venerdì 3 gennaio 2025

Un libro dallo scaffale: Le farfalle di Sarajevo di Priscilla Morris


 Le farfalle di Sarajevo

di Priscilla Morris

Prima pubblicazione 2023


Leggendo "Le farfalle di Sarajevo" opera prima di Priscilla Morris, si ha l'impressione di leggere esperienze che la scrittrice ha vissuto in prima persona.
Non è così,  ciononostante la scrittrice è capace di farci immergere nel racconto e farci vivere la terribile esperienza dello scoppio della Guerra e dell'assedio di Sarajevo.
Ci racconta di come gli abitanti di Sarajevo siano, come tutti noi, convinti  che la guerra sia sempre lontana, che esploda in altri luoghi ... non possono vedere la verità.

Leggere questo libro mi ha riportato alla memoria i fatti di quegli anni, inoltre le riflessioni a cui porta sono terribilmente attuali. Oggi più che mai vediamo che non è così e che la guerra si fa strada lentamente e  il pensiero del “non è possibile che accada, chi è che vuole una guerra" viene subito seguito da un nuovo pensiero ingannevole e consolatorio “finirà presto"... ed è esattamente qui che ci porta questo libro attraverso il racconto della protagonista. Viviamo con lei lo stupore dello scoppio della guerra, l'incredulità vedendo che il mondo non fa nulla per fermare l'orrore.
Le vite normali , di persone normali vengono stravolte a Sarajevo durante l'assedio, ma a qualche centinaio di chilometri di distanza la vita continua come prima.

Prima ancora dello scoppio della Guerra la situazione stava degenerando, i segnali c'erano, mala protagonista, Zora, una pittrice paesaggista serba bosniaca di mezza età, non riesce a capire cosa stia succedendo.
Si stupisce quando sente che qualcuno scappa lasciando casa incustodita, col rischio che venga saccheggiata o occupata.
Nonostante i campanelli d'allarme Zora, come molti altri, non può credere che possa accadere a Sarajevo dove tutti o quasi hanno famiglie miste.
Quando l'inverno rigido diventa stressante per l'asma di sua madre, chiede al marito di portarla a Londra dalla loro figlia. Lei invece resterà,  deve lavorare al suo dipinto e poi ha le lezioni all'università. Non può accadere nulla a Sarajevo, la grande città multietnica dove "tutti si vogliono bene, si era detta con l’ingenuità di un bambino", che "è sempre stata esaltata come un modello di tolleranza".

"Mezza Sarajevo è musulmana, un quarto serba, meno di una persona su dieci è croata. Un terzo dei matrimoni è misto e i figli si definiscono semplicemente “jugoslavi”. Sono tutti slavi, comunque" Questo è il pensiero che fa credere che qui non potrà mai accadere.

Un nuovo paese nasce, ma porta con sé sentimenti misti di panico ed esaltazione. Durante la notte si costruiscono barricate nelle strade, barricate che vengono smantellate durante il giorno, perché la gente vuole continuare a vivere una vita normale
Poi tutto precipita e lasciare o entrare nella città diventa impossibile: è  la guerra, Sarajevo è sotto assedio, i colpi di mortaio sventrano le case e uccidono.la gente.