domenica 26 gennaio 2025

Torta variegata yogurt e marmellata di fragole

Preriscaldare il forno a 170⁰C.



Ingredienti:
  • 200 g yogurt greco
  • 180 g zucchero
  • 3 uova
  • 80 g olio di semi di girasole
  • 270 g farina 00
  • 1 bustina lievito per dolci
  • 4 cucchiaini di marmellata di fragole
  • 4 cucchiaini di yogurt greco


In una ciotola , con una frusta, mescolate yogurt e zucchero.
Aggiungete le uova una alla volta sempre mescolando con la frusta.
Aggiungere farina (setacciata con il lievito) e olio alternati sempre mescolando bene.

Versare l'impasto in uno stampo da plum cake foderato con carta da forno.
Distribuire i cucchiaini di marmellata sulla superficie,  depositare un cucchiaino di yogurt sopra la marmellata e con un coltello creare la variegatura.

Cuocere in forno statico a 170⁰C per 35/40
Fate la prova stecchino.

mercoledì 15 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Il minimarket della signora Yeom


 Il minimarket della signora Yeom

di Kim Ho-Yeon

Un barbone recupera un portafogli e invece di spendere i soldi in Soju o cibo usa una moneta per chiamare la proprietaria.

Per questo atto di gentilezza riceverà del cibo gratis tutti i giorni al Minimarket della signora Yeom... ma non solo.

Attorno a questo minimarket e a quest'uomo reietto che sembra un Orso girano molti personaggi le cui vite si intrecciano con la sua e prendendo direzioni inaspettate.

Una  narrazione delicata, tipicamente giapponese che descrive uno spaccato della frenetica e inquadrata società nipponica dalla quale a volte qualcuno o può sentire la necessità di uscire.

domenica 12 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Triste Tigre


 Triste Tigre

di Neige Sinno

Un romanzo autobiografico, che inizia con la descrizione del mostro passando per l'analisi di Lolita e di come essa sia stata percepita per anni dai lettori e prosegue tuffandisi nell'ottobre della sua infanzia rubata.

Un libro che parla di abusi e che scende nelle profondità dell'animo umano.
Una vittima che ad un certo punto decide di non vergognarsi e di usciremo allo scoperto per denunciare il suo aguzzino, prima che possa fare del male ad altri.

Una lettura intensa e faticosa ma necessaria. 

mercoledì 8 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Lo spazzacamini

 

Lo spazzacamini

di Isabella Izzo


Nella Londra vittoriana a Whitecgapel vive Jonas con la sua famiglia. Sono poverissimi e devono vivere a casa del mostro, lo zio , fratello di suo padre. 

Il figlio maggiore Ben è stato venduto ad uno spazzacamino e con quei soldi aiuta la famiglia a sopravvivere, mentre Jonas cerca disperatamente qualcosa da fare nella strade di Whitechapel, ma è  troppo piccolo e la zona è troppo povera, non ci sono occasioni per lui, solo il rischio di essere malmenato dai bulli del quartiere.
Quando però il fratello muore a causa di un incidente sul lavoro, il padre chiede che sia preso Jonas come sostituto.


Così Jonas a soli 9 anni ha l'occasione per cambiare vita, fuggire dalla povertmae alla violenza di casa sua, ma andare anche verso l'ignoto. 

L'occasione di dimostrare che vale qualcosa, che anche lui può fare qualcosa di buono e magari guadagnare abbastanza soldi da poter aiutare anche la sua mamma. 

Per fare questo lascia i genitori e si ritrova in una Londra a lui sconosciuta, nei quartieri ricchi dove la sua condizione di povertà è ancora più evidente e dolorosa.
I camini delle gradi case devono spesso essere ripuliti dall'interno e questo è il lavoro dei piccoli bambini che riescono a risalire negli stretti camini. Un lavoro faticoso e pericoloso per il quale vengono mal pagati e nutriti pico in modo che restino gracili e possano continuare a lungo il mestiere.

In questo mondo difficile Jonas incontrerà un amico e questa amicizia si trasformerà in amore, un amore proibito...

Un libro che parla di povertà,  di sfruttamento, di ingiustizia e violenza... ma anche della necessità di trovare conforto nell'affetto, nell'amicizia e nell'amore.
Un libro che scandaglia l'animo umano e ne mostra diversi aspetti.

 Una lettura avvincente e a volte commovente.

martedì 7 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Tutti gli indirizzi perduti

 

Tutti gli indirizzi perduti

di Laura Imai Messina


Nel 2020 avevo letto Quel che affidiamo al vento ma non mi aveva coinvolto un granché.


