FURORE
di
John Steinbeck
(Il grande Gatsby e Il buio oltre la siepe) altri li ho letti in età più adulta (Stoner, Chiedi alla polvere, Uomini
e Topi, I Pascoli del cielo)
Avevo iniziato a leggere autori americani già durante la scuola: Follet e King. L'incontro con Ken Follet è avvenuto a 16 anni con Un letto di Leoni e poi ho letto tutto il resto, ma il classico romanzo americano mi ha incuriosita da lettrice adulta e mi è piaciuto subito molto.
Generalmente leggo parecchio ma a luglio mi sono dedicata alle camminate, alla spiaggia, alle amiche... insomma alle vacanze a casa e non ho letto un granché, ho letto solo un paio di libri : "Fontamara" di Silone e poi "FURORE" di Steinbeck che mi è piaciuto tantissimo, sia per lo stile che per la storia.
Il titolo originale The Grapes of Wrath è stato ben tradotto in italiano con FURORE che rende perfettamente il sentimento che cova sotto la cenere della fatica, del sacrificio e del senso di impotenza e di delusione del popolo americano degli anni della depressione.
Incredibili le descrizioni: dei piccoli capolavori incastonati nel romanzo come pietre preziose.
La prima in cui sono incappata è quella della camminata di una tartaruga che si arrampica su un terrapieno; sembra di essere là a faticare, ad arrancare con determinazione assieme alla tartaruga.
La storia della famiglia Joad è in realtà la storia di un popolo che migra all'interno degli Stati Uniti da est a ovest, verso la California, alla ricerca di un lavoro per sfamarsi e avere una vita decente.
Il libro racconta di come il sistema Capitalista Puro, pensando solo ai profitti dei grandi, senza curarsi del bene dei lavoratori, alla fine sia collassato su se stesso.
La crisi economica del '29 , le tempeste di sabbia, l'espropriazione dei mezzadri che restano improvvisamente senza casa, senza terra e senza lavoro, danno il via ad una migrazione degli agricoltori dell’Oklahoma, del Kansas e del Texas.
Un numero enorme di disperati si riversa sulla Route 66 per raggiungere l'Eldorado, la California, che invece si rivela in realtà tutt'altro.
Anche in Californua il sistema economico detta legge stabilendo condizioni di lavoro disumane: non c'è possibilità di costruirsi un futuro ma solo di lavorare come raccoglitori stagionali,braccianti sottopagati che devono seguire il ciclo del raccolto vivendo come nomadi, senza alcun diritto e odiati e disprezzati dalla gente del luogo che sente la loro disperazione e teme la loro rabbia.
La narrazione si sviluppa lungo due sentieri paralleli: capitoli che raccontano la storia della famiglia Joad e capitoli che contestualizzano storicamente e in modo generale la vicenda particolare, facendo capire appieno al lettore la situazione.
Leggendo FURORE si intraprende un viaggio nella storia della recessione e nell'animo umano.
I personaggi descritti da Steinbeck rappresentano varie sfaccettature dell'umanità, con loro scendiamo nell'animo umano e scopriamo vari modi di affrontare le difficoltà della vita.
Ma' una donna del suo tempo che tira fuori forza e capacità decisionali, sovvertendo l'ordine di comando riconosciuto, quando c'è bisogno di mettere in salvo la famiglia.
Tom che mette a rischio la sua libertà per il bene della famiglia e che poi, ispirato dal Reverendo, non riesce più a pensare solo a sé stesso e alla sua famiglia ma deve iniziare a combattere per un bene piu grande, per la collettività.
Al che vive per sé stesso, agisce per il bene della famiglia quando viene guidato dal fratello ... ma alla fine sceglie la sua strada. Una scelta dolorosa ma giusta, nella lotta per la sopravvivenza certe separazioni sono l'unica possibilità rimasta.
Un libro che dovrebbe essere fatto leggere alle nuove generazioni per far loro apprezzare alcuni valori. Da questa lettura si capisce come l'individualismo e l'odio non portino da nessuna parte.
Forse i giovani potrebbero capire che i diritti che abbiamo oggi, non sono sempre stati garantiti e che bisogna ancora alzarsi e combattere per essi quando vengono minacciati.
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