venerdì 6 maggio 2016

Venerdì del Libro: L'ultimo treno per Istanbul.




Ayşe Kulin è una scrittrice turca (nata il 26 agosto 1941 a Istanbul, città dove ancora vive) fra le più amate e influenti del suo paese. Un’artista eclettica che, oltre ad aver scritto diversi libri di successo internazionale, è anche stata produttrice, autrice e direttrice della fotografia sia per la televisione che per il cinema. Proviene da un ambiente alto borghese: il padre è stato uno dei primi ingegneri civili della Turchia, mentre la madre era nipote di un ministro dell’Economia.

L’ultimo treno per Istanbul fu pubblicato per la prima volta nel 2002, venne poi tradotto in lingua inglese nel 2006. Una storia organizzata su una trama ben pensata e corredata da personaggi realistici e assolutamente credibili, che non hanno nulla di romanzato. Il racconto esplora i meandri della seconda Guerra Mondiale e delle problematiche legate all’antisemitismo. La storia fa perno sull'errore di giudicare l’essere umano seguendo i pregiudizi culturali e religiosi, evidenziandone gli aspetti diversi, seppur sempre uguali, dei diversi paesi.

Il primo personaggio che incontriamo è il capo famiglia, un vecchio pascià ottomano, che vive rimpiangendo le regole di un tempo, ma che si ritrova alle prese con due giovani figlie molto diverse tra loro. Professandosi comunque uomo emancipato, ha tentato di dare loro una educazione moderna, i fatti della storia lo porteranno a pentirsi di aver intrapreso con loro questa scelta.
La primogenita si è sposata con il diplomatico turco mussulmano, come si conviene. La secondogenita, ribelle, si è invece innamorata di un ragazzo ebreo, figlio di un importante medico, ma ebreo! L’opposizione e i pregiudizi di entrambe le famiglie sono forti. Famiglie così diverse sia per religione che per status sociale, ma così uguali nel pregiudizio . nonostante il clima avverso i due giovani si sposano di nascosto e si trasferiscono a Parigi per vivere nel nuovo paese la loro nuova vita.
A Parigi la coppia dovrà però fare i conti con ben altri problemi, una volta che saranno arrivati gli invasori tedeschi. Il giovane padre e marito ebreo rischia la deportazione. La giovane moglie lo sa e cerca, con l’aiuto di alcuni coraggiosi diplomatici turchi, di mettere in salvo la sua piccola famiglia e alcune centinaia di altri ebrei, facendoli passare per turchi e imbarcandoli su un treno della speranza che riescano a sfuggire ai nazisti.

Queste persone, grazie a L'ultimo treno per Istanbul “insieme saranno costretti ad attraversare un Continente in guerra, a entrare in territorio nemico e a rischiare tutto - a fronte di un viaggio lunghissimo, irto di ostacoli e di pericoli - nel disperato tentativo di ritrovare la libertà”.

Un libro che inizialmente potrebbe sembrare trattare solo di sentimenti e storie personali, in realtà è un analisi profonda degli ostacoli e dei pericoli legati al fanatismo delle religioni e ai pregiudizi legati alle differenti culture. Le continue riflessioni e analisi presenti nella trama fanno riflettere molto il lettore su vari aspetti.

L’autrice ha dichiarato L’ultimo treno per Istanbul è basato sulla vita di personaggi reali, nonché sulle esperienze riportate da diversi diplomatici turchi che erano stati assegnati in Europa durante il secondo conflitto mondiale. Così come rispondono al vero le esperienze riportate da un giovane turco, membro della Resistenza francese”.

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma 

2 commenti:

  1. Un libro di cui ho sentito molto parlare ma che ancora non ho letto. Ne prendo nota e la mia wish list si allunga insesorabilmente.

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    1. A me è piaciuto molto, la narrazione a volteè un po' pacata in accordo con il ccomportamento dei personaggi e fa venire voglia di urlare "svegliatevi" ... però fa capire esattamente come la storia si sia insinuata lentamente nella vita delle persone arrivamdo a coglierle di sorpresa.

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