martedì 7 dicembre 2021

San Nicolas , le Père Fouettard e le Cougnou


Ieri 6 dicembre si festeggiava San Nicola, San Nicolas, Sankt Nikolaus, Sint Nicolaas...
Si festeggia in molti paesi e qui in Belgio è una ricorrenza molto sentita da grandi e da piccini. fin dal primo anno della nostra esperienza belga abbiamo potuto apprezzare il forte sentimento per questa tradizione. Le scuole organizzano la colazione di san Nicola durante la quale viene offerta cioccolata calda e il tradizionale Cougnou. Nonostante il covid abbia impedito ai ragazzi di riunirsi nella caffetteria per la "petit déjeuner de Saint-Nicolas" gli insegnanti hanno fatto trovare sul banco di ogni scolaro (anche per i ragazzi delle scuole superiori) un bricchetto di latte al cioccolato e un piccolo cougnou confezionato.

Saint Nicolas è una festa cattolica ispirata al personaggio del Vescovo di Myra. Con la sua lunga barba, la mitra sulla testa e la sua leggendaria bonarietà, è un personaggio che i bambini belgi aspettano con gioia la mattina del 6 dicembre.

Una tradizione che si divide tra storia e leggenda

 Il personaggio di San Nicola è ispirato alla storia del Vescovo di Myra che nacque alla fine del III secolo in Asia Minore nella regione corrispondente all'odierna Turchia. Era noto per la sua generosità, la sua gentilezza e la sua volontà di combattere i culti greci e romani. Per tutta la vita avrebbe salvato sulla sua strada, marinai, bambini, commercianti o addirittura avvocati. Si dice che dalla sua testa sgorghi una sorgente d'olio e dai suoi piedi una sorgente d'acqua e che da tutte le sue membra esca un olio santo che guarisce molte persone. Dopo la sua morte gli furono attribuiti molti miracoli. Fu imprigionato, poi ucciso durante le persecuzioni  dell’Impero Romano. Il 6 dicembre è l'anniversario della sua morte ed è in questo giorno che si è scelto di rendergli omaggio.

La leggenda di San Nicolas ha origini nel medioevo

Tutto ebbe inizio con la reliquia di una falange attribuita al grande Santo, forse Nicolas de Myre oppure Sion, che nel X secolo arrivò da Bari, (da dove sarebbe originario Nicolas de Myre) al Ducato di Lorena. Da questa falange, fu deciso di costruire una basilica a Nancy dedicata a Nicolas che divenne poi il patrono del Ducato di Lorena.

Fu nella Lorena e nei dintorni che un secolo dopo nacque la leggenda di San Nicola. La storia originariamente parlava di tre innocenti in prigione. Ma questi si trasformeranno in tre bambini in un tino per la salatura. E come spesso accade nel Medioevo, questa storia per bambini è alquanto lugubre ...

Una mattina di fine autunno, all'avvicinarsi dell'inverno,tre bambini affamati andarono a spigolare nei campi della Lorena e persero la strada di casa. Attratti dalla luce di una casa, si avvicinarono e bussarono alla porta. Il proprietario del locale era il macellaio Pierre Lenoir, detto anche Peter Schwartz. Che li fece entrare in casa ma non per aiutarli! Li uccise e li tagliò a pezzetti per metterli in una gigantesca vasca di salatura e fare un po' di sale.

Quella stessa sera San Nicola sul suo asinello giunse alla dimora del macellaio e bussò alla porta. L'uomo, che non poteva certo scacciare un vescovo, lo accolse nella sua casa e lo invitò a restare per la cenaalla cena. Durante la cena San Nicola chiese un po’ di sale e il macellaio, certo di essere stato scoperto, confessò il suo crimine. Saint Nicolas mise tre dita sulla vasca di salatura e resuscitò i bambini.

Per punire il macellaio, San Nicola lo incatenò al suo asino. Fu a questo punto della storia che il suo nome si trasformo in Père Fouettard, un personaggio irascibile e violento che sgrida i bambini che non sono stati buoni.  Pére Fouettard è quindi l’alter ego di San Nicola. La figura di san Nicola diede origine, in alcuni paesi, a  Santa Klaus e infine divenne Babbo Natale come lo conosciamo oggi.

Ai giorni nostri la leggenda di Saint-Nicolas è diventata più dolce: nessun omicidio né bambini tagliati a pezzi e i rimproveri ai bambini che non sono buoni sono un ammonimento delle giornate precedenti ma la mattina del 6 dicembre ci saranno ovunque regali e dolci illimitati per tutti.

Saint-Nicolas si festeggia in Belgio e Olanda (dove passa il 5 dicembre), in Lussemburgo, nel nord-est della Francia e in Germania, Svizzera e Austria e in alcune regioni dell’Italia ma anche in Polonia e in Romania. 

