George Orwell nasce in India il 25 giugno 1903 a Motihari, nel Bengala, il suo vero nome è Eric Arthur Blair. La famiglia è di origine scozzese. Rientra in Inghilterra con la famiglia nel 1907, e entra nel college di Eton nel 1917 dove ha collaboraa alle varie riviste della scuola.e. Nel 1921 ha lascia gli studi per entrare nell''Indian Imperial Police a Burma dove è rimane fino al 1928.
Scrive su Le Monde, nel 1928, durante la sua permanenza a Parigi. L'anno successivo torna in patria dove inizia a lavorare come insegnante per poi cambiare lavoro, andando a lavorare per una libreria e poi lavorando come recensore di romanzi.
Alla fine del 1936 è va in Spagna a combattere tra le fila repubblicane dove riamane ferito.
Muore nel 1950, all'età di quarantasei anni.
Le sue opere più famose sono Animal Farm (La fattoria degli animali scritto nel 1945) e Nineteen Eighty-Four (1984 scritto nel 1949).
Scrive su Le Monde, nel 1928, durante la sua permanenza a Parigi. L'anno successivo torna in patria dove inizia a lavorare come insegnante per poi cambiare lavoro, andando a lavorare per una libreria e poi lavorando come recensore di romanzi.
Alla fine del 1936 è va in Spagna a combattere tra le fila repubblicane dove riamane ferito.
Muore nel 1950, all'età di quarantasei anni.
Le sue opere più famose sono Animal Farm (La fattoria degli animali scritto nel 1945) e Nineteen Eighty-Four (1984 scritto nel 1949).
1984
Il libro,
scritto nel 1949, è ambientato nell'immediato futuro, nel 1984. Il mondo, di cui si
narra, è spartito tra tre super potenze. Il protagonista vive a Londra, la
capitale dell’Oceania. Le altre due superpotenze sono l’Eurasia e l’Estasia.
Questi
tre colossi sono perennemente in guerra tra loro, le alleanze variano di continuo,
a seconda degli interessi del caso e ogni volta che esse cambiano … il passato
viene cancellato, il nemico del momento è il nemico di sempre. L’unico pensiero
accettato dal regime è il dualismo, espresso chiaramente dagli slogan che
troneggiano ovunque
“la guerra è pace”
“l'ignoranza è forza”
“la libertà è schiavitù”
“la libertà è schiavitù”
Il libro
racconta le dinamiche di un governo totalitario, come esso interagisca e
modifichi la vita dei suoi cittadini.
L’intera
popolazione è controllata tramite teleschermi che possono riprendere ed
ascoltare in ogni momento ciò che gli individui dicono o fanno.
La popolazione
in questa super potenza è divisa in tre grandi gruppi, tre fasce con diversi
diritti e doveri. Alla base ci sono i Prolet, considerati quasi dei non uomini.
Persone che vivono ancora “assoggettate” alla volontà dei sensi, che non hanno
alcun potere né privilegio, svolgono i lavori pesanti in cambio del minimo di
sussistenza, ma hanno il vantaggio di non essere controllati se non in modo
indiretto. Poi ci sono i membri del Partito Esterno e infine quelli del Partito
Interno. Al vertice del partito c’è il Grande Fratello, un essere onnisciente e
infallibile, che nessuno ha visto di persona, ma la cui esistenza e infallibilità
non vengono mai messe in discussione. Ovunque sono visibili grandi manifesti con
il volto del Grande Fratello.
Il personaggio
principale, Winston Smith, lavora presso il Ministero
della Verità, un organo statale che
ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica
ufficiale, di alterare la storia in modo da adeguarla e renderla coerente
sempre con il presente e di ridurre le possibilità espressive della lingua,
creando una neolingua con un numero sempre minore di vocaboli.
Nonostante il
continuo controllo da parte di teleschermi e dei possibili delatori, Winston Smith
comincia a condurre un'esistenza ispirata a principi opposti a quelli del
regime, comincia una silenziosa rivoluzione personale. Compera un quaderno e
inizia a tenere un diario, inizia a ricostruire il passato basandosi sui suoi
reali ricordi e non sulle “verità” artificiose scritte nei libri e sui
giornali, da sempre maggior spazio ai sentimenti personali e infine si
innamora, corrisposto, di una collega.
Tutto questo è
inaccettabile per il regime.
L’unica opposizione
al regime è rappresentata da un'organizzazione clandestina, detta Lega della
Fratellanza il cui capo e ideatore è Emmanuel Goldstein. Al pari del Grande
fratello, anche colui che viene presentato come il capo dei dissidenti non è
mai stato realmente visto o conosciuto da nessuno. Viene ritratto nei manifesti
propagandistici con lineamenti ebraici e barbetta caprina e diventa il
catalizzatore della rabbia degli oceaniani.
Assieme al
collega di lavoro O'Brien, Smith e Julia iniziano a collaborare con la Lega
della Fratellanza, non sanno di essere caduti in una trappola, non sanno che
O'Brien è un doppiogiochista che lavora per il Governo, che si finge un membro
della fratellanza per catturare e neutralizzare i dissidenti. Si intuisce sin
da subito che Juia e Winston verranno smascherati. Dal momento della cattura
però, il personaggio si Julia sparisce dal romanzo. Smith racconta del suo arresto
e delle torture alle quali viene sottoposto. Narra del processo di degradazione e di annientamento
che deve subire prima di poter dichiarare l’espiazione conclusa. Alla fine di questo trattamento è persino costretto
a denunciare Julia. Quando tutto sembra finito, O'Brien che aveva condotto tutto il processo, rivela
a Smith che non è sufficiente confessare e sottomettersi al Grande Fratello.
Il
Grande Fratello vuole conquistare l'anima, la mente e anche il cuore di ogni
suddito prima di ucciderlo.
Alla fine il
protagonista capisce quale sia la grandezza della manipolazione operata dal
Grande Fratello, alla fine il lavaggio del cervello riesce e Smith muore da
suddito devoto.
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