Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino è il
racconto autobiografico della giovane tedesca Christiane F. (Felscherinow) ricavato dalle
deposizioni della ragazza riguardo ad un processo del 1978.
Christiane, all'epoca era minorenne e fu coinvolta in un
processo nel quale si accusava un uomo di aver scambiato dosi di eroina per
ricevere favori sessuali. La diciassettenne partecipa al processo nel doppio
ruolo di testimone e imputata. Il processo si
concluderà con una condanna che però non verrà mai messa in atto.
Christiane non può essere definita l’autrice di
questo libro, poiché la stesura è opera di due giornalisti che ne hanno
raccolto le memorie, il libro narra comunque della sua vita, della sua giovane
vita e dell’inferno,in cui è precipitata a causa dell’eroina, flagello che ha
massacrato un’intera generazione iniziando a mietere vittime già alla metà
degli anni ’70.
In queste intense pagine, la giovanissima Christiane racconta di come il trasferimento da Amburgo a Berlino in giovanissima
età abbia segnato il proprio destino. La famiglia Felscherinow si trasferisce
da Hamburg a Berlino quando è ancora una bambina. Abituata ad un ambiente più
rurale e sereno, in questa nuova città si trova catapultata nel quartiere di Gropiusstadt, un quartiere dormitorio situato alla periferia della città, sviluppatosi
negli anni successivi al secondo dopoguerra. Si
trattava ovviamente di un quartiere estremamente problematico per quanto
riguarda il piano sociale: filari di palazzoni tutti uguali che nascondono
storie di famiglie difficili, violenza e miseria.
La famiglia di Christiane è composta da un
padre alcolista e violento e da una madre debole e “assente”. I genitori si
separano Christiane resta a vivere con la madre e il suo compagno Klaus, mentre
la sorella Annette va a vivere con il padre.
Christiane e la sua amica del cuore Kessi, entrambe insoddisfatte e insofferenti della loro vita, entrano in contatto con i ragazzi di un’associazione sociale luterana e cominciano, a soli dodici anni, a consumare con loro hashish e LSD, in parte per evadere dalla loro realtà e in parte per un senso di ribellione.
Con questi nuovi amici Christiane diventa un’assidua frequentatrice del Sound, celebre discoteca dove conosce , Detlef , poco più grande di lei, tra i due nasce un amore che segnerà fortemente i loro destini. Al Sound circola molta eroina e non è difficile iniziare a percorrere questa strada, Christiane inizierà inalandola finendo col iniettarsela per la prima colta a meno quattordici, una sera dopo un concerto di David Bowie.
Christiane e la sua amica del cuore Kessi, entrambe insoddisfatte e insofferenti della loro vita, entrano in contatto con i ragazzi di un’associazione sociale luterana e cominciano, a soli dodici anni, a consumare con loro hashish e LSD, in parte per evadere dalla loro realtà e in parte per un senso di ribellione.
Con questi nuovi amici Christiane diventa un’assidua frequentatrice del Sound, celebre discoteca dove conosce , Detlef , poco più grande di lei, tra i due nasce un amore che segnerà fortemente i loro destini. Al Sound circola molta eroina e non è difficile iniziare a percorrere questa strada, Christiane inizierà inalandola finendo col iniettarsela per la prima colta a meno quattordici, una sera dopo un concerto di David Bowie.
Questo è l’inizio della discesa nell’inferno:
la droga, la necessità di denaro, le bugie, la prostituzione, i ricoveri per
cercare di uscire dal giro…
Christiane
diventa un’eroinomane così come il suo ragazzo Detlef, assieme al quale inizia
a frequentare, dopo la scuola, la stazione di Berlino ovest BAHNHOF ZOO un
noto punto di spaccio e consumo di eroina, dove i giovani tossicodipendenti
cercano anche clienti per prostituirsi, in modo da guadagnare il denaro per la
dose successiva. Oltre a prostituirsi, Christiane e i suoi amici compiono dei
piccoli furti, a causa dei quali vengono
fermati parecchie volte. Una vita allo sbando in piena regola.
Oltre
a Detlef nel libro si parla anche di due care amiche di Christiane anche loro
nel giro dell’eroina, moriranno giovanissime: Babsi e Stella. Babsi
morirà a soli quattordici anni, a causa dell’eroina.
Quando la madre si rende conto della tossicodipendenza della
figlia, tenta di aiutarla a disintossicarsi, tenta inizialmente la disintossicazione con Detlef.
A quei tempi si trattava di un percorso
difficile sia fisicamente che emotivamente. Disintossicarsi assieme sembra ai
ragazzi l’unica possibilità,
in realtà ricadranno più volte nel baratro
Alla fine la ragazza viene ricoverata in una casa di cure,
soluzione che si rivela essere un fallimento, poiché le pareti del centro di
riabilitazione non impediscono ai suoi ospiti di riuscire a procurarsi nuove
dosi. Rendendosi conto che la strada intrapresa è destinata a fallire,
Christiane decide di scappare dal centro.
La morte è sempre presente nella vita di Christiane, dopo
Babsi e Stella, atri due amici, Atze e Axel, muoiono. Questi tristi avvenimenti
fanno precipitare Christiane nella depressione, tenterà il suicidio con una overdose,
ma verrà salvata.
Finalmente nel 1977 la madre la manda a stare dalla zia in
un paese di campagna alle porte di Amburgo, lontano dalle tentazioni di Berlino
vi è l’unica
possibilità di non ricadere nelle vecchie abitudini. A casa della zia, in un
ambiente più tranquillo, Christiane riesce ad uscire dalla sua dipendenza.
Immagino che oggi la lettura di questo libro non sconvolgerebbe i ragazzi come sconvolse la mia generazione. Adesso le droghe funzionano in modo diverso e una sola pastiglia ti può bruciare il cervello. i ragazzi non vedono la miseria dell'eroina nella loro vita di tutti i giorni e forse non assocerebbero la pericolosità della vita di Christiane, al pericolo che alberga nelle pasticche di oggi.
Il flagello dell'eroina sterminò una generazione e leggere questo libro fu sconvolgente e utile per continuare ad aver paura.
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma
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