Lo stile di scrittura sembrava scimmiottare quello degli autori giapponesi (le traduzioni ovviamente) ma mi pareva che mancasse qualcosa.

Questo libro invece mi è piaciuto molto, sia per lo stile che per l'argomento.

Su una piccola isola giapponese, a forma di elica, nel mare di Seto, si trova un ufficio postale speciale, unico nel suo genere: l'Ufficio postale alla deriva dove approdano le lettere senza indirizzo. Vi arrivano anche tutte le lettere scritte senza che dovessero necessariamente arrivare al destinatario, scritte più per una necessità del mittente e inviate a questo ufficio postale.

"Le persone hanno bisogno di scrivere. Hi capito che  per alcuni di loro, farlo coincide con sopravvivere"

Nell'ufficio postale di Awashima, vengono conservate tutte le lettere spedite a un destinatario irraggiungibile: un amore perduto, una persona che non c'è più,  un giocattolo smarrito, l'inventore del phon...

Queste lettere sono come messaggi in bottiglia lanciati nel mare, forse qualcuno li leggerà,  anche se non sarà il destinatario.

Un libro che mostra il potere catartico della scrittura perché certe cose si possono solo scrivere, la potenza di certi sentimento o di certi concetti si esprime meglio per lettera.
Inoltre scrivere può curare, tenere compagnia, aiutarci a capire le persone, il mondo, o anche noi stessi.


"Tutto il senso dello scrivere queste lettere è, precisamente, scriverle"


venerdì 3 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Le farfalle di Sarajevo di Priscilla Morris


 Le farfalle di Sarajevo

di Priscilla Morris

Prima pubblicazione 2023


Leggendo "Le farfalle di Sarajevo" opera prima di Priscilla Morris, si ha l'impressione di leggere esperienze che la scrittrice ha vissuto in prima persona.
Non è così,  ciononostante la scrittrice è capace di farci immergere nel racconto e farci vivere la terribile esperienza dello scoppio della Guerra e dell'assedio di Sarajevo.
Ci racconta di come gli abitanti di Sarajevo siano, come tutti noi, convinti  che la guerra sia sempre lontana, che esploda in altri luoghi ... non possono vedere la verità.

Leggere questo libro mi ha riportato alla memoria i fatti di quegli anni, inoltre le riflessioni a cui porta sono terribilmente attuali. Oggi più che mai vediamo che non è così e che la guerra si fa strada lentamente e  il pensiero del “non è possibile che accada, chi è che vuole una guerra" viene subito seguito da un nuovo pensiero ingannevole e consolatorio “finirà presto"... ed è esattamente qui che ci porta questo libro attraverso il racconto della protagonista. Viviamo con lei lo stupore dello scoppio della guerra, l'incredulità vedendo che il mondo non fa nulla per fermare l'orrore.
Le vite normali , di persone normali vengono stravolte a Sarajevo durante l'assedio, ma a qualche centinaio di chilometri di distanza la vita continua come prima.

Prima ancora dello scoppio della Guerra la situazione stava degenerando, i segnali c'erano, mala protagonista, Zora, una pittrice paesaggista serba bosniaca di mezza età, non riesce a capire cosa stia succedendo.
Si stupisce quando sente che qualcuno scappa lasciando casa incustodita, col rischio che venga saccheggiata o occupata.
Nonostante i campanelli d'allarme Zora, come molti altri, non può credere che possa accadere a Sarajevo dove tutti o quasi hanno famiglie miste.
Quando l'inverno rigido diventa stressante per l'asma di sua madre, chiede al marito di portarla a Londra dalla loro figlia. Lei invece resterà,  deve lavorare al suo dipinto e poi ha le lezioni all'università. Non può accadere nulla a Sarajevo, la grande città multietnica dove "tutti si vogliono bene, si era detta con l’ingenuità di un bambino", che "è sempre stata esaltata come un modello di tolleranza".

"Mezza Sarajevo è musulmana, un quarto serba, meno di una persona su dieci è croata. Un terzo dei matrimoni è misto e i figli si definiscono semplicemente “jugoslavi”. Sono tutti slavi, comunque" Questo è il pensiero che fa credere che qui non potrà mai accadere.

Un nuovo paese nasce, ma porta con sé sentimenti misti di panico ed esaltazione. Durante la notte si costruiscono barricate nelle strade, barricate che vengono smantellate durante il giorno, perché la gente vuole continuare a vivere una vita normale
Poi tutto precipita e lasciare o entrare nella città diventa impossibile: è  la guerra, Sarajevo è sotto assedio, i colpi di mortaio sventrano le case e uccidono.la gente.