semi di lino e due di acqua
marmellata per farcire



mescolare con una frusta il composto di acqua e lino con l'olio e lo zucchero e la raspatura di limone, aggiungere la farina e impastare velocemente.
mettere il composto in un sacchetto e lasciarlo riposare in frigo per almeno mezz'ora.


Stendere la pasta tra due fogli di carta da forno e ricavare i biscotti della forma desiderata.
anna ha optato per delle margherite farcite con marmellata di albicocche.



cotti in forno a 180°C per 15 minuti, hanno spigionato un ottimo odore per tutta la casa e sono risultati una golosa merenda e un'ottima colazione sia per Anna che per il Comandante!


Come sostituire le uova ... da Zucchero e Fantasia