di Pam Jenoff
La storia di due donne, una tedesca e una ragazza olandese, ambientata durante la seconda guerra mondiale, tra la Germania, la Francia e l'Alsazia. Un libro creato dall'autrice intrecciando vicende realmente accadute che lei ha utilizzato per inventare la storia di Astrid e Noa.
Un libro nel quale gli uomini non fanno una bella figura a partire dal padre di Astrid che comunica alla figlia le proprie aspettative e la propria ammirazione solo quando lei lascia la famiglia e l'attività per sposare Eric. Eric, marito ariano, che non saprà avere il coraggio di proteggere il loro amore, ma che chinerà la testa davanti ad un potere grande ma ingiusto... salvo poi tentare di redimersi quando oramai è troppo tardi.
Anche il padre di Noa si comporta da giudice spietato, la ragazzina di 17 anni troverà un'alleata nella trapezista Astrid, maestra dura e d esigente che, a dispetto delle apparenze, non ha saputo indurire il suo cuore.
Anche Peter, il clown triste, nonostante si dichiari preoccupato per Astrid, non rinuncia alla satira politica nel suo numero, incurante del fatto che potrebbe finire nei guai lasciando sola la trapezista ad affrontare i pericoli.
Il figlio del direttore del circo è un uomo meschino, incapace ed egoista talmente ottuso da portare alla rovina anche se stesso oltre agli altri.
Due sole figure maschili emergono positivamente dal racconto: il direttore del circo e il giovane Luc... del quale solo alla fine scopriamo, assieme alla protagonista, il vero valore.
Una storia di donne che si salvano da sole, grazie al mutuo supporto.
Di solito non leggo romanzi sull'Olocausto, avendo letto tanti diari e tanti saggi, non credo sia necessario inventare nulla sull'argomento, ma questa storia ambientata in un circo è risultata credibile e capace di portare a riflessioni profonde sulla condizione umana, al di là della situazione contingente.
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