San Martin xe 'nda in sofitta,
a trovar ea so novissa,
ea novissa no ghe gera,
San Martin xe 'nda par tera.
E col nostro sachetin, cari signori xe San Martin!
Fora el soldìn!
San Martin m'ha mandà qua
che ne fassa ea carità.
Anca iu col ghe n'aveva,
carità 'l ghe ne faseva
Viva viva san Martin
cari signori xe San Martin!
Fora el soldìn!
Sei anni fa iniziava così questo blog, con una ricetta della tradizione, con un lavoretto fatto dalle mie bambine. Iniziava così questo diario nel quale giorno dopo giorno, anno dopo anno, ho annotato le nostre esperienze e la nostra crescita.
Ho imparato piano piano a fare la mamma, a capire di cosa avessero bisogno le mie figlie, a lavorare con loro o per loro. Adesso il periodo della colla e dei cartoncini colorati sta lentamente finendo, al loro posto ci sono le Mind Map, i discorsi seri, i viaggi i musei ...
in cucina adesso non ci sono solo io, ma anche loro vogliono fare le loro esperienze in autonomia.
Così questo blog si è modificato ed è cresciuto nel tempo, così come siamo cambiate noi.
Questa mattina, mentre loro erano a scuola, ho cotto e decorato i biscotti di san Martino dolce tipico veneziano per questa ricorrenza.
Quest'anno non andranno a "batter San Martin" come hanno fatto in passato quando erano più piccole, sia alle elementari che alla materna.
Domani Chiara parte per Izola per andare a disputare la
Regata di San Martino e Anna avrà il corso d'inglese ... ma potranno comunque gustare il dolce della tradizione, fatto in casa, come tradizione vuole.
Quest'anno ho abbandonato la mia ricetta storica della frolla, in favore di quella di Natalia per la
Crostata senza Mattarello alla quale ho aggiunto solo un po' di vaniglia.
Cottura in forno a 180°C per 12 minuti circa.
Invece di usare lo stampo grande, questa volta ho usato uno stampino a misura di biscotto, così i dolcetti saranno più facili da trasportare, sia verso il campo di regata che per la merenda a scuola.
Con la ricetta di natalia (600g di farina) sono venuti 34 San Martini e ... un biscottone tondo che ho mangiato io ... per testare il prodotto!
Per decorare il San Martino classico, si usa glassa di zucchero, poi in qualche momento della mia adolescenza ho visto comparire quello ricoperto al cioccolato ed è stato amore a prima vista! Anche le bambine preferiscono il cioccolato alla glassa di zucchero, anche se qust'ultima è decisamente molto più decorativa.
Il biscotto di san Martino, ritrae il santo a cavallo, con la spada sguainata, pronto a tagliare il mantello per dividerlo con il viadante bisognoso
Leggenda di san Martino
La leggenda narra che quell’ 11 novembre fosse un giorno
piovoso e freddo, Martino stava galoppando sul suo cavallo ben avvolto in un
pesante mantello. La sua strada si incrociò però con quella di un povero vecchio
coperto di pochi stracci, barcollante e infreddolito. Martino decise di
aiutarlo ma non avendo con se denaro o
altri abiti da offrirgli sacrificò il suo mantello e tagliandolo in due pezzi con
la spada e donandone una parte al vecchio viandante. Poco dopo il clima si
riscaldò e dalle nuvole spuntò un sole radioso, un modo del Signore per
ringraziare la generosità di Martino. Ancor oggi, in memoria di quel fatto, le
belle giornate di metà novembre, vengono
chiamate l'estate di S.Martino.
San Martino
Giosuè Carducci
La nebbia a gl'irti
colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
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