La storia di Jacopo Robusti detto Tintoretto, pittore veneziano del 500, raccontata da lui stesso durante gli ultimi giorni di vita. Il maestro, costretto a letto dalla malattia, narra la sua incredibile vita: la fatica di riuscire a splendere all'ombra della maestosa figura di Tiziano. La lotta per staccarsi dalle umili origini di figlio del tintore, per farsi accettare dagli altri come artista e non come artigiano. La tenacia di aver seguito sempre la propria strada , di essere stato unico sinché se non compreso.
In questo racconto tormentato e appassionante Tintoretto racconta anche la sua vita privata, il rapporto con l'amante tedesca e con la favolosa Scintilla nata dalla loro storia. Narea di come abbia voluto crescere questa figlia come fosse un ragazzo, forgiando una donna anticonformista. Racconta della giovane sposa sedicenne che ha saputo amarlo e accettarlo, stargli vicina e prendersi gara di lui della casa e dei figli.
Il racconto di Tiziano passa per la morte prematura di un figlio, racconta della scalata sociale, della peste che ha quasi annientato Venezia. Racconta del conflitto con il figlio Marco, del sacrificio del figlio Domenico che divenne poi il giovane Tintoretto.
Ne viene fuori una figura anticonformista per quanto riguarda ka pittura ma un uomo tradizionalista per quanto riguarda la religione e la famiglia.
Tintoretto combattere finché non viene accettato alla Scuola Grande di San Rocco. Narra del suo amore per Venezia città dura e difficile alla quale ha consacrato la sua vita e la sua arte.
Si può, a mio avviso, considerare quest'opera un romanzo storico per il grande lavoro di ricostruzione storica, sia dell'epoca sia del personaggio fatto dalla scrittrice. Lo stile di scrittura e il linguaggio adoperato sono adatti al genere di narrazione e all'epoca ma il risultato è di una lettura scorrevole e appassionante.