Quest'anno mi sono cimentata anche io nella preparazione casalinga del tradizionale Cougnou



Ingrdienti

  • 250 gr farina
  • 15 gr di lievito di birra fresco 
  • 150 ml di latte
  • 1 tuorlo d'uovo
  • 50 gr di zucchero
  • 75 gr di burro morbido
  • un pizzico di sale
  • granella di zucchero / gocce di cioccolato / uvetta (opzionali)
Io ho scelto di fare la versione nature quindi senza granella di zucchero sulla superficie (versione sucré) o gocce di cioccolato o uvetta nell'impasto (rispettivamente versioni au chocolat e versione au raisines).
Fate una fontana con la farina, nel mezzo versate il latte tiepido nel quale avrete sciolto il lievito e aggiungete anche il tuorlo. Aggiungete sale e zucchero e cominciate a lavorare gli ingredienti aggiungendo un po' alla volta il burro morbido.
una vota ottenuto un composto omogeneo mettetelo a lievitare a campana per un ora.
riprendete l'impasto, lavoratelo un po' e poi dategli la tipica forma (dovrebbe ricordare un bebè in fasce) e fate lievitare per un'altra ora.



Spennellate la superficie del dolce con dell'uovo sbattuto (a questo punto se volete la versione sucré potete aggiungere la granella di zucchero) e cuocete in forno preriscaldato a 200 gradi per 25, 30 minuti.
Si può fare la sera prima per averlo pronto per la colazione, l'impasto contiene uova e burro quindi rimane morbido.



venerdì 3 dicembre 2021

Un libro dallo scaffale: La scomparsa di Stephanie Mailer di Joël Dicker

La scomparsa di Stephanie Mailer 

di Joël Dicker

Questo mese il Club del Libro ha scelto un libro del genere Giallo, genere del quale io non sono una grande estimatrice, quindi ho lasciato i suggerimenti alle altre componenti del gruppo.

Personalmente sono un disastro a risolvere i polizieschi, non capisco mai chi sia il colpevole, per questo motivo, spinta dalla curiosità, leggo i libri gialli sempre molto velocemente. Questa volta mi sono goduta di più la lettura perchè i continui flash back mi hanno coinvolta e non ero solo focalizzata sullo scoprire il colpevole.

La storia è un continuo rimbalzo tra il 2014 e il 1994, sembra di vedere una puntata di Cold Case.

Il capitano della polizia di New York Jesse Rosemberg, la sera della cerimonia per il suo pensionamento, viene avvicinato dalla giornalista Stephanie Mailer. La giovane reporter dell' Orphea Cronicle vuole parlare con lui di un quadruplice omicidio avvenuto 20 anni prima nella cittadina di Orphea: vennero uccisi il Sindaco Gordon, sua moglie, il figlio e Meghan Paladin. La donna sostiene che nel 1994, Rosemberg e il suo collega Derek Scott presero un granchio, si sbagliarono di grosso "ciò che era sotto gli occhi di tutti non fu visto, e venne accusata la persona sbagliata" Ted Tennenbaum che durante le indagini morì in un incidente.

Quando Rosemberg vuole ricontattare Stephanie non riesce a trovarla e cercando la giornalista scomparsa gli sorgeranno dei dubbi sul quel caso risolto così brillantemente ad inizio carriera. Chiederà aiuto al suo collega di un tempo e da quel punto il libro è un continuo andirivieni tra il 2014 2e il 1994 non solo per i due detective , ma per tutti i personaggi che ruotano attorno a questa vicenda.

Ci sono molti personaggi, tutti con delle storie molto interessanti e fino alla fine non si capisce chi sia il colpevole perchè apparentemente molti avrebbero avuto motivo di uccidere ... 


L'autore

Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985, dove vive tuttora. È autore di cinque romanzi tradotti in 40 lingue che hanno venduto oltre 10 milioni di copie.

Il suo romanzo "La verità sull'affare Harry Quebert" è stato il romanzo in lingua francese più venduto dell'ultimo decennio nell'editoria francese.

Nel 2018 "La Disparition de Stéphanie Mailer" è stato il libro più venduto in Francia in quell'anno.

Joël Dicker ha vinto premi in molti paesi. In Francia ha ricevuto il premio Erwan Bergot per "Gli ultimi giorni dei nostri padri", poi il premio alla vocazione Bleustein-Blanchet, il Grand prix du roman de l'Académie française e il Prix Goncourt des Lycéens per "La verità sull'affare Harry Quebert". Quest'ultimo romanzo è stato anche eletto tra "i 101 romanzi preferiti dai lettori del mondo" ed è stato adattato in serie televisiva da Jean-Jacques Annaud con Patrick Dempsey nel ruolo principale.